«Il lavoro è l'antidoto alla mia malinconia»

«Il lavoro è l'antidoto alla mia malinconia» Margherita Buy: la tristezza me la porto dietro dalla nascita, ma non è colpa mia «Il lavoro è l'antidoto alla mia malinconia» DOMENICA CON ■BBi É ARGHEBJTA Buy, che cosa sta facendo in questo momento? «Non faccio niente, non lavoro fino a settembre». E allora come passa il suo tempo? «Mi annoio molto perché a me piace lavorare». E perché questo buco nel lavoro? «Mah, da una parte è un po' voluto e da un'altra parte non lo so» (ride). A settembre cosa farà? «Dovrei girare un film a Milano con Giuseppe Piccioni, con il quale ho già fatto molti altri film». Per lei questo è un momento difficile? «Per me è sempre stato difficile, da quando ho cominciato. Mai niente è dovuto o semplice. Forse è un momento più difficile. Certo tutto potrebbe anche essere meglio o peggio». Come occupa il suo tempo? «Vado a danza, cosa che mi piace molto e mi fa bene per il cervello e poi mi fa scappare dalle cose normali». E cosa farà quest'estate? «Non lo so. Forse andrò a fare un viaggio, ma non mi piace viaggiare d'estate, preferisco stare ferma in un posto senza tanta gente. E poi dovrei anche prepararmi per recitare la parte del film che è quella di una suora». E' lunga la preparazione per entrare in un personaggio? «Sì, ci penso a lungo, ma dipende anche dai personaggi». Lei come ha visto u premio di Benigni a Cannes? «E' una cosa sicuramente positiva. Non mi aspettavo tutto questo successo, ma lo avevo trovato un bel film». Le piacerebbe girare con Benigni? «No. Non è un sogno». Quello di Moretti invece è il suo cinema? «No. Quello di Benigni è un film vero, Moretti mi sembra che stia facendo il discorso inverso. Un raccontino intorno a se stesso che non riguarda gli altri e quindi non riguarda altri attori. Silvio Orlando è stato però molto bravo nel film ma mi ha fatto un po' impressione vedere che cos'è un attore. Certo è un film bello e intelligente. E' strano che Benigni e Moretti siano così apprezzati in Francia!». E invece lei è apprezzata? «No, non credo proprio». Lei è una donna schiva? «In qualche momento sì, non lo so però. Sono schiva mio malgrado, vorrei non esserlo». Ma è una donna molto timida? «No, non sono molto timida. Non ho molta fiducia nella mia capacità. Soprattutto nel socializzare». Non fa vita mondana? «Non ci riesco. Non ho questa predisposizione. La mondanità non m'interessa. Io sono abitudinaria nell'amicizia». E con Verdone che rapporti ha? «Ci vediamo di meno, solo in occasioni appunto "mondane", però non abbiamo litigato, ci siamo solo allontanati momentaneamente». Le piacerebbe rifare un finn con lui? «Sì, con lui mi sono sempre trovata bene e poi è in grado di scrivere cose intelligenti. E' molto bravo nel dirigere gli attori». Con chi altro vorrebbe lavorare? «Vorrei andare fuori dall'Italia in qualunque posto, dall'Africa all'America. Se avessi più fiducia andrei via. Qui è una specie di noia quotidiana». E la sua vita personale come va? «Bene». Si è risposata? «Assolutamente no, vivo da sola e sto bene». Sta molto a casa? «Ultimamente sì, di solito no». E cosa fa a casa? «Leggo, sento musica, studio, parlo poco al telefono perché non mi piace e non guardo per niente la tv, solo qualche cassetta ogni tanto». Si fa da mangiare, riceve? «No no no, non ricevo. Ultima¬ mente non faccio da mangiare e non so più fare niente». Come mai? «Succede, mi sono dimenticata. Mangio cose facili». Ma è un buon momento o no per lei? (ride di gusto). «E' buono, buono. Lo guardo come un momento di preparazione». Ma sta vivendo una storia d'amore? «Non ima in particolare, non sto aspettando di avere qualcuno, è l'ultima delle mie ambizioni. Mi sono dimenticata anche di questo». Non si sente un po' sola? «No, no». Dice sempre la verità ai giornalisti? «Abbastanza. Ma stiamo trascendendo». A Roma ci sta bene? «No, non mi piace, è noiosa. La gente è più che noiosa». E la politica la interessa? «Un pochino, ir ~on voglio leggere i giornali ^/ché mi viene l'ansia e non so cosa stia succedendo». E allora che libri legge? «Di tutto, in modo nevrotico. Leggo tre-quattro libri insieme, saggi, giovani romanzieri, insomma di tutto. Ci sono periodi in cui leggere i giornali mi dà ansia». Lo sport la interessa? «Sì, l'ho fatto sempre e mi piace. In questo momento ballo, però gioco anche a tennis, a pallacanestro, a pallavolo, sono una sportiva. Vado anche a correre, è una marnerà per scaricare i nervi». Tiene molto alla sua bellezza? «No, non credo di essere particolarmente bella». E' tifosa di calcio? «Sì, della Lazio, abbastanza. So¬ prattutto quest'anno perché per fortuna la squadra giocava un po' meglio del solito». E va alla partita? «Sì, ma ho paura dei tifosi, così devo sedermi nei posti bellissimi e non sempre ci sono i biglietti». Ha dei buoni amici? «Credo di sì, gente normale. E li vedo anche abbastanza sovente». E cosa le manca di più? «Niente. A me piace solo lavorare e in questo momento mi piacerebbe lavorare e basta. Forse mi manca un po' di libertà di pensiero. Vorrei avere più spazio mentale». Ma si sente insicura? «No, non mi sento ir.sicura. Vorrei avere una parte più attiva, sapermi organizzare meglio». E il teatro? «Avrei dovuto rifarlo, ma non me la sono sentita di riprendere una tournée. A me non piace la vita della girovaga». E i figli? Ne vuole? «Sono loro che non mi vogliono! (ride). Ma credo che mi succederà. Mi piacerebbe avere dei figli». La famiglia per lei è importante? «Sì, ho due sorelle e sono importanti per me perché sono parte di noi potenziale. Sono simili e diverse. Sono sempre come uno sguardo su se stesso». Con chi va lei in vacanza? «Non lo so. Per ora da sola. Spero di non essere stata tristissima, ma oggi ho mal di testa, e poi ho un carattere un po'...». Malinconico?;, «Sì, probabilmente sì, ma da quando sono nata, e non è colpa mia». Alain Elkann Odio la mondanità preferisco stare in casa a leggere o ascoltare musica Uso poco il telefono e guardo la tv solo per le cassette Margherita Buy. In alto: l'attore e regista Carlo Verdone Faccio tanto sport: tennis, volley basket. E vado anche a correre: è un modo per scaricare i nervi

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