La sfida dell'altra Sardegna

La sfida dell'altra Sardegna Dopo l'addio dell'Aga Khan, l'isola vuole rilanciare le zone meno note e frequentate La sfida dell'altra Sardegna «Vedrete, non c'è solo la Costa Smeralda» OLBIA (Sassari! DAL NOSTRO INVIATO Era la prima volta nella baia di Porto Cervo, per Sua Altezza Reale. «Un sole caldo, un mare trasparente e luccicante, spiagge bianche probabilmente mai calpestate per secoli...». Aveva quarant'anni di meno ed era già Imam, 49° discendente di Maometto, capo spirituale dei 15 milioni di ismailiti. A 21 anni era già Karim, l'Aga Khan, del bel mondo e delle belle donne. Allora, 1957, la Costa Smeralda la conosceva nessuno. Karim esce da Harvard ed entra in Sardegna: «Ci volevano otto ore per arrivare da Olbia», ricorda. Con le stesse ore, Anni 90, arrivano nababbi e sceicchi. Se l'è inventata lui, la Costa Smeralda. L'ha modellata, curata, anche sfruttata. Ma proprio in quest'estate '98, e davvero, non una minaccia come qualche anno fa, l'Aga Khan se n'è andato. Basta. Addio. La Costa Smeralda non è più sua II «Consorzio», gli alberghi da cinque stelle lusso, i terreni attorno, sono passati agli americani della Sheraton Itt e alla multinazionale Starwood. Al molo di Porto Cervo aspettano «Shergar», lo yacht di Karim. Perché tornerà quest'estate, non può mancare dopo quarant'anni. Ma tornerà da turista, non più Padrone. I suoi progetti, il suo Master Pian per costruire su 2500 ettari, si è scontrato con le leggi regionali e i soliti tempi della burocrazia. Fine della storia, Karim ci ha rimesso 84 mibardi e prego s'accomodino pure le multinazionali dell'albergo. E adesso? «E adesso la Sardegna andrà avanti anche senza l'Aga Khan», non si agita Umberto Giordano, il presidente dell'Ente sardo industrie turistiche, Per carità, Karim ha fatto del bene, prima del suo arrivo in giro; per il mondò ' nemmeno sapevano che la Sardegna esistesse. Magari ha anche esagerato. «C'è ancora chi arriva in Costa Smeralda e chiede dov'è la Sardegna». Un'immagine forte, soprattutto all'estero. Forse troppo se è vero che la Sardegna, colpa dell'Aga Khan, è vista come un Eden dove per una vacanza ci vogliono i dobloni. Non è così. Costa Smeralda vuol dire 54 chilometri di mare. E la Sardegna, di coste, ne ha per 1867 chilometri. Non c'è sardo che non debba un grazie all'Aga Khan, ma ora è proprio finita. Umberto Giordano, il presidente dell'Esit, barbetta grigia e spirito allegro, ha 65 anni e lavora nel turismo da quando ne aveva venti. Si ricorda fi giovane Karim che inaugura il suo primo albergo, il «Luci della montagna», primi Anni 60, quando il vescovo di Tempio Pausania era stato chiamato a benedire e a momenti stramazza davanti all'Aga Khan, Imam degli ismailiti, che per l'occasione recita e canta i versi del Corano. «Ci ha insegnato il "sistema integrato", le attività collaterali al turismo, basta pensare che per la Costa Smeralda ha creato una compagnia aerea». Ora che se n'è andato, dice Giordano, la Sardegna dovrà recuperare la sua vera immagine. «Dove, è vero, ci sono i cinque alberghi della Costa .Smeralda che sono i più cari d'Europa. E però esistono anche alberghi a portata di tutte le tasche». Sarà l'estate dell'altra Sardegna. La costa occidentale, sotto Oristano, Marina di Arbus, Piscinas, e giù fino a Carloforte e poi Chia, «zone per nulla cementificate, dune di sabbia, la Sardegna meno nota anche ai sardi». Problema: non ci sono alberghi. Soluzione: eccovi 1'«Albergo Diffuso». Che sarebbe, come racconta Giordano, la creazione di un Centro Accoglienza in ogni paese con case e appartamenti in un raggio di 200 metri. «Una nostra invenzione per recuperare un patrimonio immobiliare che altrimenti sarebbe destinato al degrado e alla rovina». L'Albergo Diffuso che dovrebbe risolvere il ritardo della costa occidentale, da sempre meno battuta e dunque poco attrezzata, «dove la domanda è superiore all'offerta». L'altra Sardegna senza nababbi, senza le ville dell'Aga Khan, senza lussi e clamori. Giordano prevede anche per quest'anno un aumento di turisti. L'isola dovrebbe superare, e di molto, gli otto rnilioni di presenze. In un piccolo ufficio dell'Esit, a Cagliari, la signora Stefania Manca da 14 anni coordina arrivi e previsioni. Uno scricciolo, ma è un grande e veloce computer: «Dunque, da otto anni siamo i primi nella classifica dei desideri degli italiani. Da quest'anno, nella classifica delle regioni ritenute meglio organizzate, siamo al quarto posto dopo Emilia Romagna, Toscana e Trentino. Il 70 per cento dei turisti che viene in Sardegna ritorna sempre, e sempre con qualcun altro...». Un momento. Essere desiderati non basta. «Infatti il gap tra il desiderio e la realtà si sta colmando, la Sardegna non è più soltanto un sogno». L'Esit si presenta come una