Corruzione uguale concussione

Corruzione uguale concussione Un emendamento al Senato riprende Un'idea di Borrelli Corruzione uguale concussione Ma è polemica in commissione Giustizia ROMA. Le idee di Borrelli sulla corruzione hanno fatto breccia in Senato. Un gruppo di senatori Ds ha presentato un emendamento al disegno di legge anticorruzione per unificare corruzione e concussione. Sia chi paga mazzette per corrompere un pubblico ufficiale, sia chi paga perché minacciato dal pubblico ufficiale, insomma, andrebbe incontro alla medesima pena. La quale pena, però, potrebbe essere ridotta di due terzi se il reo confessa il fatto prima di essere scoperto. Sono idee anche un po' vecchiotte, che Borrelli aveva rilanciate davanti alla commissione Affari Costituzionali qualche settimana fa. Oggi l'emendamento. E improvvisamente al Senato è scoppiata la guerra perché la commissione Giustizia s'è offesa. «Un emendamento del genere, che modifica sostanzialmente il codice penale non è accettabile che passi senza di noi», sostiene Ortensio Zecchino, ppi, presiden¬ te della commissione Giustizia, che ha interessato il presidente del Senato, Nicola Mancino, del caso. Con lui, una maggioranza eterogenea che va da Ersilia Salvato (Rifondazione) a Marcello Pera (Forza Italia). Il professore forzitalista è il più aspro: «I Ds hanno cercato il colpo di mano per far passare le idee di Borrelli, chiedendo la modifica del reato di corruzione in una commissione presieduta da un senatore della Quercia e non in quella competente, retta da Zecchino, che è un popolare e di questi temi ha probabilmente una visione più serena». Accuse respinte al mittente da Massimo Villone, ds, presidente della commissioiie Affari costituzionali. L'autore del presunto «scippo» reagisce seccato: «E' la prima volta che sento una cosa del genere. Non si è mai visto prima che una commissione sollevi un conflitto di competenza su un solo emendamento. E' peraltro una cosa che non è contemplata in nessuna norma regolamentare. Ci siamo occupati sempre noi della corruzione, facendo anche una serie di audizioni sulle dimensioni del fenomeno in Italia, e quindi la competenza dev'essere nostra anche per quanto riguarda il singolo emendamento». Sarà pure un singolo emendamento. Ma dato che porta l'autorevole imprimatur di Borrelli, qualche critica era da mettere in conto. Così risponde Giovanni Russo, ds: «Tutto assurdo. Quando la commissione Finanze ha modificato il codice civile nella parte dei contratti, la commissione Giustizia non intervenne». [fra. gii.] Il procuratore Francesco Saverio Borrelli *\ 1 !

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