Calabria, nuova spiaggia dei tedeschi
Calabria, nuova spiaggia dei tedeschi l'assessore regionale: «Triplicheremo le presenze rispetto al'97, merito dei 13 miliardi spesi in pubblicità» Calabria, nuova spiaggia dei tedeschi Attesi dalla Germania 500 charter e 65 mila turisti TROPEA (Vibo Valentia) DAL NOSTRO INVIATO «Ma questo è più del doppio! Siamo proprio sicuri che sia così?». Sul foglietto rosa che Michele Traversa legge, rivolta e rilegge, sta scritto che da queste parti sarebbe meglio imparare il tedesco. E' vero, sarà proprio così. E l'assessore al Truismo della Regione Calabria, 50 anni, la metà a fare il sindacalista nella Cisnal, ora in Alleanza nazionale, nel suo ufficio di Catanzaro non può che compiacersi. Un politico felice? L'assessore Traversa non dovrebbe, perché la sua giunta è in crisi e del doman non v'è certezza, ma la sua effervescenza dice di sì. Dunque nella Calabria della disoccupazione, del lamento, delle cosche, dei sequestrati, degli attentati alle caserme dei Carabinieri (mercoledì, Seminara), delle aut.obombe per i sindaci (giovedì, Locri), regione splendida dove spesso «sembra di essere in Libano» (venerdì, Elio Costa procuratore della Repubblica di Palmi) sono in arrivo voli charter carichi e carichi di tedeschi. Almeno cinquantamila. «Da Berlino, Francoforte, Colonia, Stoccarda... Solo all'aeroporto di Lamezia arriveranno 16 voli alla settimana. Tra maggio e ottobre avremo ben 434 charter!». Evviva. E poi i francesi che hanno scelto Crotone e gli svizzeri che hanno appena prenotato. «Le nostre previsioni dicono che quest'anno i tedeschi saranno 65 mila. L'anno scorso - e Traversa controlla la statistica - ne avevamo avuti 23 mila». Il doppio? E' più del doppio. «Speriamo». E come mai signor assessore? Sta per rispondere perché siamo bravi, ma si trattiene, meglio non esagerare. Però, dice, un merito è sicuramente del battage pubblicitario; gli spot in tv, manifesti in aeroporti e stazioni, su treni e tram, sfruttate tutte le occasioni possibili compresi gli occhi neri di Claudia Trieste, ultima Miss Italia subito promossa «ambasciatrice deU'immagine della Calabria nel mondo». Nei manifesti le spiagge sono da da Tropici. Ma è pubblicità, appunto. 13 miliardi di pubblicità. A Nicastro, circondato dai suoi 40 pullman, in un ufficio che sembra un garage e invece è un computer, sta un simpatico signore che non sembra così ottimista. In Calabria lo conoscono tutti come di Foderaro viaggi». In Italia lo conoscono bene nelle 2 mila 800 agenzie di viaggio, visto che per ben due volte è stato il loro presi- dente. Francesco Cossiga l'ha nominato Commendatore, l'università Pro Deo gli ha riconosciuto la laurea in Scienze Turistiche che tiene dietro la scrivania. «Andrei cauto sulle previsioni, molto cauto», dice Battista Foderaro, 65 anni. E racconta che sì, la Calabria è bella e bellissima, come lei non c'è nessuna, «ma c'è una fila di però lunga così». Però è lontana, è cara, ai limiti del mercato, non c'è organizzazione turistica. Però chi viene una volta poi non torna più, il vacanziero si annoia perché c'è mare e spiaggia e poi più niente, non ci sono collegamenti. Però c'è un «Sistema Calabria» in colpevole ritardo. Epperò i tedeschi arrivano, signor Foderaro. Nei sondaggi del nostro Ente del Turismo gii stranieri mettono la Calabria al terzo posto dopo Toscana e Sicilia. «Lo so bene - è la risposta -, ma arrivano perché si sono organizzati loro». Perché è storia vecchia, la Calabria del turismo è cresciuta malamente, senza criterio, senza leggi. «E il risultato è che su 800 chilometri di coste non esiste una localizzazione turistica vera e propria, non abbiamo né Taormina né Amalfi, ma tanti piccoli insediamenti costruiti 30 anni fa con i contributi della Cassa del Mezzogiorno. Piccoli imprenditori edili che si sono inventati albergatori con risultati immaginabili. Ora va meglio, gli anni e le brutte esperienze sono serviti. Ma rimane la mancanza di strutture. I tedeschi arrivano perché si sono scelti i posti, staranno tutto il tempo in albergo o nel villaggio, sempre assistiti dal personale del loro Tour Operator, e della Calabria vedranno solo un pezzo di mare». A Tropea i tedeschi sono già arrivati, ma la costa