Alla seconda condanna si va in cella

Alla seconda condanna si va in cella Per i reati gravi scatterebbero il «pericolo di fuga» e la possibilità di arresto Alla seconda condanna si va in cella Una legge taglia-fughe dopo i casi Getti e Cuntrera ROMA. Per evitare le fughe come quelle di Gelli e Cuntrera il governo presenterà nuovi disegni di legge, tra cui uno più rilevante di altri: dopo due sentenze di condanna, primo grado e appello, di fronte a reati gravi e pene severe, diventerà automatico il pericolo di fuga, e dunque si potrà emettere un nuovo ordine di carcerazione in attesa del verdetto della Cassazione. Prodi annuncia la sostanza del progetto governativo: «Al giudice può essere chiesta la rivalutazione delle esigenze cautelari per i condannati in secondo grado, fino a prevedere per i casi di particolare gravità che il pericolo di fuga possa essere presunto fino a prova contraria». Con automatica emissione di un nuovo provvedimento di arresto. Prodi è intervenuto alla Camera nel dibattito sulla sfiducia ai ministri Flick e Napolitano. L'aula ha respinto la richiesta di dimissioni. Bisticcili a PAG. 11

Persone citate: Cuntrera, Flick, Gelli, Napolitano, Prodi

Luoghi citati: Roma