Il record più bello sul tetto del mondo di Enrico Martinet

Il record più bello sul tetto del mondo L'impresa di un insegnante americano rimasto vittima mesi fa di un incidente stradale Il record più bello sul tetto del mondo Alpinista senza una gamba conquista l'Everest KATMANDU. Non si ancora che cosa abbia detto lassù, sul «tetto del mondo», neppure di che colore avesse la giacca o le ghette; non c'è posto per queste curiosità di fronte a una conquista che nulla aggiunge all'alpinismo, molto alla forza di volontà. Tom Whittaker, 49 anni, insegnante statunitense, ha vinto la sua sfida martedì alle 7 del mattino, quando i suoi ramponi si sono piantati sulla vetta dell'Everest, a 8848 metri. Tom ha una gamba artificiale, ha perduto la destra nell'estate del 1988 in un incidente stradale. In dieci anni non ha mai smesso di sognare il sogno della stragrande maggioranza degli scalatori, raggiungere la vetta più alta del pianeta. E ha continuato ad arrampicare con una protesi che è un vero prodigio tecnologico. Cade un'altra barriera: il primo uomo con handicap che raggiunge la cima dell'Everest. Un alpinista che aveva disperato di poter continuare a praticare la sua passione sportiva proprio di ritorno da un week end di arrampicate nelle Montagne Roccio¬ se. La sua auto era a pochi chilometri da casa quando una furia di lamiere senza controllo, guidata da un ubriaco, la travolse. La gamba destra di Tom rimase maciullata. Cominciò quel giorno la lunga rincorsa all'Everest. Già l'anno successivo il professore era al campo base del gigante himalayano. «Sono andato a vederlo», disse. E sei anni dopo tentò. Raggiunse il mitico Colle Sud, da dove s'arrampica anche la sottile cresta del Lothze, un altro grandioso Ottomila. Lo sforzo era stato troppo grande, rinunciò e ritornò al campo base. Un nuovo tentativo è del 20 marzo scorso: l'alpinista ha dovuto rinunciare per le condizioni meteo avverse. Dieci giorni fa è di nuovo lì, in fondo alla interminabile vallata del Khumbu, sotto la seraccata omonima. Di lì, via Internet, scrive: «Mi occorre un'energia del 130-135 per cento superiore a quella che deve impiegare un altro alpinista». Non è più accaduto come nel 1995, Tom ha superato il Colle Sud e ha raggiunto la cima. Con lui, un amico statunitense, Jeffrey Rhoads, 43 anni, e quattro sherpa nepalesi: Lhakpa Tsherring, Da Sonam, Tashi Tshering e Norbu. Il ministero del turismo nepalese ha diffuso la notizia e ha sottolineato come i quattro sherpa siano fra i più esperti. Proprio l'Everest ha fatto conoscere al mondo questi abili «portatori», compagni di tutte le grandi imprese in Himalaya e nel Karakorum. Il loro uomo simbolo è Tenzing Norgay che raggiunse nel 1953 la vetta del Sagarmatha (la Dea Madre, nome nepalese dell'Everest) con sir Edmund Hillary. Nella lunga storia dell'alpinismo i record straordinari non si contano, così come sono quasi infinite le bizzarrie: chi ha conquistato con cani e slitta il Monte Bianco, chi ha fatto «scalare» il Cervino a un gatto. Nessuno aveva però tentato tanta sfida contro se stesso: Tom Whittaker ha compiuto la lunga salita all'Everest senza aiuti, da alpinista. Enrico Martinet

Persone citate: Edmund Hillary, Jeffrey Rhoads, Norbu, Roccio, Tenzing Norgay, Tom Whittaker

Luoghi citati: Katmandu