Orlando, faccia d'Italia di Si. Ro.

Orlando, faccia d'Italia Orlando, faccia d'Italia Adatto per tutti i ruoli da sembrare «quasi» bello SILVIO Orlando, napoletano di nascita ma romano di mestiere, attore comico ma anche drammatico, duttile ma identificabile, è diventato in questi anni una delle facce più importanti del cinema italiano. Lo usano e lo chiamano tutti per ruoli grandi e piccoli, personaggi a tutto tondo e apparizioni brevissime. In «Aprile» di Moretti è il famoso pasticciere trozkista su cui il regista sogna di montare un musical. Ma il legame con Moretti, dai tempi di «Palombella rossa» è talmente forte che da anni ormai, durante il Sacher festival, Orlando diventa l'alter-ego di Nanni, lo stupido presentatore cui il geniale organizzatore deve suggerire una pa¬ rola dietro l'altra. Solo in questa stagione cinematografica Orlando è stato coprotagonista con Abatantuono de «Figli di Annibale» di Davide Ferrario nonché coprotagonista con Claudia Pandolfi di «Auguri professore» dai racconti di Domenico Starnone. «Il portaborse» di Luchetti, «Sud» di Salvatores, «Ferie d'agosto» di Paolo Virzì sono film che hanno segnato, piano piano, la rinascita del nostro cinema. Dotato di un fisico che lo avrebbe destinato a essere una spalla, è diventato talmente bravo da poter essere perfino considerato bello e sensuale. Lo si è visto ne «La scuola» in cui faceva innamorare di sé addirittura Anna Galiena. [si. ro.]

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