«Patti d'area, sanare il lavoro nero»

«Patti d'area, sanare il lavoro nero» Scontro sull occupazione. Veltroni: creati 120 mila posti. Il premier rilancia il modello emiliano «Patti d'area, sanare il lavoro nero» 7/ sindacato scrìve a Prodi ROMA. Il governo vanta, con. Veltroni, un dato finalmente positivo sul fronte dell'occupazione: una crescita di 120 mila posti «che aumenterà nei prossimi mesi». Ma i sindacati non se ne danno per intesi e ieri sono passati alla controffensiva inviando a Palazzo Chigi un documento comune in cui sottolineando i ritardi del governo reclamano «un salto di qualità e la stessa determinazione ed efficacia di interventi» di quelli usati per entrare nell'Euro. A cominciale dalle infrastrutture, dall'attuazione dei patti territoriali e dei contratti d'area e dall'emersione del lavoro nero con una sanatoria. Rasserenati per aver sgombrato il campo dalle polemiche con D'Alema, dopo la tardiva precisazione del leader dei ds che in una lettera all'«Unità» ha affermato di essere stato frainteso e ha smentito di aver «mai parlato di riduzioni salariali al Sud», i sindacati hanno potuto concentrare i loro strali sul facile bersaglio ó^Sio^ernOv- ]&»! prima linea, Cgil e Uilhanno accusato Palazzo Chigi perchè «non sta riIo 1 rialti s ~ spettando 1 patti stipulati con noi», secondo Larizza. Mentre Cofferati precisa: «Noi chiediamo solo l'applicazione dell'accordo del '96. Non chiediamo risorse aggiuntive o interventi straordinari, ma semplicemente che venga speso velocemente e bene quello che c'è già e che vengano fatti gli interventi strutturali previsti». Il leader della Cgil ha anche sgonfiato la querelle sulla flessibilità e sui salari più bassi al Sud, precisando che «le sole forme di flessibilità per noi possibili sono quelle contenute nell'accordo del '96, applicando i contratti d'area». Nel documento inviato a Palazzo Chigi, Cgil, Cisl e Uil presentano la loro contro-piattaforma, che si può sintetizzare in questi punti. Primo: realizzazione prioritaria di infrastrutture e opere pubbliche, come l'ammodernamento della SalernoReggio Calabria, grandi opere e schemi idrici, interventi di edilizia residenziale e scolastica, reti per energia, telecomunicazioni e ferrovie. Secondo: politiche per il lavoro e la formazione (di cui ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento) con «la gravissima inadempienza» sull'emersione del la¬ voro nero per il quale Cofferati e Larizza ipotizzano una sanatoria. Terzo: evitare «confusioni e ritardi» su contratti d'area, patti territoriali e agenzia per il Sud, accelerando i tempi di approvazione con l'immediato intervento del Cipe per garantirne la copertura finanziaria. I sindacati hanno negato che i ritardi sul varo dell'agenzia per il Sud siano da attribuire a loro. E ieri Veltroni ha annunciato che la decisione è ormai «prossima». Dopo aver vantato «la curva positiva, dopo anni, sull'occupazione», il vicepresidente del Consiglio ha pronosticato un incremento del pil per quest'anno del 2,5-3 per cento che rafforzerà l'aumento dei posti di lavoro e la creazione di nuove imprese al Sud. Il ministro Treu ha confermato che «presto» si aprirà il tavolo di concertazione per il Mezzogiorno, con sindacati, imprese ed enti locali. E a riprova dell'accresciuto attivismo sul tema dell'occupazione, ieri è stato distribuito in Consiglio dèi ministri im volumetto di. 14, pagine con, le propóste' del'governo sul lavoro al Sud e le previsioni di crescita occu¬ pazionale: 0,7 per cento nel '99,0,9 nel Duemila e uno per cento nel 2001. E in questo clima positivo, in un convegno a Modena Prodi ha sostenuto che l'Italia può esportare il suo modello di crescita industriale nei Paesi non aderenti all'Ocse perché si è dimostrato «vincente per favorire la crescita e l'occupazione». Ma chi non è affatto tranquillizzato da questo clima fiducioso, dalle dichiarazioni del governo o dall'avvio dell'esame alla Camera entro metà giugno della legge sulle 35 ore è il leader di Rifondazione, Bertinotti. In un comizio a Monfalcone, Bertinotti ha incitato Prodi «a cambiar strada sul lavoro». Perché, ha aggiunto, «noi, pur non avendo l'intenzione di far cadere il governo, non potremo più continuare a sostenerlo, e questa maggioranza entrerà in crisi». Davanti all'offensiva sindacale e all'attivismo del governo, dalla Confindustria arriva una duplice indicazione. Per il vicepresidente Mario Casoni al Sud bisogna agire su due direttrici: puntare sulla leva fiscale e modernizzare la pubblica amministrazione, [p. pat.] L'ITAMJ «UtVOIlQ NERO Lavoro regolare e non regolare in Italia nel 1996 (Dati lstot in migliaia di posizioni) r~*Y Y Yi Qobta xm AGRICOLTURA 467 1.755 NON REGOLARI 1515 INDUSTRIA COSTRUZIONI SERVIZI VENDIBILI SERVIZI NON VENDIBILI □ 4.186 "14.701 TOTALE U 7.803 9.960 398 3.865 4.264 Il 22.275 Il capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro

Luoghi citati: Calabria, Italia, Modena, Monfalcone, Roma