«Utilizzate i tesori dei mafiosi» di A. R.

«Utilizzate i tesori dei mafiosi» Appello di Libera «Utilizzate i tesori dei mafiosi» PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Si fa poco e male per confiscare le ricchezze accumulate dai mafiosi ed è scarsamente conosciuta la legge 109 approvata due anni fa sull'onda di una poderosa campagna di «Libera», l'associazione di Don Luigi Ciotti. In tutto beni per 76 miliardi sono passati dai boss al Demanio statale e a quello di Comuni e Province. Non è granché. Altri beni per almeno 500 miliardi attendono di essere utilizzati a fini pubblici, ma vi è incertezza sulle procedure per ottenerli, che sono ignote a quasi tutti i pubblici amministratori che pure in base alla legge possono farsi avanti per rendere di uso civile i beni mobili e immobili della mafia. A Palermo don Ciotti e lo stato maggiore di «Libera» ieri hanno presentato un prezioso «vademecum» che illustra da cima a fondo la legge «utile e importante - vi è scritto perché unisce l'azione repressiva a un progetto civile di legalità». Per l'incontro con la stampa è stata scelta Villa Savagnone nella borgata Altarello di Baida, tolta al presunto boss Filippo Piraino e destinata a diventare un luogo di aggregazione per il tempo libero, l'istruzione e il divertimento. «E' un problema di giustizia e di risarcimento sociale - ha detto don Ciotti - e la guida sarà distribuita in migliaia di copie negli Enti locali d'Italia». Il sacerdote torinese ha indicato tre fattori: i ritardi eccessivi tra il sequestro e la confisca, l'ulteriore lentezza tra confisca e assegnazione, il ritardo nella creazione di una I banca-dati. [a. r.]

Persone citate: Don Luigi Ciotti, Filippo Piraino, Libera, Savagnone

Luoghi citati: Italia, Palermo