«Bimbi schiavi del video»

«Bimbi schiavi del video» Pavia: anche Ezio Greggio boccia il piccolo schermo come baby sitter «Bimbi schiavi del video» Ipediatri: troppe ore davanti a computer e tv PAVIA. «La televisione va guardata molto poco». E a chi gli ha chiesto quanto tempo passano i suoi figli davanti allo schermo, la risposta è stata: «Zero ore». Chi direbbe mai che a parlare così è il comico Ezio Greggio, primatista dell'audience tv? C'era anche lui alla giornata sul tema «Bambino, televisione e computer» che si è tenuta ieri nell'aula della Clinica Pediatrica di Pavia. Una giornata di studi, organizzata dalla Società Italiana di Pediatria, San Matteo ed Istituto clinico di Pediatria e Neonatologia di Bologna, per capire i danni che la televisione e il computer possono provocare nei piccoli e negli adolescenti: la fa- scia di età oggetto dello studio era compresa tra i 3 e i 15 anni. I relatori, alla presenza del moderatore professor Giorgio Rondini, direttore della Divisione di Patologia Neonatale del San Matteo e presidente dell'Ordine dei medici di Pavia, hanno soffermato l'attenzione sull'impatto dell'uso del televisore e del computer su bambini e ado- lescenti. In particolare sul pericolo dei videogiochi. Il 58% dei giovanissimi italiani tra gli 8 e i 13 anni ha in casa un personal computer, la maggior parte lo usa solo per giocare, e circa il 30% passa due ore in media davanti a un videogame. Sono i risultati della ricerca «Schermo delle mie brame», fatta dalla Società Italiana di Pe¬ diatria, in collaborazione con l'inserto «Popotus» di «Avvenire», su un campione nazionale di 1000 bambini, e presentata ieri al convegno. La maggior parte dei giovanissimi fa uso del pc solo per giocarci, e sole il 9% ritiene che la vera finalità del computer sia lo studio o la ricerca di informazioni. «Due ore a un videogioco non sono poche - ha spiegato il prof. Liborio Giuffrè, presidente della Società Italiana di Pediatria -, specie se si vanno a sommare alle 3 ore quotidiane di tv che risultavano da mia ricerca effettuata lo scorso anno. Ma ancora più grave è il significato che molti ragazzi danno ai videogiochi: per il 50% per essere bravi ai videogiochi occorre essere "in gamba", per cui l'abilità al videogame viene innalzata al rango di valore complessivo dell'individuo». Un numero telefonico al quale i genitori possono rivolgersi per se¬ gnalare programmi tv o spot pubblicitari mandati in onda dalle 13 alle 19 e non adatti a un pubblico di bambini è stato attivato dalla Società Italiana di Pediatria. Il numero, 02/4987946, attivo 24 ore su 24, entrerà in funzione il 1° giugno: risponderà un operatore, o una segreteria telefonica che inviterà a lasciare un messaggio. «Questa iniziativa - ha sostenuto il prof. Giorgio Rondini, ex presidente della Società Italiana di Pediatria - non vuole e non deve essere letta come una critica alla tv». «Apprezziamo il lavoro che ha portato alla definizione del Codice di Autoregolamentazione, ma voghamo stimolare i genitori a una partecipazione più attiva e globale per verificare il rispetto delle regole e per abituarsi a operare un controllo su cosa sia opportuno che i figli guardino in tv». Emanuela Ferrandi Istituito un numero di telefono per denunciare gli spot inadatti ai minori Sarà in funzione da domani Ezio Greggio, primatista dell'audience con «Striscia la notizia», invita i genitori a ridurre le ore di tv per i figli

Persone citate: Emanuela Ferrandi, Ezio Greggio, Giorgio Rondini, Liborio Giuffrè

Luoghi citati: Bologna, Pavia