«Sano di mente e lucido il serial killer della Liguria» di Massimo Numa

«Sano di mente e lucido il serial killer della Liguria» Savona, primi giudizi di un perito della procura «Sano di mente e lucido il serial killer della Liguria» Donato BilanciaSAVONA. Per ora è solo un'indiscrezione, che filtra attraverso la cortina di riserbo che circonda i delitti della Liguria: ma la consulenza psichiatrica, effettuata a sorpresa dai pm savonesi durante il primo confronto con Donato «Walter» Bilancia dallo psicologo Marco Lagazzi, non avrebbe individuato le premesse per avvalorare la tesi dell'infermità mentale, obiettivo finale delle strategie difensive del serial killer. Bilancia sarebbe, dunque, perfettamente capace di «intendere e di volere». Anche quando ha ucciso, almeno in apparenza, senza un movente preciso. L'interrogatorio era stato completamente videoripreso da una telecamera della polizia scientifica e il perito stesso aveva rivolto una serie di domande a Bilancia. Una mossa a sorpresa, che aveva scatenato la reazione dell'avvocato difensore del serial killer; aveva accusato i pm di «non aver rispettato i patti». Morale: Bilancia, dopo il confronto di Savona, ha fatto sapere di non avere più intenzione di parlare con i magistrati. Unica eccezione, il pm di Genova Enrico Zucca, a cui «Walter» ha già reso una serie di confessioni-fiume, in merito ai 17 delitti che si è attribuito. L'iniziativa assunta dal procuratore di Savona, Vincenzo Scolastico, potrebbe avere un peso decisivo in un'inchiesta che si avvia a frantumarsi in tre filoni diversi: delitti delle prostitute (Savona); cambiavalute, benzinaio e treni (Sanremo); biscazzieri, orefici e metronotte (Genova); massacro della Barbellotta di Novi più l'infermiera uccisa sul treno a Tortona (Alessandria). Vacilla così la tesi di «un unico disegno criminoso», mosso dalla follia di Bilancia. Nella ventina di pagine, che costituiscono il primo capitolo della «guerra delle perizie», vengono analizzati i comportamenti di Bilancia e il suo modo di confrontarsi con gli inquirenti. Ne emergerebbe un lucido percorso difensivo, perseguito con la consapevolezza di avere saldamente in mano l'iniziativa. «Walter» vuole pilotare gli inquirenti verso le «sue» verità; quando il cerchio di stringe, si trincera dietro il silenzio. Restano però dubbi e zone d'ombra nella ricostruzione dei delitti, soprattutto per quanto riguarda la presenza di complici. A questo proposito, i pm di Savona hanno interrogato ieri sera, come persona informata dei fatti, un testimone delle «amicizie» di Bilancia nel mondo della prostituzione. Donato Bilancia, infine, è stato trasferito ieri dalla casa circondariale di Genova, dove era detenuto dal giorno dell'arresto, il 6 maggio, al carcere di Chiavari. Il serial killer si era infatti lamentato dell'eccessivo rigore dell'isolamento, nella cella di Marassi. Massimo Numa Donato Bilancia