La Bindi dice no al Viagra gratuito

La Bindi dice no al Viagra gratuito e in Svizzera, dopo l'obbligo della ricetta, altro giro di vite contro la vendita selvaggia La Bindi dice no al Viagra gratuito «La Cuf stabilirà il prezzo» ROMA. Avviso importante a tutti coloro che stanno per mettersi in marcia, allo scopo di procurarsi oltre frontiera una dose di Eros in pillole: la Svizzera dice addio alla vendita selvaggia di Viagra. Nell'ultima settimana, il calo delle vendite è arrivato al 30 per cento. E le farmacie sono nella bufera. Motivo? Pare che in alcuni esercizi siano state smerciate pillole sfuse, a 30-50 mila lire a pezzo, e che in diverse occasioni le confezioni di Viagra siano state consegnate a chi le richiedeva (il 90 per cento dei clienti è italiano), senza ricetta. I farmacisti rischiano una multa fino a 5 mila franchi (6 milioni di lire). La televisione svizzera, per fugare ogni dubbio sul modo in cui ci si poteva procurare l'elisir di lungo amplesso, ha mandato in onda un servizio chiarificatore: un giornalista si è recato, in incognito, in sei farmacie, chiedendo il Viagra. In ben cinque di queste, ha avuto il prodotto senza ricetta medica. Per evitare altri abusi, le autorità elvetiche hanno dato disposizioni precise: chi vuole il Viagra dovrà essere fornito di ricetta medica specialistica (firmata dall'andrologo). Questa verrà inviata, via fax, al farmacista cantonale, Pierfranco Livio, il cui ufficio si occupa di far applicare le norme in tema di medicamenti. In tempo reale, si otterrà la risposta, positiva o negativa, se¬ condo la regolarità della prescrizione. L'agenzia europea del farmaco, ieri, ha reso noto di aver espresso «parere positivo» sul Viagra, ma di non aver ancora concesso l'autorizzazione alla commercializzazione del farmaco. In Italia, intanto, c'è già chi pensa a farsi due conti e chi propone di mettere il Viagra a carico del Servizio sanitario na¬ zionale. Immediata la replica del ministro della Sanità, Rosy Bindi: «Mi sembra un po' difficile pensarlo. E' ancora presto, ma credo che non ci siano le condizioni di un rimborso per chi acquisterà il Viagra». Fino'a quando la Commissione unica del farmaco, del resto, non avrà definito le questioni relative al prezzo e alla classificazione del medicinale, il «pillolo» non r, azienda flaconi da mila lire neSan Marino San MariSaudita. In o il sì della orizzazione elle farmaandrà in commercio. E mentre il presidente della Federazione degli onlini medici, Aldo Pagni, invita i colleghi a non rilasciare ricette che «non corrispondano a una diagnosi precisa» e a «esercitare un severo controllo», c'è chi invita ancora alla prudenza. Il farmacologo Giuseppe Nisticò, dell'Università di Roma Tor Vergata, riferendo studi sperimentali sulle cavie, parla di rischio per la vista, nell'assunzione di Viagra per lunghi periodi di tempo. «Sono favorevole alla messa in commercio del prodotto - ha detto Nisticò -, ma sotto stretto controllo medico e solo per i malati. Non per i sani, che ne farebbero un abuso». [d. dan.] L'IDENYIKIT NOME: Viagra CHI LO PRODUCE: la farmaceutica americana Pfizer, azienda CONFEZIONE: è venduto in flaconi da 25-50 e 100 mg COSTO: una pillola costa 18 mila lire negli Usa, 28 mila in Svizzera o a San Marino VENDITA: Stati Uniti, Svizzera, San Marino, Marocco, Israele, Arabia Saudita. In Europa, la Pfizer ha già ottenuto il sì della Agenzia per il controllo e l'autorizzazione dei farmaci: la pillola arriverà nelle farmacie entro l'estate

Persone citate: Aldo Pagni, Bindi, Giuseppe Nisticò, Nisticò, Pierfranco Livio, Rosy Bindi