Le benzinaie del delitto

Le benzinaie del delitto Le benzinaie del delitto IWpulp si è innamorato e Benzina (Einaudi, pp. 156, L. 14.000), primo romanzo di Elena Stancanelli, classe 1965, parte lento. Ha il tono bamboleggiante di chi, giovane donna che scrive di donne ancora più giovani, sente di doversi lamentare scagliandosi contro gli adulti, in particolare quelli che sono genitori, che «tanto non capiscono» il mondo dei piccini, pieno di sogni, di angeli e di amori estremi, appassionati e disperati. E nonostante ci si renda conto, alla terza pagina, che è avvenuto un omicidio, e si deduca che le due protagoniste, Lenni (diminutivo popolare di un nome ben più elegante, Eleonora) e Stella, rude benzinaia dai capelli verde prato, a prima vista salda come un centurione, ne sono responsabili, si viene immediatamente indotti a prestare attenzione ad altro. Ai manici d'osso della borsa della madre di Lenni (uccisa da Stella con un colpo secco alla nuca), alla gentilezza di un tassista, ad una festa di compleanno che sostituisce quella (mancata) del fatidico diciottesimo anno, al cane Setter, che lecca sul pavimento lo zucchero intinto del sangue di un cadavere appena diventato tale. «Mi interessa l'attenzione assoluta, la dedizione che si presta alle cose poco importanti, cui nessuno fa attenzione» dice l'autrice, diplomatasi nel 1991 all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma, che vive recitando, traducendo, e dando ripetizioni di greco e latino. L'omicidio, appena consumato, si perde sullo sfondo e la violenza non è quella di chi uccide (anzi, Lenni e Stella fanno un favore alla ricca signora, liberandola per sempre da un'esistenza inutile) ma di chi non sa cogliere l'universo nella crema morbida di un cappuccino. La scena, un distributore di benzina sul raccordo anulare di Roma, diventa un'isola felice dove le due giovani donne si sono costruite un paradiso di ordine di pulizia che sognano di ampliare, ristrutturare, rendere sempre più accogliente. Poi si leva una voce, quella della appena morta, straniata e descrittiva, che si concentra sui particolari della propria fine. E' stupita, seccata, ma soprattutto (e questo è un peccato) usa lo stesso linguaggio delle due ragazze, come se tutte e tre avessero la stessa età e affrontassero la faccenda con la stessa incredulità. Ma se si resiste per qualche pagina e si procede nella lettura, gli elementi di una trama che potrebbero sembrare pretestuosi (possibile che due ragazze arrivino ad uccidere una donna perché non sanno dirle che si amano?) si articolano nella serrata descrizione di una notte allucinata, in cui le due amanti decidono di occultare il cadavere e di scappare in Grecia, inseguite da una banda di balordi, ostacolate da una serie di imprevisti e circondate da un paesaggio metropolitano soffocante e desolato. «Guarda com'è bella (...) questa notte d'agosto nella discarica, con i gatti che razzolano fra i cartoni. Qui le persone arrivano e si ripuliscono. Aprono lo sportello della macchina e svuotano sull'erba i portacenere puzzolenti, rovesciano i materassi sfondati, le sedie zoppe, le bambole senza testa, i pensieri andati a male. E fanno le cataste». A mano a mano si dipanano i sentimenti di una madre sessuofoba che legge di nascosto il diario di una figlia che non conosce e non sa come prendere, di figlie abbandonate dalla madre e di figlie bulimi- che che vomitano per l'incapacità di dire: brevi accenni a storie già passate, che le tre donne ricuciono con fatica, raccontandosi a turno, tra una corsa in macchina e un pianto di rabbia. Il finale non lo raccontiamo, perché è di sicuro effetto. Basti dire che è la diretta conseguenza di quanto afferma Stella che, in fondo, non è dura quanto sembra: «Io ci sono cresciuta al distributore, E' tutta la vita che mi rotolo in quella morchia nera. Che ne so, mi sarà entrata nel sangue, sarà arrivata fino alla testa». Chiara Simonetti A sinistra: Elena Stancanelli A destra: Catherine Hayes e Florence Bravo In alto: Pauline Parker e Juliet Hulme. Quest'ultima è oggi nota come Anne Perry regina del giallo

Persone citate: Anne Perry, Catherine Hayes, Chiara Simonetti, Einaudi, Elena Stancanelli, Florence Bravo, Juliet Hulme, Pauline Parker

Luoghi citati: Grecia, Roma, Stella