Il rivoluzionario della destra Usa di Andrea Di Robilant

Il rivoluzionario della destra Usa Aveva 89 anni. Di Clinton disse: fa un buon lavoro e ha una moglie eccellente Il rivoluzionario della destra Usa E' morto il senatore Goldwater WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Clinton? Sta facendo un buon lavoro. Il fatto che sia democratico mi interessa poco. Non ci devo mica andare a letto. E poi ha una moglie eccellente». Fino all'ultimo Barry Goldwater, l'alfiere della vecchia destra repubblicana morto ieri all'età di 89 anni, rimase fedele alla sua disarmante schiettezza, nonché al suo ruvido umorismo da frontiera. L'anziano senatore dell'Arizona - un tempo il simbolo della destra americana più ruspante - negli ultimi anni era diventato una sorta di icona nazionale, un vecchio saggio che condiva i suoi commenti sulla politica - e sulla vita - con giudizi fulminanti. Il presidente Clinton, sempre al suo meglio quando deve esprimere empatia e cordoglio, ha detto ieri che Goldwater era soprattutto «un gran patriota, una persona eccezionale, un americano autentico. Non mi è mai capitato di conoscere un tipo come lui. Certo, appartenevamo a partiti rivali e la politica ci separava, ma è stato particolarmente generoso con me e con Hillary». Goldwater è stato anche e soprattutto l'uomo che trasformò il partito repubblicano e ridisegnò il paesaggio politico americano negli Anni Sessanta e Settanta. Si buttò in politica dopo la guerra a Phoenix per ripulire la città di prostitute e giocatori d'azzardo. Già nel 1952 esplose sulla scena nazionale conquistando a sorpresa un seggio al Senato. E guidò la rivolta contro l'ala moderata del partito repubblicano, radicata nella vecchia classe dirigente dell'East Coast e guidata da Nelson Rockefeller. La svolta venne nel 1964, quando Goldwater, con l'appoggio decisivo di un altro astro nascente - Ronald Reagan -, strappò il potere a Rockefeller nel corso della tumultuosa convention repubblicana per la nomina del candidato alle Presidenziali di quell'anno. Goldwater poi perse la corsa per la Casa Bianca contro Lyndon Johnson, ma rimase la forza dominante tra i repubblicani. E riuscì a spostare definitivamente il baricentro del partito dalla costa orientale agli Stati del Sud e dell'Ovest. In quegli stessi anni diventava la bestia nera dei giovani, dei liberal, del partito democratico lanciato sempre più a sinistra. Goldwater era il falco per eccellenza, il guerrafondaio, il «senatore pazzo» che avrebbe portato gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica allo scontro nucleare. Nelle manifestazioni contro la guerra in Vietnam, durante le proteste universitarie, veniva sempre bruciato in effige. La destra repubblicana costruita da Goldwater arrivò al finalmente potere nel 1980, quando Ronald Reagan - l'erede del senatore dell'Arizona (anche se coetaneo) - entrò trionfalmente alla Casa Bianca. Goldwater, paradossalmente, era ormai ai margini del partito, che nel frattempo si era spostato ancora più a destra sotto l'influenza del fondamentalismo cristiano. Non esitò ad accusare Reagan di essere «o un bugiardo o un incompetente» quando scoppiò il caso Iran-Contras (dieci anni prima aveva accu¬ sato Richard Nixon di essere «il più grande bugiardo del mondo»). E del reverendo Jerry Falwell, leader della destra fondamentalista, disse che meritava solo «un gran calcio nel sedere». Negli ultimi anni, poi, espresse giudizi che sarebbero stati impensabili durante il suo periodo d'oro. Come quando dichiarò che l'opposizione dei repubblicani ai gay nelle forze armate era «ima scemenza». Per non parlare dei suoi elogi a Bill Clinton. «Ormai nel mio partito - disse recentemente mi considerano un socialista». Andrea di Robilant Il senatore Barry Goldwater sedeva al Congresso dal 1952 Era considerato il padre della nuova destra americana che portò alla presidenza Ronald Reagan

Luoghi citati: Arizona, Iran, Stati Uniti, Unione Sovietica, Usa, Vietnam