è ancora svogliata. La discoteca, l'unica, aprirà dal 15 luglio al 20 agosto. Che abbia davvero ragione Battista Foderaro? «E' vero che il grosso dei vacanzieri sono famiglie riprende lui -, ma continuo a domandarmi come mai questo "Sistema Calabria" non si renda conto delle opportunità e non faccia delle scelte». Esempio? «Ibiza 20 anni fa era più indietro della Calabria, ora è 20 anni avanti. Per non parlare della Tunisia, dei Paesi del Mediterraneo che ci fanno concorrenza facile. Insomma, non è difficile calcolare quanto costa arrivare fin qui». Da Milano sarebbe la stessa distanza di Parigi, ma i costi sono due volte tanto e i tempi pure. Barbara Talarico, sul quotidiano di Catanzaro «Il Domani della Calabria», ha fatto i conti. Da Milano o da Torino, andata e ritomo, 720 mila lire in aereo, 200 mila lire in treno seconda classe, mezzo milione più i rischi della Salerno-Reggio Calabria in auto. E allora si capisce il rischio Calabria: che il turista arrivi una volta e (quasi) mai più. Troppo cara. L'anno scorso c'era il «Treno del Sole», Pendolini colorati di giallo e blu, da Milano viaggio gratis per una settimana di soggiorno: 32 mila arrivi. Quest'anno c'è la crisi in Regione e i treni gra¬ tis non ci saranno più. «Peccato, perché sarebbe stato un modo per far tornare i turisti che hanno gradito - dice l'assessore -. Da tre anni, da quando sono qui, noto che questa tendenza al non ritorno sta scomparendo. Abbiamo investito nella sensibilizzazione del personale». Ma qui si rientra nel «Sistema» e nelle sue stravaganze. Una su tutte. Le Apt dipendono dalla Regione e hanno gli stessi orari di tutti gli uffici regionali. Morale: sono aperte dalle 7,30 alle 13,30 e poi basta tranne due pomeriggi a settimana. E se un tedesco vorrà un'informazione sui bronzi alle cinque del pomeriggio? S'arrangi, che tanto non troverebbe nessuno che parli la sua lingua. «Non è che in Campania o in Puglia stiano meglio...», si può consolare Battista Foderaro. «La verità è che qui in Calabria siamo cresciuti, ma non riusciamo ancora a sfruttare tutte le risorse e tutte le strutture (che ancora non abbiamo)». Da uno che se ne intende come Foderaro tanti complimenti, in ogni caso, all'assessore Traversa. Quei 13 miliardi in promozione sono stati ben spesi: almeno per il recupero d'immagine. Potrebbero, se seguiranno investimenti, assorbire almeno una piccola parte dei 300 mila disoccupati calabresi. Domenico Morace, calabrese di Reggio, già direttore del «Corriere dello Sport» e adesso a «Il Domani» ha qualche perples¬ sità. «Siamo forse la regione più bella e intatta, ma cerchiamo sempre di distruggerla con le nostre ecomafie e le nostre ecotangenti. Certo che il turismo sarebbe la soluzione migliore per il problema lavoro, ma quando i nostri po liticanti se ne accorgeranno sarà troppo tardi...». Parole che non piacciono all'assessore Traversa. Spesi i 13 miliardi deve continuare a difendere l'immagine della sua Calabria, che non vorrebbe i titoli in cronaca nera e invece non c'è giorno senza un morto, una faida, una bomba, e quando va proprio bene ci sono i Curdi che sbarcano sulle spiagge dei dépliant. «Purtroppo - gli scappa nell'euforia da previsioni giornali e televisioni danno un grosso peso alla criminalità organizzata, intimoriscono il turista che invece non ha nulla da temere: sono cose loro, si ammazzano tra loro e ormai sono tutti in carcere... Interessi illeciti, nel turismo, li posso escludere». Proprio ieri «Il Mondo» ha pubblicato un rapporto della Guardia di Finanza: in Calabria 159 cosche e 5600 affiliati, 37 omicidi di mafia per milione di abitanti, record nazionale, il «pizzo» imposto anche agli stabilimenti balneari. Assessore, meno male che erano tutti in galera.... Basta che non se ne accorgano i tedeschi. Giovanni Cerniti «C'è mare e spiaggia ma nient'altro Lungo gli 800 chilometri di costa non c'è un'Amalfi o una Taormina» Mai'ex presiderà Fiavet solleva dei dubbi: «Chi viene una volta non torna più. Il vacanziere rischia la noia» I NUMERI DELLA CALABRIA •*M«iindnen Sopra: la missa Italia 1997 Claudia Trieste, calabrese. E' stata utilizzata come testimonial nel mondo della sua regione
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