Uccide il padre: «Molestava i miei figli»

Uccide il padre: «Molestava i miei figli» Milano, dopo la fuga è stato catturato dai carabinieri mentre sfasciava un bar in preda al delirio Uccide il padre: «Molestava i miei figli» Tossicodipendente, era ossessionato da un timore MILANO. Uccide il padre con quattro colpi di pistola. Poi va dalla madre: «Ho ammazzato quel bastardo di tuo marito. A te non ti ammazzo solo perché devi badare ai miei figli». Poi la fuga e infine l'arresto: lo hanno preso mentre stava letteralmente distruggendo un bar. Vincenzo Marchese, 31 anni, da tempo non stava bene. Un cocktail quasi quotidiano di cocaina e alcol (si drogava da tempo; da un mese aveva aumentato le dosi a dismisura) aveva portato la sua mente a vacillare. E si era convinto, assolutamente convinto di una cosa: che i suoi genitori e un conoscente abusassero del suo bambino, di quasi cinque anni. Tanto convinto che per questo ha ucciso suo padre Antonio, 60 anni, colpendolo quattro volte (alla testa, al torace e a una gamba) poco dopo le 12,30 di ieri. Gli ha sparato nel piccolo ufficio sede della ditta edile di cui l'uomo era socio. Nessun testimone oculare, ma i vicini hanno sentito nettamente i colpi e qualcuno ha pure visto il giovane allontanarsi in tutta fretta, sulla Mercedes del padre. Dubbi che fosse stato lui a sparare ce ne sono stati ben pochi, fin da subito; anche se la vittima aveva precedenti penali per rapina e porto d'armi. Le prime confidenze raccolte dalla polizia parlavano infatti di quest'autentica ossessione che si era impadronita del giovane: «Molestano il mio bambino», aveva detto parlando con amici e con sua sorella, Monica. E non c'era stato verso di farlo ragionare. Poi la sua visita alla madre, le sue parole hanno dato la conferma definitiva del gesto e del movente. Vincenzo Marchese di figli ne ha tre: il maschietto al centro della sua ossessione e una bimba di due anni avuti dalla prima compagna; un altro bimbo che la sua nuova moglie, una ragazza russa, ha partorito proprio l'altro giorno. I segni della crisi psichica covavano da tempo. Il 20 maggio, lo stesso giorno del sessantesimo compleanno di suo padre, la polizia è dovuta intervenire d'urgenza: aveva allagato la casa, buttato vasi e altri oggetti dalla finestra, si era tagliuzzato un braccio e alla vista degli agenti ha urlato «Io sono Satana e vi ammazzo tutti». Nel reparto psichiatrico dove l'hanno ricoverato hanno ritenuto che, passata la crisi, non fosse più pericoloso, né a sé né agli altri. Diagnosi evidentemente ottimista, visto quello che è successo ieri. Gli inqui¬ renti, dopo l'omicidio del padre, avevano paura che potesse far male anche ad altre persone coinvolte nel suo delirio: invece la vittima prescelta è stata solo il mobilio di un bar, a Cinisello Balsamo. Sono intervenuti i carabinieri del posto, un maresciallo ha cercato di tranquillizzarlo: lo conosceva e sapeva che ogni tanto dava in escandescenze. Invece era successo qualcosa di ben peggiore: e davanti al bar c'era parcheggiata la Mercedes; dentro la pistola. Ir. m.] ^^^^ *( ^^^^

Persone citate: Vincenzo Marchese

Luoghi citati: Cinisello Balsamo, Milano