macchina efficiente, ben oliata. E la signora Manca è un fulmine: «Dunque, a conferma degli studi del mercato, se fino a qualche anno fa era importante il dove andare ora è fondamentale il cosa fare. Sarà anche il primo anno della Sardegna senza Aga Khan, ma per noi questo sarà il primo anno della Vacanza Attiva». Possibile che ben tremila italiani passino le vacanze in Sardegna giocando al piccolo archeologo, attorno a un nuraghe? Possibile. «Al momento sono solo italiani, ma la domanda estera è già altissima, tedeschi in particolare». Al solito. Con francesi e svizzeri in cima alla classifica degli arrivi stranieri. Aspettando anche qui, ma con molta cautela, la calata dei russi. Ancora computer Manca: «Sono 148 rnilioni, il terzo maggior mercato turistico del mondo. Di questi, tre milioni e mezzo viaggiano all'estero. Nel 1996 non ne abbiamo visto nemmeno uno, ma l'anno scorso ne sono arrivati diecimila». Prudenza, però. Tanto che l'Esit ha ben pensato di tutelarsi con l'Associazione russa agenti di viaggio per ottenere un filtro sugli arrivi. «Perché quello russo è un mercato difficile, pieno di incognite - frena Manca - noi non vogliamo andare a pescare nel mercato russo per far numero, non ci interessa. E non voghamo svendere la Sardegna ai russi». Non la vogliono svendere neppure alle seconde case. Quante sono? Non si sa. L'unico dato si può ricavare dalle bollette dell'Enel, e dice che sarebbero come minimo per un totale di 500 mila posti letto. Un mercato ancora indefinito, non controllato, che sfugge alle statistiche (e al fisco). «Meno male che la Regione Sardegna ha leggi di tutela ambientale molto rigorose», TURISTI numero letti 61.138 62.371 1966 642 SI SCEGLIE RDEGNA? MICI SA dice il presidente Giordano. Le stesse, magari, che hanno messo in fuga l'Aga Khan. Ma sono quelle che permettono alla Sardegna di evitare nuova cementificazione e speculazioni da oltraggio. La nascita di nuovi Parchi Naturali, ad esempio. Come quello dell'isola dell'Asinara, già penitenziario per ergastolani, da quest'anno aperta ai turisti. Sarà tutelata da appena due pilotine della Guardia Forestale, con multe da un milione per chi attracca. Ma che combineranno le due bagnarole, tra luglio e agosto, quando ci sarà l'arrembaggio dei gommoni e dei cafoni? Davanti a un piatto di datteri di mare Umberto Giordano saluta e celebra l'Aga Khan. Il Principe se n'è andato, evviva il Principe. «Lui badava solo alle teste coronate, al turismo di lusso», osserva. Nelle sue intenzioni c'erano ville e villette da aggiungere alla sua Costa Smeralda. «Ma noi - conclude Giordano dobbiamo pensare sia al turista che ai sardi, ed è logico che la preferenza vada agli alberghi: danno occupazione diretta». Sono 21 mila i sardi che lavorano con il turismo, con l'indotto si sale a 28 mila, ma la metà sono stagionali. Pochini, su un milione e mezzo di abitanti. Evviva il Principe, però sia benvenuta la multinazionale dello Sheraton. «Con loro la stagione turistica non dura più cinque mesi, ma arriva a nove. E buona parte degli alberghi restano aperti tutto l'anno». Meglio così, per la Sardegna. Anche se a Porto Cervo, sul molo, ci sarà sempre chi guarda il mare aspettando il bianco yacht «Shergar». Bentornato, Principe. Da turista. 56,9% 34,0% 29,4% 22,8% 9,4% Giovanni Cerruti ARRIVI Di TURISTI Provincia CAGLIARI NUORO ORISTANO SASSARI anno 1996 421.622 215.624 68.371 746.248 anno 1997 470.477 221.628 70.920 779.472 variazione % + 11,59% + 2,78% + 3,73% + 4,45% 1.451.865 1.542.497 + 6,24% DA DOVE ARRIVANO anno 1994 anno 1995 ITALIA 1.094.227 1.126.116 PAESI ESTERI 242.158 274.367 LE REGIONI EMILIA ROMAGNA PERCEPITE TOSCANA COME MEGLIO TRFNT|Nn ORGANIZZATI NEL |S TURISMO SARDEGNA LIGURIA ALTO AOIGE anno 1996 1.152.533 299.332 22,0% 12,2% 10,0% 6,6% 4,6%, _ 4,6% 1 DOVE VENGONO OSPITATI I TURISTI tipologia ALBERGHI CAMPEGGI/VILLAGGI TURISI. ALLOGGI PRIVATI ALTRI ESERCIZI numero esercizi 635 87 247 31 numero letti 61.138 62.371 1966 642 PERCHE'SI SCEGLIE LA SARDEGNA? MARE BELLO AMBIENTE IN CASA DI AMICI CON AMICI RELAX SECONDA CASA 56,9% 34,0% 29,4% 22,8% 9,4% LE CIFRE DEL BUSINESS VACANZE IN SARDEGNA Basta. non è berghi eni atericani ppquest'anno un aumento di turisti. L'isola dovrebbe superare, e di molto, gli otto rnilioni di presenze. Sarà anche il primo anno della Sardegna senza Aga Khan, ma per noi questo sarà il primo anno della Vacanza Attiva». PERCEPITE TOSCANA COME MEGLIO TRFNT|Nn ORGANIZZATI NEL |S TURISMO SARDEGNA LIGURIA ALTO AOIGE 12,2% 10,0% 6,6% 4,6%, _ 4,6% 1 RLAX SECONDA CASA aggiungere da. «Ma noidobbiamo pche ai sardiferenza vadoccupazionla i sardi chsmo, con l'ima la metà ni, su un mtanti. Evvivbenvenuta Sheraton. «ristica nonma arriva degli albergl'anno». Mgna. 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