Contratto starali, partenza frenata

Contratto starali, partenza frenata VERTENZE Ieri il primo incontro per il rinnovo che interessa 280 mila dipendenti Contratto starali, partenza frenata Mancano ancore le direttive del governo all'Aron ROMA. Sono partite ieri le trattative per il rinnovo contrattuale dei 280 mila lavoratori dello Stato, ma in assenza delle direttive all'Aran (la controparte dei sindacati) da parte del governo. Gli atti di indirizzo, tuttavia, dovrebbero arrivare a breve. Secondo quanto riferito dai sindacati, una rassicurazione in questo senso sarebbe venuta dallo stesso presidente dell'agenzia, Carlo Dell'Aringa. I sindacati chiedono aumenti in linea con l'inflazione del 3,3% per il biennio '98-'99 e sollecitano tempi stretti. «Voghamo iniziare a discutere da subito sul merito dei problemi», ha detto il Segretario confederale Uil, Antonio Foccillo, che ha anche chiesto il pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale, visto che i contratti sono scaduti a dicembre scorso. Secondo il sindacalista, l'indennità potrà poi essere assorbita nei futuri aumenti contrattuali. «Sollecitiamo innanzitutto il governo ad emanare gli atti di indirizzo ha aggiunto il segretario nazionale della Fp-Cgil, Carlo Podda -, il nostro obiettivo è comunque quello di chiudere l'intero contratto prima dell'estate. Sussistono infatti le condizioni per arrivare a questo risultato». Per Paolo Leonardi (Rdb) si è trattato di un avvio strumentale delle trattative. «Un vero e proprio escamotage - ha detto il sindacalista - per non pagare l'indennità di vacanza contrattuale, che se fosse corrisposta esaurirebbe tutti i fondi messi a disposizione dalla legge finanziaria». Aran é sindacati si sono dati appuntamento per la prossima settimana, per proseguire il confronto. «Verificheremo nei prossimi incontri - ha detto Salvatore Bosco, se¬ gretario generale della Uil P.A. - la volontà del governo di dare risposte concrete alle richieste dei sindacati. Da parte nostra - ha aggiunto - siamo impegnati a presentare prima della fine di giugno, al termine della consultazione dei lavoratori, una piattaforma dettagliata». E mentre la Dirstat protesta contro la mancata convocazione al tavolo dei ministeri «pur rappresentando il 50% dei funzionari direttivi dello Stato», Dario Miccheli dell'Ugl esprime preoccupazione per «i possibili 50.000 ministeriali che dovranno cambiare ufficio, così come individuato da alcuni istituti universitari. Già domani - aggiunge - avanzeremo la proposta di costituire un Osservatorio per la mobilità al fine di conoscere un dato certo dei flussi sul territorio nazionale dei lavoratori interessati dal provvedimento di mobilità».

Persone citate: Antonio Foccillo, Carlo Dell'aringa, Carlo Podda, Dario Miccheli, Paolo Leonardi, Salvatore Bosco

Luoghi citati: Roma