«Consìgli saggi, ma il debito è vecchio» di Raffaello Masci

«Consìgli saggi, ma il debito è vecchio» Fazio applaudito dagli industriali, non da Bertinotti. I sindacati: niente manovre sulle pensioni «Consìgli saggi, ma il debito è vecchio» Prodi: le tasse caleranno entro i prossimi tre anni ROMA. Quanto è piaciuta la relazione del governatore Fazio? Molto e a tutti, eccetto Bertinotti. Ma l'analisi è stata - come si dice - ampia e articolata, e così a ciascuno è piaciuta soprattutto per qualche aspetto e meno per altri. I sindacati, per esempio, hanno apprezzato la parte dedicata all'occupazione e al Mezzogiorno e molto meno quella sulla previdenza («abbiamo già dato» hanno detto). Gli industriali invece hanno enfatizzato le frasi riferite alla pressione fiscale mentre hanno incassato a denti stretti l'invito a trattare sulle 35 ore. Quanto al governo, convitato di pietra e oggetto di severe critiche per la politica fiscale e l'occupazione, la reazione è stata di un garbato fair play: «Sono grato a Fazio - ha detto il presidente del Consiglio per gli ammonimenti. Ho sempre preso in considerazione le sue analisi. Condivido profondamente il suo monito su occupazione e pressione fiscale». Anche se, ha ricordato Prodi, non si può omettere che le scelte fiscali sono state dettate dal «peso del debito pubblico e che esiste un impegno a diminuire le tasse nei prossimi tre anni». In materia di lavoro, il governatore ha fatto riferimento alla «flessibilità» come strumento necessario per aggredire la disoccupazione e i sindacati hanno accettato il suggerimento: «In proposito - ha detto il leader della Cisl Sergio D'Antoni quella di Fazio è la nostra stessa impostazione e bisogna portarla avanti». E anche il suo collega della Cgil, Sergio Cofferati, coglie la novità: «Mi pare che ci sia in questo un passo avanti. Il governatore per la prima volta parla di flessibilità, però riconosce l'esigenza di avere un rispetto adeguato sia dei livelli di reddito che delle tutele sociali». Qualche preplessità invece sorge, per D'Antoni, sulla struttura dei rapporti di lavoro considerata penalizzante per le aziende, secondo Fazio. «Detta così - ha commentato - non corrisponde alla realtà. Noi abbiamo una struttura differenziata: al Nord questa struttura funziona tanto che la disoccupazione è al 3%. E' al Sud che non funziona. Bisogna dunque modificarla per portare investimenti al Sud». Anche sulla contrattazione «a doppio binario» (nazionale e aziendale) legata alla produttività, il sindacato si dice d'accordo: «E' un processo già in atto - ricorda Guglielmo Epifani, numero due della Cgil - ma produttività e redditività devono essere legate perché se si considera solo il risultato di impresa, si rischia di penalizzare i lavoratori anche in presenza di una crescita della produttività». E Confindustria ci sta: «Oggi siamo troppo spostati sul contratto nazionale spiega il presidente Giorgio Fossa mentre bisogna riequilibrare il rapporto con i contratti aziendali». L'idillio sindacati-Fazio si è rotto però sulle pensioni. «Noto che gli interventi fatti in materia previdenziale - ha detto D'Antoni - ven¬ gono sottovalutati anche in questa relazione. Il problema anche lì deve essere una grande lotta contro il lavoro nero e grigio. Se recuperiamo due milioni di lavoratori che ora sono nel sommerso, potremo risolvere il problema della previdenza automaticamente». Di diverso avviso è Innocenzo Cipolletta, direttore generale di Confindustria: «Da noi esiste un eccesso di Stato sociale che va trasformato in sicurezza individuale attraverso le forme assicurative». Sulle 35 ore, Cofferati ha notato come non ci sia «un atteggiamento negativo da parte del governatore» il quale semplicemente «sollecita le parti a trovare una soluzione del caso, ed è quello che noi cerchiamo di fare». Ma il governatore - come ha rimarcato Giorgio Fossa - ha anche segnalato «che esiste già una diminuzione di orario di lavoro, ma contrattata a livello aziendale» e non imposta per legge. Se i sindacati si sono scaldati su lavoro e previdenza, le parole di Fazio sul fisco, sono state musica alle orecchie degli imprenditori. «Ancora una volta è stata una relazione coraggiosa ha detto Fossa - che ha fatto giustizia di molti problemi. E uno dei temi che va toccato, per affrontare il nodo occupazione, è quello della pressione fiscale». «Il governatore ha indicato esattamente i problemi italiani - ha detto il presidente della Fiat Cesare Romiti - che sono le alte tasse e la disoccupazione». Romiti si è detto d'accordo anche sul metodo della concertazione tra le parti, indicato da Fazio per le 35 ore. Se il plauso di Confindustria alla Banca d'Italia è largamente condiviso da Berlusconi, il cauto apprezzamento da parte dei sindacati non trova riscontro nelle parole di Bertinotti. «Mi ha fatto molto piacere leggere le dichiarazioni del governatore - ha detto il leader del Polo perché sembra addirittura di leggere quanto io vado dichiarando da anni». Caustico invece il Fausto: «Quella configurata dal governatore è una ricetta neo-liberista che non risolverebbe il problema della disoccupazione ma che renderebbe legale il lavoro nero». Raffaello Masci Il premier Romano Prodi

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