NEW YORK E' UNA PICCOLA TORINO di Gabriele Romagnoli

NEW YORK E' UNA PICCOLA TORINO NEW YORK E' UNA PICCOLA TORINO di Gabriele Romagnoli D ICE: oh, voi di New York ogni tanto ripassate da Torino, nostalgia eh? Just a little. Un cicinin eh? Ma avevi proprio ragione, sai? Torino è una piccola New York. Veramente è New York che è una piccola Torino. Appunto, vieni che ti faccio vedere come siamo diventati trendy anche noi. E' domenica, ti porto al brunch. Ci vado. Ci infiliamo nella crowd che cammina veloce con zaini e scarpe da tennis (runners? no, pellegrini). Finiamo al Caffè San Carlo, in piazza San Carlo, già noto per aver spacciato l'Hagen Daaz (controllare grafia grazie, mai mangiato uno) al gianduia. C'è davvero scritto brunch domenicale. E il cameriere si scusa: non abbiamo più hot dog per via del caldo. Ai tavoli, madnmin orgogliose, proud old ladies. Arredamenti stile «Seduti, Savoia!», ma con piume technicolor che penzolano dai soffitti, roba inventata da un architetto di Soho dopo un'indigestione di bollito misto. A fine brunch, quando scatterebbe l'ora del marocchino, una ragazza pon pon tifosa dei Giants offre caffè all'americana, in tazza grande, per i più semplici: Nescafè. Sugai-? Mai abbastanza. Bevo e telefono a casa, a New York.

Persone citate: Hagen, Soho

Luoghi citati: New York, Savoia, Torino