Ricerca oncologica a tutto campo

Ricerca oncologica a tutto campo UN ANNO DI ATTIVITÀ' Ricerca oncologica a tutto campo I piani per il futuro dell'Istituto torinese LW AVVIO delle attività cliniche dell'Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro, a partire dal luglio 1997, ha segnato l'inizio del suo ruolo ospedaliero ad opera dell'ente gestore, l'Ordine Mauriziano, così come l'apertura della Divisione di ricerca di oncologia molecolare, diretta da Paolo Comoglio, in seguito a una convenzione con l'Unir versità, aveva segnato, nel 1996, l'inizio ufficiale dell'attività di ricerca. La nascita delle due attività (scientifica e assistenziale) ha configurato l'operatività dell'Istituto nei due indirizzi, interagenti tra di loro, come erano stati concepiti dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Tuttavia, nascere ed essere vivi non significa ancora essere vitali: la vitalità si raggiunge superando le prime fasi di crescita fino al raggiungimento di una massa critica che renda la struttura del tutto autosufficiente. Occorre quindi sviluppare i progetti in corso e fissare i termini entro i quali le realizzazioni previste dovranno essere completate per assicurare l'autonomia dell'Istituto. Il programma clinico si basa sull'obiettivo di fornire, nel più breve tempo possibile, un ciclo completo di cura ai pazienti e di operare lungo le linee guida stabilite in collaborazione con le altre unità della Rete oncologica regionale. Procedendo in questo percorso, si costruiranno entro un anno cinque sale operatorie (il 75 per cento dei malati di tumore necessita di chirurgia), seguite da un reparto di radioterapia, mentre sono attualmente in fase di attivazione un Day Hospital, un reparto di degenza, un servizio di anatomia e istologia patologica e di analisi cliniche. Sono inoltre previsti un centro di diagnostica molecolare e un Servizio di prevenzione oncologica che agirà in collaborazione con il Centro regionale di prevenzione. Il programma scientifico per il 1998, frutto di un'intesa con l'Università, condurrà entro la fine dell'anno a un «Parco per la ricerca scientifica» operativo, attraverso sei unità di ricerca, compresa quella di oncologia molecolare, nei principali settori della ricerca oncologica. Il Parco sarà una novità assoluta per il Piemonte, accanto a pochissimi altri esistenti in Italia. Saranno attivate tre unità di ricerca clinica, e precisamente oncologia clinica, immunologia oncologica e ginecologia oncologica, e altri due Laboratori di ricerca sperimentale, vale a dire una Unità di ricerca di genetica dei tumori e una Unità di angiogenesi mole¬ colare. Ognuna di queste richiederebbe una analisi individuale in termini di programmi e di risultati già acquisiti dagli operatori destinati ad occuparle: tuttavia le ricerche, già in corso in altra sede e programmate per questo Istituto, della Divisione di angiogenesi molecolare sui fattori angiogenetici e sui loro inibitori, meritano un commento particolare, considerata la grande attualità dell'argomento e l'impatto esercitato sul pubblico. Una proteina (angiopoietina 2) clonata dai ricercatori di questo laboratorio, sviluppa un'azione antagonista sulla formazione della parete del vaso neoplastico e determina la sua regressione: il proseguimento delle ricerche su fattori specifici legati all'angiogenesi neoplastica, le interazioni con le ricerche in corso di oncologia molecolare e il meccanismo delle metastasi e gli eventuali studi applicativi alla clinica saranno proseguiti presso l'Istituto. I responsabili delle sei Unità di ricerca sono tutti giovani professori universitari che già hanno acquisito una eccellente caratura internazionale attraverso i risultati di ricerche pubblicate su riviste a diffusione mondiale: Aglietta, Bussolino, Caligaris, Di Renzo e Sismondi affiancheranno l'opera di Paolo Comoglio: i loro programmi di ricerca non resteranno isolati, ma costituiranno un «network» molto integrato, anche con il settore clinico. Per quest'ultima funzione è stata istituita un'Unità di trasferimento dei prodotti della ricerca alla clinica gestita in collaborazione con l'Ordine Mauriziano. Il Parco scientifico sarà assistito da un comitato internazionale di esperti che valuterà progetti e prodotti, assicurando ai ricercatori, oltre a mezzi e strumenti idonei, una atmosfera stimolante, recettiva alle istanze di aiuto, di impegno e di informazione che provengono da tutti coloro che partecipano alla lotta contro il cancro. Felice Gavosto Direttore scientifico Ircc, Torino Cure d'avanguardia e prevenzione U Piemonte avrà un Parco scientifico

Persone citate: Aglietta, Bussolino, Caligaris, Di Renzo, Felice Gavosto, Paolo Comoglio, Sismondi

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino