Crollano gli utili allo sportello di Valeria Sacchi

Crollano gli utili allo sportello Zadra: lo svantaggio competitivo del sistema è un peso da 20 mila miliardi Crollano gli utili allo sportello Un '97 difficile ber il credito MILANO. Una zavorra di 20.000 miliardi che pesa sul sistema italiano del credito per lo svantaggio competitivo che lo penalizza nei confronti dei concorrenti europei, un processo di concentrazione in atto che ormai interessa il 60% dell'attivo bancario ma che non basta ancora a metterci in pareggio con l'era dell'Euro, una «pulizia dei bilanci» che, soprattutto per i casi Bnl e Bancaroma, ha contratto l'utile netto del pianeta banche a 510 miliardi, contro i 3500 dell'anno prima. Il rapporto Ahi sul sistema presentato dal direttore generale Giuseppe Zadra delinea insomma un quadro abbastanza oscuro, che raccoglie subito la solidarietà del direttore generale di Confindustria, Innocenzo Cipolletta. Il quale invita le banche ad un fronte comune «contro una pressione fiscale che nel Paese è da soffocamento». Ma che viceversa solleva qualche appunto proprio da parte di uno dei banchieri di punta: Alessandro Profumo, amministratore delegato del Credito Italiano, che con il presidente Lucio Rondelli è stato l'anima del recente accordo tra Credit e TJnicredito. Profumo critica i «conti virtuali», ricorda come in passato le banche abbiano gestito i loro problemi in «modo scambista» barattando la «tranquillità sociale con i maggiori costi», e conclude: «Non dobbiamo deresponsabilizzarci, né fare il pianto del coccodrillo ma rimboccarci le maniche». Il conto virtuale di Zadra stima comunque che, senza la «zavorra» il Roe del sistema, che è stato nel 1997 dello 0,39%, salirebbe immediatamente al 9,37%, mentre gli utili passerebbero da 510 miliardi a 15 mila miliardi, con un risultato lordo complessivo di gestione di 43 mila miliardi contro i 29 nìilà realizzati. I punti pesanti della «zavorra», ovvero dello svantaggio, sono i 1500 miliardi della riserva obbligatoria, i 1400 imputabili ai ritardi della escussione delle garanzie, i 7506 miliardi del maggior peso del costo del lavoro, i 3251 miliardi degli oneri relativi alla sicurezza e i 3862 miliardi del maggior peso fiscale per una ah quota sul reddito delle imprese che da noi è del 53% contro una media europea del 37%. Tuttavia, sempre nel 1997, le spese per il personale hanno segnato una ridu¬ zione dell'1,36% sulla quale hanno inciso la diminuzione del numero dei dipendenti (7000 uscite nell'anno). Ma secondo il vicepresidente Abi Maurizio Sella gli integrativi «ancora concedono troppo». Positivo il giudizio dell'Abi sul processo di concentrazione in atto, sebbene ancora «insuf¬ ficiente». Dal 1990 le operazioni realizzate sono state 119, con una accelerazione che negli ultimi mesi ha raggiunto ritmi frenetici. Se si sommano le grandi concentrazioni già approvate a quelle in corso di definizione emerge che i primi cinque gruppi, in termini di totale di attivo, aumenterebbero la loro quota dal 35,2% a oltre il 50%, mentre per i primi dieci la percentuale scatterebbe dal 52,1% al 65%. Per quanto riguarda le dimensioni, la ricerca sottolinea come, nel triennio 1995-97, le più dinamiche siano state le banche medie con 11 operazioni, contro le otto rispettivamente delle classi «grande» e «piccola». Nel capitolo redditività, tra le 100 banche prese a campione, 12 istituti rappresentano l'«eccellenza», con un Roe tra l'8,59% e il 16%, seguiti da altre 37 con Roe tra il 5,32% e l'8,47%. Vengono poi 33 istituti con Roe tra il 2,25% e il 5,34% e 18 banche di coda con Roe tra zero e 2,16%. Dulcis infundo: la banca più redditizia d'Italia è la Cassa di risparmio di Forlì (Roe del 16%) che detronizza la regina del '96, la Banca di Credito Cooperativo di Roma. Valeria Sacchi Il presidente dell'Abl Tancredi Bianchi

Persone citate: Alessandro Profumo, Giuseppe Zadra, Innocenzo Cipolletta, Lucio Rondelli, Maurizio Sella, Profumo, Tancredi Bianchi, Zadra

Luoghi citati: Forlì, Italia, Milano, Roma