DAL PRIVILEGIO AL DIRITTO di Ferdinando Camon

DAL PRIVILEGIO AL DIRITTO DAL PRIVILEGIO AL DIRITTO LO «statuto degli studenti», varato ieri dal governo, punta a trasformare la scuola superiore in una «comunità concorde» studenti-genitori-professori-presidi, ma sta ottenendo l'effetto contrario. Il testo contiene grosse novità e introduce una nuova idea di scuola. Ma le risposte che ottiene sono un fronte compatto di proteste e di critiche. E così, nel momento in cui il ministro Berlinguer mostra (per la prima volta in misura così estesa) la sua idea di «nuova scuola», questa viene respinta come deludente, parziale, scaduta, da studenti, insegnanti e presidi. Le dichiarazioni che correvano ieri aprono uno scontro che nessuno dei due fronti può vincere. L'unico modo per vincerlo era quello di evitarlo. Poi diremo come. Ma intanto vediamo i punti che caratterizzano lo statuto. Chi ha steso il testo pensa certamente alla scuola dell'obbligo fino ai 18 anni. Di conseguenza, sente tutta la «nuova» scuola dell'obbligo (biennio, triennio) come un prolungamento della «vecchia» scuola dell'obbligo (elementari, medie): i professori non prestano più un servizio allo Stato, ma Ferdinando Camon CONTINUA A PAG. 2 QUARTA COLONNA

Persone citate: Berlinguer