Franko B: «Mi ferisco il corpo per sentirmi un uomo libero»

Franko B: «Mi ferisco il corpo per sentirmi un uomo libero» Incontro con uno dei leader della «bodily art» Franko B: «Mi ferisco il corpo per sentirmi un uomo libero» BOLOGNA. In scena si presenta nudo, dipinto di bianco e grondante sangue. Sangue vero, che esce copioso dalle siringhe e dai cateteri che applica sotto il controllo di un medico nelle vene e in diverse parti del corpo, trasformandosi in un San Sebastiano vivente. «But you know, della sofferenza c'è solo la metafora», assicura Franko B che, nato in Italia ma inglese d'adozione, comunica alternando un po' dell'una e un po' dell'altra lingua. «Per me il sangue non è morte, è vita, is life». Franko B è uno dei maggiori protagonisti della bodily art, quell arte carnale che tende a superare e attraversare molti dei limiti fisici del corpo. Paura, violenza, perversione e alienazione sono solo alcuni degli elementi delle sue performance che il pubblicò italiano potrà seguire in tv nello speciale di un'ora «Lavori in carne», in onda su Italia 1 giovedì 4 giugno alle 23,15. Le azioni di Franko B si riferiscono alle istituzioni totali: l'ospedale, il manicomio, il carcere, e alle limitazioni del corpo: la sedia a rotelle, la gabbia, il catetere. L'artista taglia la sua pelle, incide parole nella carne, fa scorrere il suo sangue. Uno spettacolo decisamente duro, fortemente emotivo, al limite della sopportazione. Perché il dolore e le menomazioni del corpo e cosa c'entrano con l'arte? Le curiosità sono di un gruppo di studenti dell'Accademia di belle arti di Bologna che ieri hanno incontrato il performer. Il performer Fra ko B «Well, molte mie ossessioni hanno creato immagini meravigliose, l'arte è vita, è bellezza», spiega Franko B, il cranio rasato e tatuato, una scritta: «Blending by love» (accecato dalr amore) sulla mano destra. «Sono cose meravigliose per me, altrimenti sarebbero insopportabili», aggiunge l'artista. «Quello che sto facendo è rendere sopportabile l'insopportabile. Faccio un'icona delie cose ^^^^^m che obiettivamente vengono sbrigativamente bollate come insopportabili. Io vedo le mie nevrosi, le mie paure, i miei viaggi", le mie esperienze negative con una valenza creativa, cerco di non contaminarle, di esprimerle in modo puro. E' un processo di libertà, la mia è una ricerca sulla libertà individuale. You know?». Gli studenti asseriscono, ma lo sgomento resta. Franko B ripete paziente: «Per me il sangue e qualsiasi cosa, il mio sangue è il mio corpo. Quando lo sento, mi dà un senso di libertà, specialmente il fatto che sia il mio sangue...». Franko B non è l'unico rappresentante della bodily art di cui lo speciale «Lavori in carne», curato da Michele Bongiorno in collaborazione con il critico d'arte Francesca Alfano Miglietti, documenti le azioni. C'è anche la francese Orlan, che ha trasformato il suo corpo in un «cantiere» continuo. Con la chirurgia plastica lo cambia e lo deforma. L'ultimo intervento è stata l'applicazione di due protesi in fronte, due piccoli corni. Marisa Ostolani ^^^^^m Il performer Franko B

Persone citate: Francesca Alfano Miglietti, Marisa Ostolani, Michele Bongiorno, Well

Luoghi citati: Bologna, Italia