Banca Intesa punta sul Nord-Est di Valeria Sacchi

Banca Intesa punta sul Nord-Est La banca guidata da Bazoli rileva FriulAdria, con 90 sportelli. La Popolare Udinese passa alla Pop. Vicentina Banca Intesa punta sul Nord-Est E prepara un aumento di capitale da 1000 miliardi , BTJCrrfrtafirruH op >' ' iti em ia ntn»mh i X • ■ ...li. giova ìù- MILANO. Lo aveva anticipato a metà aprile, in occasione della prima assemblea di Banca Intesa, nuovo polo che unisce Ambroveneto e Cariplo. «Continueremo a crescere per linee interne e per progetti aggreganti» aveva promesso allora il presidente Giovanni Bazoli, aggiungendo che il consiglio stava anche esaminando una eventuale operazione sul capitale. Detto fatto. Domani i vertici del gruppo si presentano agli analisti non solo con il nuovo piano industriale ma anche con un aumento di capitale di mille mihardi e con un progetto avanzato di aggregazione della Banca Popolare FriulAdria, 4700 miliardi di attivo e 90 sportelli. «Abbiamo deciso di portare all'esame tutte le opzioni, quindi l'indicazione dell'aumento di capitale e l'offerta per FriulAdria, ritenendo corretto presentare al mercato e agli analisti tutte le scelte, a cominciare dall'impegnativo piano industriale» spiega Bazoli intercettato all'assemblea di Bankitalia. «Abbiamo sempre detto che c'è una volontà di crescere in modo graduale, con attenzione particolare a regioni in cui siamo poco presenti», aggiunge e conclude: «L'operazione conferma la validità dello schema federativo, in grado di suscitare l'interesse in banche che, pur essendo vincenti sul loro territorio, hanno la necessità di collegamenti». E difatti l'operazione, per definire la quale i consigli dei due istituti hanno già dato mandato ai rispettivi presidenti, si realizzerà attraverso l'incorporazione in Banca Intesa di FriulAdria entro l'anno, previo scorporo dell'azienda bancaria in una nuova struttura societaria. A questa struttura verrà trasferita l'intera organizzazione territoriale di Ambroveneto in Friuli Venezia Giuba, vale a dire 60 sportelli (che andranno a sommarsi ai 90 di FriulAdria) e il relativo patrimonio immobiliare. Il piano contiene garanzie di salvaguardia sull'autonomia giuridica di FriulAdria Spa, e su scelte operative e commerciali. Gli azionisti FriulAdria riceveranno un corrispettivo, parte in contanti e parte in azioni ordinarie di Intesa, e avranno il diritto alla sottoscrizione di un terzo del capitale della banca FriulAdria risultante dalla scorporo, finalizzata a rendere possibile la quotazione in Borsa della società. Questa unione permette all'istituto friulano di potenziarsi regionalmente e di entrare a far parte di uno dei primi gruppi bancari italiani. Per Intesa il vantaggio dell'unione sta, tra l'altro, nel rafforzarsi in un'area ad alto potenziale di crescita sia per posizione geografica e strategica sia per le prospettive di sviluppo legate ai mercati dell'Europa centroorientale. Il progetto FriulAdria è un'ulteriore conferma della volontà di Intesa di integrare il nuovo gruppo salvaguardando l'autonomia delle reti e i radicamenti territoriali. Il progetto industriale che sarà illustrato domani chiarirà nei dettagli il modello organizzativo, ma già un comunicato del gruppo anticipa che esso «consente immediati vantaggi competitivi ed assicura un rilevante potenziale di crescita nel medio e lungo termine, attraverso la diversificazione dei ricavi e lo sviluppo dei margini reddituali. Nulla si sa delle modalità dell'o perazione sul capitale di mille miliardi, i dettagli usciranno dal consiglio fissato per il prossimo 11 giugno. Si sa solo che verrà realizzata «nella seconda metà del corrente anno» e sottoposta il 28 o 29 luglio agli azionisti. Intanto, sempre nel Nord-Est e sempre ieri, i soci della Banca Popolare Udinese hanno deciso di trasformare l'istituto in società per azioni per permettere la cessione alla Popolare Vicentina, la cui Opa, lanciata nei mesi scorsi, si è conclusa positivamente lu- nedì scorso. L'Opa è stata accettata da 8624 soci su 8715, ossia del 98,96%. E sempre ieri a Tencarola, in provincia di Padova, ha visto la luce la prima Banca Popolare Etica (capitale sociale di 13,3 miliardi versato da 11.400 soci), sorta sulle ceneri della cooperativa «Verso la banca Etica» per finanziare progetti legati al nonprofit, e che sarà operativa dal gennaio 1999. Valeria Sacchi Giovanni Bazoli annuncia la maxi operazione sul capitale della Banca Intesa

Persone citate: Bazoli, Giovanni Bazoli, Intesa

Luoghi citati: Europa, Friuli, Milano, Padova, Venezia