La cecità degli Usa e la complicità cinese

La cecità degli Usa e la complicità cinese V.STO DA DELHS La cecità degli Usa e la complicità cinese AL resto del mondo la decisione pachistana di effettuare test nucleari appare come una sventurata ma inevitabile reazione ai test indiani. «Non ci era rimasta scelta», ha detto il premier Nawaz Sharif. Ma una scelta in realtà c'era. L'India ha dato il via ai test solo dopo che il Pakistan aveva già cambiato l'equilibrio nel subcontinente lanciando il missile balistico a medio raggio Ghauri, il 6 aprile. I portavoce pachistani dissero che con 0 Ghauri - nome dell'invasore afghano che nel 1193 instaurò il primo regno musulmano nell'India del Nord - nessuna città indiana sarebbe stata al sicuro da un attacco pachistano. Il creatore dell'atomica pachistana, Abdul Qadir Khan, dichiarò che il Pakistan poteva ormai colpire 26 città indiane. Pochi giorni dopo il Pakistan annunciò il prossimo landò di un missile a più lungo raggio: il Ghaznavi, dal nome dell'afghano che per primo invase l'India occidentale alla fine del 10° secolo. Le intenzioni aggressive evidenti nei nomi dei missili e la dichiarata capacità di colpire le città indiane, causarono brividi di inquietudine in tutta l'India. L'India aveva fermato nel 1994 10 sviluppo del missile a medio raggio Agni (fuoco), dopo una richiesta del presidente Clinton all'filiera premier Narasimha Rao. E fino a questo mese l'India non aveva sperimentato ordigni nucleari per 24 anni. Al dipartimento di energia atomica erano rimasti solo 2-3 scienziati del gruppo originale. Nessuno sapeva se i problemi d'ingegneria impliciti nella trasformazione di un congegno nucleare grezzo in una bomba fossero stati risolti. La capacitò nucleare dev'India esisteva, soprattutto sulla carta. - L'India avrebbe potuto deridere di vivere in un certo gradoni insicurezza se il programma d'armamento del Pakistan fosse stato congelato al livello dell'anno scorso. Ma ciò non sembrava possibile per due motivi: le prove del fatto che la Cina continuava ad aiutare 11 Pakistan nello sviluppo di armi nucleari e missili, e la strana cecità degli Usa nei confronti di questa minaccia all'India. Gli indiani non hanno mai creduto alle affermazioni dei cinesi, che negavano di vendere attrezzature o tecnologia al Pakistan per i suoi programmi nucleari e missilistici. Preferivano credere ai molti rapporti segreti americani che confermavano gli aiuti. Questa cooperazione sembrò anzi crescere dopo la firma dell'accordo con cui India e Cina risolsero la loro disputa territoriale nel 1993. Ci fu la vendita di magneti per le centrifughe a gas pachistane nel 1994, la vendita di missili Mll nel 1995, e la presenza di scienziati cinesi nel centro di ricerca nucleare pachistano a Kahuta. Inoltre gli indiani erano convinti che il missile Ghauri non fosse un prodotto nord-coreano, come si diceva, ma cinese. La Corea del Nord negò decisamente ogni vendita di questo tipo al Pakistan, e lo Scud modificato che essa aveva sviluppato nel '91 aveva un raggio d'azione assai inferiore a quello del Ghauri. Infine, i servizi indiani credevano che scienziati cinesi stessero aiutando il Pakistan a ridurre le sue armi nucleari, tanto da poterle montare su missili. In pratica, alla volontà pachistana di colpire l'India si sommava la capacità di farlo dei cinesi. Ma a dare l'ultima spinta all'India è stato il fatto che gli Stati Uniti hanno semplicemente ignorato i timori indiani. Il Pakistan, astutamente, programmò il lancio del missile Ghauri durante la visita di Bill Ri chardson, il rappresentante Usa all'Onu, nel vicino Afghanistan. Egli aveva bisogno della mediazione pachistana per riportare la pace in quelPaese ed aprire la via agli ^vestimenti in Asia centrale: -1 Gli Usa reagirono con il più blando rmoreseiniento.-E l'India capì1' di essere davvero sola. " """"" PremShakarJha Editorialista del quotidiano «The Hindu», Nuova Dehli Copyright «The New York Times> e per l'Italia «La Stampa lenii, nes» I ripa» I

Persone citate: Abdul Qadir Khan, Bill Ri, Clinton, Narasimha Rao, Nawaz Sharif