Smantellata la holding che finanziava l'Eta

Smantellata la holding che finanziava l'Eta Riciclava tangenti e riscatti di sequestri Smantellata la holding che finanziava l'Eta Undici arresti, coinvolte 170 imprese Una filiale e due procuratori a Cuba MADRID NOSTRO SERVIZIO Dopo due anni di indagini da certosini, gli 007 della «Unidad Central de Investigación» della pohzia di Stato hanno assestato tra mercoledì e giovedì scorsi un durissimo colpo alla «colonna finanziaria)) dell'organizzazione indipendentista basco-spagnola Età. Una vera e propria holding legale composta da nove imprese messe sotto sequestro e che riciclava i proventi di pizzi e rapimenti: 25 miliardi di lire all'anno. Undici gli arresti, tra cui quattro pezzi da novanta di «Kas», la struttura illegale che coordina la galassia '(etarra» ed una nota ex redattrice di «Egin», il giornale dell'Età. L'impresa capofila della holding, con ramificazione nei Paesi Baschi spagnoli e francesi, Cuba, Panama e Venezuela, era la «Gadusmar» di Bermeo (Bilbao) fondata nel '94 per l'import-export di baccalà. Nel suo consiglio di amministrazione Gorka Martinez, responsabile esteri di Henry Batasuna (il braccio politico di Età), in carcere da dicembre perché accusato di fiancheggiamento al terrorismo. Due i suoi procuratori a Cuba, tra cui nientemeno che Carlos Ibarguren, nome di battaglia «Nervios», deportato dall'84 al '94 nell'isola caraibica ed attualmente in libertà vigilata in Francia, responsabile fino all'84 del cosiddetto «impuesto rivolucionario», il pizzo «etarra». Nel '96 «Gadusmar», completamente sconosciuta nell'importante mercato ittico di Bilbao, decise la diversificazione in 17 settori, creando aziende che operano dal trasporto marittimo al catering, dalle agenzie di viaggio all'import-export farmaceutico, dalla robotica alle fibre ottiche. Durante il blitz, cui hanno partecipato 160 teste di cuoio, è stato sequestrato un ingentissimo materiale informatico e documentale 0 cui esame dovrebbe smascherare il completo organigramma finanziario dell'Età, che, secondo gli investigatori, sarebbe composto da ben 170 imprese. Le indagini sono partite da floppy disk rinvenuti durante l'arresto, nel '96, in Francia, dello storico dirigente «etarra» Luis Aguirre Lete. Una volta decifrati, si è trovata una lettera in cui Aguirre raccomandava alla direzione strategica dei terroristi baschi di nominare aniministratore delegato l'attuale top manager di «Gadusmar», Juan Pablo Diéguez Gómez. L'operazione si è conclusa con la detenzione a Bilbao di Begona Perez, per anni elemento di spicco dell'equipe incaricata delle inchieste di «Egin», poi ritiratasi dal giornale per dedicarsi alla struttura finanziaria. L'holding si giovava, all'estero, degli «etarras» deportati dalla Francia dall'84: 5 a Cuba, ove opera la filiale «Ugao»; uno a Panama e 12 in Venezuela. «Abbiamo portato alla luce solo la punta dell'iceberg finanziario dell'Età, una struttura che comunque poteva incorporarsi in qualsiasi momento alle "colonne" attive», ha commentato soddisfattissimo il ministro degli Interni Jaime Mayor Oreja. Per Herry Batasuna, il blitz «è un nuovo episodio della pazzia repressiva del premier Aznar contro i baschi». Intanto rimangono avvolti nel mistero i motivi del falso tentativo di sequestro denunciato ieri dal consigliere popolare andaluso ventisettenne Bartolomé Rubia, che sosteneva di essere riuscito a scappare ad Iran (Euskadi) a un commando «etarra». Gian Antonio ©righi