PER AMORE O PER SOLDI LA DONNA E ' ASSASSINA di Mirella Serri
PER AMORE O PER SOLDI LA DONNA E ' ASSASSINA PER AMORE O PER SOLDI LA DONNA E ' ASSASSINA Dal '600 a oggi, trentacinque storie narrate da Cinzia Tòni A contessa Erszébet Bathory convolò a nozze con il conte Ferencz Nadasdy a soli 15 anni, l'8 maggio del 1575. Come voleva l'usanza ungherese, era stata trasferita fin da piccolissima nel castello della futura suocera. Nel tetro maniero di Lèka, in una zona solitaria e selvaggia, costretta dalla madre del futuro marito ad mia vita tremenda, scandita da regole rigide e oppressive, la contessa trascorse un'esistenza estremamente infelice. Non aveva nemmeno la compagnia del marito, assente per mesi e mesi. Fu così che cominciò a scoprire l'unico «divertimento» praticabile: la tortura. Dopo la morte della suocera e poi del coniuge iniziò a infliggere pene corporali a giovani cameriere anche per piccole infrazioni. Scoperto il piacere del gioco crudele, continuò seviziando decine e decine di ragazze per suo esclusivo diletto. Solo dopo anni, un'ispezione ordinata dal re d'Ungheria portò alla luce i suoi misfatti e rivelò che nelle segrete del castello erano sepolti i corpi di centinaia di fanciulle. Alcune sopravvissute furono trovate ridotte aio stato di animali, sen¬ za cibo né acqua. La castellana confessò di aver ucciso 610 ragazze. Donne sadiche, donne con il coltello in mano, con la rivoltella nella borsetta, con la stricnina, che sparano, accoltellano per quattrini, per amore, per follìa: ad inseguire la lunga linea rosso (sangue) che si snoda attraverso i secoli è l'originale libro della giornalista e scrittrice Cinzia Tani, Assassine. Quattro secoli di delitti alfemminile, che esce in questi giorni e ci racconta 35 storie di donne autrici di efferati delitti, dal 1500 alla metà degli Anni 50. Nell'elenco è inclusa anche la vicenda della neozelandese Pauline Parker che, insieme all'amica Juliet Hulme, nel 1954 spaccò la testa alla madre che sospettava della loro troppo intima amicizia. Oggi le due signore del crimine - ci ricorda la Tani - hanno «contato la loro pena e Juliet firma gialli Mondadori con il nome di Anne Perry. Le serial killer in gonnella sono comunque una minoranza. Ma quando agiscono lo fanno senza pietà. Basta a testimoniarlo il caso di Jeanne Weber, vissuta in Francia all'inizio del secolo: dall'aspetto etereo e indifeso, picchiata a sangue da un marito ubriacone e violento, dopo aver perso entrambi i suoi figli strangolò la prole di amici e vicini. Molto spesso, a guidare la mano omicida è la forza di un'esasperazione, di un insopportabile peso da cui ci si libera solo facendo fuori il partner oppressore: così avvenne nel celebre caso del 1948 della contessa Pia Bellentani: nelbel mezzo di un ricevimento sparò all'amante che, stanco della loro relazione, si divertiva a sbeffeggiarla. Al contrario, numerose sono le dark ladies che invece che vittime vogliono essere dominatrici: da vere femmes fatales sanguinarie usano la loro seduzione per far fuori gli ammiratori a scopo di lucro. Bel Gunness, dopo aver spaccato la testa al marito nel 1903, cominciò a far secchi dei poveri emigranti norvegesi. Si trattava di suoi connazionali - nata in Norvegia, si era trasferita negli Stati Uniti - che cattu- rava con annunci maliziosi. Le vittime predestinate erano sempre prive di congiunti. Dopo essersele portate a letto, si faceva consegnare i loro averi come dote per il prossimo matrimonio e poi le ammazzava. Si dice che sia morta dopo aver appiccato un incendio alla sua fattoria per riscuotere il denaro dell'assicurazione. Tra le bellissime che adoperavano la magìa del loro fascino per catturare ingenui spasimanti vi fu Kate Bender, vissuta nella seconda metà del secolo scorso nel Missouri. Faceva sedere i malcapitati con le spalle rivolte verso una tenda rossa. Dietro c'era nascosto il solerte genitore che agiva con una martellata. Non usava invece la seduzione del corpo, ma quella dell'intelletto, la celebre saponificatrice di Correggio, Leonarda CianciuUi, nata in provincia di Avellino nel 1893: cominciò a leggere la mano a signore desiderose di conoscere il futuro. Era talmente brava nell'arte della convinzione che assicurava a zitelle e vedove attempate e benestanti di essere in grado di procurar loro mariti o nuovi impieghi in città lontane. L'ultima poveretta fatta a pezzi e buttata nel pentolone pieno di soda caustica in cui la Cianciulli faceva sapone, fu una cinquantanovenne cantante lirica, Virginia Cacioppo. La Cianciulli le promise un'audizione e un lavoro a Firenze. Fu la scoperta dei suoi gioielli a mettere la polizia sulle sue tracce. Tra le italiane che riempirono le cronache vi fu anche Cora Grisolia, accusata di aver fatto fuori il consorte con 43 coltellate e condannata a 30 anni. In questo caso la prosperosa Cora pare che volesse liberarsi del fardello rappresentato dal marito per riacquistare la propria libertà. A volte all'origine di un omicidio femniinile non c'è, però, nessuna astuzia, ma una tremenda subalternità psicologica, un «plagio» intellettuale. Denise Labbé ficcò la testa della sua bambina in una catinella piena di acqua e sapone per compiacere il suo amante Jacques che si dichiarava nietzschiano e seguace del Divin Marchese e che, come estrema dimostrazione d'amore, le chiese il sacrificio della figlia. Mirella Serri ASSASSINE Quattro secoli di delitti al femminile Cinzia Tani Mondadori pp. 442 L 35.000 Il caso dìjuliet Hulme che spaccò la testa alla madre e oggi firma i gialli Mondadori con il nome di Anne Perry rroj 6I3Ul.
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