L'Europa dice sì al Viagra

L'Europa dice sì al Viagra Gli scienziati lo ritengono «efficace e tollerabile». Clinton: sia distribuito gratis ai poveri M&fr L'Europa dice sì al Viagra Ma in Italia nuovi blitz dei Nas ROMA. Ok scientifico all'EuroViagra, L'Europa è più unita, e più vicina ai cugini americani. La superpillola della potenza, o dell'amore che dir si voglia, prodotta dalla Pfizer, ha avuto il via libera allo sbarco ufficiale sul Vecchio Continente, superando l'esame del comitato scientifico dell'Agenzia europea per i farmaci. Pur preoccupati per il possibile abuso di quello che, continuano a sostenere, non è un afrodisiaco ma soltanto un farmaco abuso la cui causa è, naturalmente, l'enorme risonanza avuta sui mass media - gli esperti hanno dato un parere positivo, riconoscendone le caratteristiche di «efficacia, qualità e alta tollerabUità». Ora ci vorranno altri tre mesi perché l'Agenzia europea conceda l'autorizzazione formale al commercio nei 15 Paesi dell'Ue. Ma il dado è ormai tratto. Nessuno del resto, ne dubitava. Qualche morto e qualche ferito nel mondo (otto decessi sospetti negli Usa, quattro ricoverati in Arabia e altrettanti in Egitto, uno in Israele, unico Paese, finora, a proibire la magica medicina che «tira su») non sono gran cosa di fronte al dilagare di richieste da un capo all'altro del pianeta, Soltanto a San Marino le vendite pare abbiano superato quota 3000 in poco più di un mese. Mentre l'unico urologo della minuscola repubblica - riferisce il Los Angeles Times - riceverebbe 300 telefonate al giorno. Mai il mondo si è sentito così improvvisamente unito. Mai prodotto è stato così istantaneamente globale. La stessa Chiesa del resto, da sempre avversa alla pillola anticoncezionale perché contraria «alla Natura», ha dato il suo assenso alla pillola della potenza, perché promette di rafforzare la famiglia, unire le coppie in crisi, favorire l'incremento demografico. Poco importa che in realtà la sperimentazione si sia concentrata soprattutto sui 4060enni/,il.gigantpst^o'mercato mondiale dei paBy-boomeip che più degli altri lamentano «disfunzioni erettili»,, tanto. daj^rj^argi l'appellativo di «ecstasy'della terza èia». Poco importa che il premio Nobel Renato Dulbecco esorti a «fare molta attenzione perché si trattaci una cosa percolosa» o che sessuelogi di fama come Willy Pasini svisino che «il pericolo è che l'uomo diventi la parte inutile del pene»: l'entusiasmo è così grande e generalizzato che 5 malati terminali di cancro si sono fatti prescrivere il Viagra per godersi gli ultimi mesi di vita, e le donne, che in Italia hanno preso d'assalto il numero verde della Società italiana di Andrologia per chiedere di prendersi cura dei loro uomini, in Europa si sono offerte in 530 per sperimentarla su se stesse. La nuova «rivoluzione biochimica», come è già stata battezzata ricordando i profondi mutamenti nel costume legati alla pillola anticoncezionale, pare ormai alle porte. E adesso la discussione - e forse, lo scontro - si sposta sulla disponibilità del farmaco e sulla sua gratuità. Gli Usa, la cui Costituzione sancisce il «diritto alla felicità», proprio oggi rilanciano. Il presidente Clinton che in materia può considerarsi un'autorità - annuncia di voler far sì che la pillola dell'amore sia pagata ai meno abbienti dalla previdenza pubblica (purché prescritta da un medico), perché «anche i poveri hanno un cuore» e devono essere aiutati ad amare quando vi siano impedimenti fisici insuperabili. Ma in Europa non è affatto detto che si segua la stessa strada. In Francia, per esempio, il ministro della sanità Bernard Kouchner ha detto che il Viagra sarà oggetto di un consulto fra sociologi, psicologi, cardiologi, per discuterne vantaggi e rischi e, soprattutto, per valutare «chi deve beneficiarne e a quale ritmo». La stessa Svizzera, che non fa parte dell'Ue, dopo i primi incidenti ha già ristretto molto le modalità di vendita (oggi non serve solo la ricetta di un medico specialista, ma questa deve essere valutata dalla farmacia cantonale). E restrizioni del genere si annun¬ ciano in Italia, dove il Viagra dovrebbe essere venduto come farmaco di «fascia C», a totale carico degli acquirenti - a meno che la Pfizer non faccia domanda esplicita alla Commissione unica del farmaco. «Meglio andare una volta di più al cinema che prendere una pasticca che non serve», dice il Ministro Rosy Bindi, quanto meno scettica. Una confezione di Viagra E le misure severissime che ha sollecitato contro il traffico clandestino e la facilità di commercio del Viagra a San Marino fanno presagire un atteggiamento più che rigoroso. Proprio ieri i carabinieri dei Nas hanno fatto verifiche nella sede della Pfizer, senza peraltro trovare niente di irregolare nella distribuzione della pillola. Intanto il procuratore torinese Raffaele Guariniello ha deciso di rendere la vita dura ai medici italiani che prescrivono la superpillola: in base alla nuova legge sui farmaci non autorizzati non basta la semplice prescrizione: il medico deve mandare al ministero della Sanità la documentazione con età del paziente, patologie eventuali, consenso informato. E la stessa documentazione va trasmessa alla dogana di importazione del farmaco. Maria Grazia Bruzzone Scettica la Bindi: meglio andare al cinema che prendere una pillola che non serve gli uomini tra i 25 e i 60 anni il 19,6% soffre di impotenza il 29,3% di Un calo del desiderio il 25,8% di eiaculazione precoce il 21,4% teme nell'affrontare un rapporto sessuale il 7,5% soffre di insensibilità' al piacere il 3,7% di incapacità a eiaculare i ragazzi tra i 15 e i 25 anni il 9% soffre di impotenza il 36,7% soffre di un calo del desiderio il 22,3% soffre di eiaculazione precoce impotenze di origine psichica • sonò circa il 30%

Persone citate: Bernard Kouchner, Bindi, Clinton, Maria Grazia Bruzzone, Raffaele Guariniello, Renato Dulbecco, Rosy Bindi, Willy Pasini