IL DEAMICISIANO DELLA MEA

IL DEAMICISIANO DELLA MEA CUORE E LA RIVOLUZIONE IL DEAMICISIANO DELLA MEA Considerazioni estremiste su un cantautore «politico» MAI scherzare con Edmondo De Amicis! Ivan Della Mea, cantautore, poeta, poligrafo e organizzatore culturale, ci prova, in uno dei tanti paradossi, aforismi, epigrammi di cui è composto il suo libro «Se nasco un'altra volta ci rinuncio». «Mi piace - dichiara - il Cuore di Michele Errante Serra tanto quanto mi piace il Cuore di Edmondo De Amicis: in ogni caso si ride». E' poi vero? E' proprio lui, senza volerlo, ad essere a volte un deamicisiano. Magari con un occhio di riguardo al personaggio di Franti, come nella storia de «El me gatt» in cui un ragazzo di barriera rompe una gamba alla Ninetta, la vecchia che gli ha ucciso il gatto e, portato al riformatorio, dichiara: «De la Ninetta me frega gnent, l'è la giustissia ch'el me fa tòrt, Ninetta è viva ma el gatt l'è mòrt», o come nel recente romanzo «Sveglia nel buio», in cui un gruppo di ultrasettantenni, non avendo più nulla da perdere, decide di darsi alla sovversione più arrabbiata. Ma non solo: in «Cara moglie», la sua canzone principe, un operaio chiede alla moglie di mandare a dormire il figlio, perché non ascolti i) suo racconto, di come è stato licenziato per aver preso parte ad uno sciopero; nell'ultima strofe si ricrede e fa chiamare il figlio «che venga a sentire, che ha da capire che cosa vuol dire lottare per la libertà»: dove il coup de théàtre è da rac¬ conto mensile di Cuore. Nel film «Quien sabe?», un western metaforico all'italiana di cui Ivan curò soggetto e sceneggiatura negli Anni 70, un pistolero messicano - Gian Maria Volontè - plagiato e corrotto da un gelido avventuriero statunitense assassina un capo della rivoluzione; redenzione finale con ammazzamento dell'avventuriero, agente Cia ante litteram, e passaggio alla causa rivoluzionaria. Siamo di fronte alla stessa struttura di «Sangue romagnolo». De Amicis è invece lontano mille miglia dalla desolata pietas, che riempie testo e musica di un gioiello come «Se il cielo fosse bianco di carta» in cui Chaim, piccolo ebreo detenuto in un lager, scrive una lettera ai genitori. Altro che le lettere di Enrico al padre! E niente è meno deamicisiano di un altro degli aforismi di «Se nasco un'altra volta...». «Quando la maggioranza ha torto è meglio che rifletti sulla tua ragione». Fausto Amodei Mercoledì 3 giugno alle 21, al «Café Neruda» (via Giachi no 16/g) è in programma un incontro-concerto con Ivan Della Mea su «La musica, le canzoni, la cultura del '68», per la rassegna «Atrent'anni dal '68».

Persone citate: De Amicis, Della Mea, Edmondo De Amicis, Fausto Amodei, Franti, Gian Maria Volontè, Ivan Della Mea, Neruda