Scalfaro: dobbiamo navigare di Fulvio Milone
Scalfaro: dobbiamo navigare Scalfaro: dobbiamo navigare «Ma qualcuno si studi la Costituzione» NAPOLI. Le nuvole nere che gravano sulle acque del golfo non sono meno minacciose di quelle che incombono sui palazzi della politica. Sarà per questo che il Residente non sfoggia il suo umore migliore, méntre parla sul molo della stazione marittima all'inaugurazione di «Aries», il primo traghetto veloce della Tirrenia. Evidentemente gli bruciano ancora le parole con cui Silvio Berlusconi ha commentato le preoccupazioni del Quirinale a proposito della rissa sulle riforme: «H Presidente poteva preoccuparsi tempo fa dopo che fu violato il bipolarismo, decidendo di restituire la parola al popolo quando ci fu il ribaltone». Il riferimento del capo dell'opposizione alla crisi del governo del Polo provocata dalla Lega nel '94 evidentemente non è piaciuto a Scalfaro, che con tono gelido invita a studiare i dettami della Costituzione: «Non sarebbe male se, per aggiornare bene la Costi¬ tuzione, cominciamo a conoscere quella che già c'è», dice, ribadendo così che quella volta la scelta di non andare alle elezioni gli fu indicata senza possibilità di equivoci proprio dalla carta costituzionale. Nella capitale della disoccupazione assediata dalla rabbia dei senza-lavoro accampati davanti al Municipio, il capo dello Stato cita le parole del sindaco Antonio Bassolino, che ha appena ricordato «i momenti difficili che sta vivendo Roma». Bassolino ha anche invocato le riforme «per il bene del Paese e per una stabilità politica che garantisca sviluppo e occupazione al Sud». «E' vero, ci sono momenti difficili, ne ho visti tanti in questi cinquantanni», conferma Scalfaro. E indicando il traghetto ormeggiato alle sue spalle, pronto a salpare, aggiunge che anche la nave delle riforme deve muoversi per entrare al più presto in porto. «Ricordo i quaderni che mi compravano quand'ero in prima elementare - racconta -. Sulla copertina c'era il motto: "Navigare necesse est". Cercavamo di capire, e la maestra ci spiegava il significato». Forse, continua Scalfaro con voce tagliente, navigare non è un imperativo politico, ma è sicuramente un precetto pratico che oggi vale nel mondo politico. E ammonisce: «Siamo chiamati a cose non piccole, a non pensare a noi stessi e ai nostri interessi, a non considerare solo la parte politica che si rappresenta, a senti¬ re gloria e onore nel faticare e lavorare per questo grande popolo italiano». Quindi, il richiamo a chi dovrebbe conoscere meglio i pilastri su cui si fonda la Repubblica. «Aries, buona navigazione, Italia, buona navigazione», augura Scalfaro che subito dopo sale sul traghetto veloce in partenza nella tarda mattinata per una breve crociera nel golfo. Il Presidente trascorre due ore sul ponte superiore con la figlia Marianna, il sindaco Bassolino e il ministro Burlando. Davanti ai suoi occhi scorrono le immagini suggestive della costa sorrentina e delle isole di Capri, Ischia e Procida. Ma la mente deve essere rimasta alle tensioni politiche e alla capitale che ancora una volta paragona al traghetto dal quale è appena sceso: «Mi dicono che la velocità di questa nave supera i quaranta nodi - dice -. Anche a Roma ci sono molti nodi: il mio augurio è che la pazienza e l'umiltà riescano a sciogliere anche quelli più intricati». Conclusa la mini-crociera, il capo dello Stato si è spostato nella tenuta presidenziale di Villa Rosebery, sulla collina di Posillipo, dove trascorrerà il week-end. Fulvio Milone Il Presidente a Napoli «A Roma ci sono tanti nodi, la pazienza aiuta a districarli» Il presidente Scalfaro ieri a Napoli con il sindaco Antonio Bassolino
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