I CENTO ANNI DI PEGGY

I CENTO ANNI DI PEGGY I CENTO ANNI DI PEGGY Una mostra racconta la vita di una malata di collezionismo H~~ NEW YORK O dei ricordi misti di mia nonna Peggy», racconta Karole Vail, pochi giorni prima della mostra curata da lei al Guggenheim di New York I per il centenario della nascita della famosa collezionista americana. «Dormivo in una camera rosa. Era una casa incantata, circondata da quadri cubisti di Picasso, Braque, Léger. E lei non era una nonna come tutte le altre». ■ •., Dalla mostra, che dopo New York (11 giugno - 2 settembre) arriverà a Venezia (29 settembre - 12 gennaio 1999), emerge il rapporto di Peggy con il mondo dell'arte e con gli artisti di cui si circondava, qualche volta sposandoli anche, come nel caso di Laurence Vail o Max Ernst. La mostra comincia con la sua infanzia do- rata e la giovinezza solitaria, la morte del padre sul Titanic, gli Anni Venti a Parigi, la prima galleria «Guggenheim Jeune» a Londra, la seconda «Art of the Century» a New York e poi Venezia, Palazzo Venier nel 1948, lo stesso anno in cui La Biennale esporrà tutta la sua collezione. Di questa sono arrivate 25 opere, compresa la «Testa e Conchiglia» di Jean Arp. E' il primo oggetto d'arte comprato da Peggy. C'è «La Boite en Valise» di Duchamp, lo «Studio per uno scimpanzé» di Bacon, insieme alla spalliera del letto d'argento fatta per lei da Calder. La mostra è costellata di foto. Da quella famosa che le fece Man Ray nel 1924, a tutte le altre che aiutano a immaginare chi era questa signora che agli amici artisti diceva di lasciare un ricordo sul libro delle firme. Ne collezionò 5 vohuni da cui vedremo 50 pagine, [f. a.] Peggy Guggenheim, a New York una mostra ne celebra i cento anni

Luoghi citati: Londra, New York, Parigi, Venezia