Nuove accuse al pm dei sassi «Falsificò altri verbali»

Nuove accuse al pm dei sassi «Falsificò altri verbali» «Irregolarità nella conduzione degli interrogatori» Nuove accuse al pm dei sassi «Falsificò altri verbali» MILANO. E' cominciata male per l'ex procuratore di Tortona Aldo Cuva l'udienza preliminare che lo vede accusato di falso ideologico, minacce e violenza privata. Il pm Ichino gli ha contestato nuovi episodi, sempre ipotizzando il reato di falso ideologico: si tratta di quattro verbali di indagati che non riferirebbero l'esatto andamento degli interrogatori. Anzi, il procuratore avrebbe «sintetizzato» solo la parte che gli interessava per dar corpo alla costruzione dell'accusa, omettendo tutte le incertezze e le iniziali smentite degli indagati e le sue «insistenze» per ottenere una confessione. Insomma, secondo l'accusa, Cuva non si sarebbe limitato a pressioni su Loredana Vezzaro, iniziale teste-chiave della sua indagine per la morte di Maria Letizia Berdini, uccisa da un sasso lanciato da un cavalcavia; non avrebbe falsificato solo la registrazione dei suoi interrogatori ma avrebbe in qualche modo aggiustato anche le versioni di altri indagati. Cuva ieri all'udienza prehnùnare davanti al gip Savoia non ha voluto commentare né le vecchie né le nuove accuse. Si sa che i suoi legali punteranno a chiedere il rito abbreviato, evitando così un pubblico processo, ma la decisione del gip non arriverà prima del 9 luglio, data cui è stata aggiornata l'udienza. In quella data verrà formalizzato anche il patteggiamento di Concetta e Giuditta Stalta- L'ex procurator Cuva ri, le due sorelle dattilografe che aiutarono Cuva nell'aggiustamento dei verbali: la pena concordata con l'accusa è di 10 mesi di reclusione. Fu in un confronto con le due impiegate che Cuva ammise di aver manomesso i nastri: voleva cancellare i primi dodici minuti di colloquio, quelli in cui lui aveva pronunciato frasi tipo «Ti sbatto dentro e non esci più; e sbatto dentro anche tua madre». La ragazza dopo un simile pressing ammise di essere stata sul cavalcavia; fu la prima a cedere, la notte tra il 19 e il 20 gennaio '97, diventando così un pilastro dell'accusa. Ma il 7 ottobre davanti al gip ritrattò tutto accusando Cuva di pressioni e minacce. Il procuratore smentì ma, risentendo i nastri, si accorse che il suo intervento poteva effettivamente apparire minaccioso e, con la collaborazione delle Staltari, li manipolò. Da qui la prima accusa, di «falso per soppressione». Ma il pm ha voluto rivedere anche il resto del lavoro del magistrato. E, dopo averlo accusato di aver falsificato otto verbali, ha aggiunto l'accusa, contestata ieri, per altri quattro. Di questo si riparlerà a luglio. Del contenuto accusatorio dei verbali, invece a Milano non si parlerà più: il gip trasmetterà a Tortona, per competenza, gli atti sulla calunnia compiuta da alcuni imputati (Vezzaro, Bertocco, Siringo e due fratelli Furlan) verso altri coindagati, [r. m.] L'ex procuratore Cuva

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