Eco tra giovani e vecchiacci e le mamme in gara con le figlie di Alessandra Comazzi

Eco tra giovani e vecchiacci e le mamme in gara con le figlie F THVU'&TIVU' =1 Eco tra giovani e vecchiacci e le mamme in gara con le figlie SU Rai uno erano appena finite le gare di cucina nel «Paese delle meraviglie»: Melba Ruffo e Pippo Franco consigliavano di scegliere Tiberio Timperi oppure Andrea Roncato con il grembiulino davanti. Su Raidue l'avvocato Andrea Giordana aveva difeso un suo collega. Il «Perry Mason» italiano, si è definito questo personaggio: magari. Il nostro avvocato non ha U fascino, l'onnipotenza, la lucidità del vecchio collega americano. Soprattutto, in Italia non c'è il tipo di processo che c'è in America, e che può dare adito a tanti bei colpi di scena in aula. Su Italia 1, Amadeus e Laura Freddi coinvolgevano nei giochi del «Quizzone» anche le mamme. E così Maria Teresa Ruta, a esempio, e Simona Ventura cercavano di indovinare il proverbio nascosto dall'oscura pronuncia dei turisti giapponesi, insieme o in concorrenza con le genitrici. Son tutte belle le mamme del mondo, e naturalmente anche queste erano molto ben messe, truccate e vestite di lamé. Raitre continuava a cercare imperI territa i suoi scomparsi a «Chi I l'ha visto?», e in giro per le altre reti c'erano i film d'azione o di malattia. Se qualcuno aveva ancora voglia di guardare la tv, dopo queste dure prove, oppure l'accendeva in quel momento, trovava su Raitre, un programma dedicato al '68. Era uno dei tanti programmi d'occasione, nei trent'anni di anniversario, ripreso in un teatro, ma si è rivelato gradevole. Parlavano tre professori seduti in cattedra, Umberto Eco, Giulio Giorello, Salvatore Natoli. Eco si chiedeva se quella folla davanti a loro era fatta di vecchiacci nostalgici o di giovani che volevano sapere. E per quei giovani, diceva ancora Eco, era poi probabile che tutte le rievocazioni, i libri che i nostalgici hanno scritto, formidabili quegli anni, avessero su di loro lo stesso effetto dei capitoli di storia su Bixio, Minghetti, Ricasoli e Pisacane. C'era Capanna, c'erano i ragazzi che intervenivano, c'erano dei «testimoni», Franca Rame, Giorgio Gaber, Roberto Vecchioni, Leila Costa, Ricky Gianco. C'erano le canzoni, con il loro straordinario potere evocativo. Tecnicamente la trasmissione, che era rimontata e funzio¬ nava, suscitava il germe del dubbio sulla opportunità assoluta della diretta. Ci sono casi in cui è forse meglio usare il mezzo televisivo in modo più completo, e non riprendere soltanto quello che sta accadendo in quel momento, cronologicamente, perché così non è detto che si capisca di più. Il '68 ha influito enormemente sul costume, ma poi, come dice Guccini nel suo epitaffio, «qualcuno è andato per età, qualcuno perché già dottore, e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera, ed è una morte un po' peggiore». Noi ricordiamo che sabato esce con «La Stampa» il secondo numero di «In tivù», che i lettori di Piemonte, Liguria e Val d'Aosta (le regioni in cui per ora il supplemento è diffuso) hanno mostrato di gradire molto", e li' ringraziamo. Per mandare brevi recensioni o idee di programmi, si può scrivere a «La Stampa - In tivù», via Marenco 32, 10126 Torino; oppure al numero di fax 011/6568131; oppure alla casella di posta elettronica acomazzitin.it. Alessandra Comazzi ^1

Luoghi citati: America, Italia, Liguria, Piemonte, Torino, Val D'aosta