Netanyahu assalta la fortezza del tg di Aldo Baquis

Netanyahu assalta la fortezza del tg ISRAELI Sospesi due giornalisti ostili al premier Netanyahu assalta la fortezza del tg TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Nell'apparente tentativo di espugnare il tg della televisione di Stato (ritenuto dal governo un costante elemento di disturbo), l'uomo che da un mese guida per conto di Benyamin Netanyahu l'ente statale per le trasmissioni radio-tv, Uri Porat, ha sospeso ieri due giornalisti televisivi rei di aver «macchiato» l'immagine del premier. «Porat ha impugnato la pistola - ha commentato Elisha Spiegelman, uno dei giornalisti sospesi - ma i proiettili venivano da Netanyahu». La mossa di Porat ha seminato lo scompiglio nella combattiva redazione del Tg, che nel gennaio 1997 aveva imbarazzato il premier con le sue rivelazioni su «Hebrongate», ossia sulla nomina scorretta del consigliere legale del governo. Il governo aveva allora traballato, Netanyahu si era salvato per il rotto della cuffia. Ma il «blitz» di Porat - ex portavoce del premier Menachem Begin - non è per ora riuscito. «Nella redazione si è creato un clima di intimidazione», ha convenuto il giornalista televisivo Benny Lis. Ma l'associazione dei giornalisti è già passata al contrattacco stigmatizzando l'operato di Porat. La Commissione parlamentare per il controllo degli Enti statali ha costituito una commissione di inchiesta «imparziale» e i giornalisti del Tg hanno chiesto a un tribunale di revocare le sospensioni. La battaglia che infuria nei corridoi della redazione televisiva di Romema (Gerusalemme) è stata scatenata il 10 maggio da un servizio sui festeggiamenti dello scudetto della squadra del Likud, il Betar di Gerusalemme. Netanyahu appariva su un terrazzo mentre salutava soddisfatto i tifosi che avevano appena urlato (almeno nel servizio) «Morte agli arabi»: sembrava quasi un basso incitamento al razzismo. «E' un servizio infamante - ha esclamato Netanyahu -. Quelle urla non le ho affatto sentite». Fiutando un complotto anti-Likud in redazione, Porat ha avviato un'inchiesta per accertare fra l'altro se le urla fossero genuine o se fossero state amplificate in studio. E' emerso così che la loro durata era complessivamente di cinque secondi e che erano state raccolte da uno solo degli otto microfoni disseminati nella piazza. Porat ha concluso che il servizio del telegiornale presentava in luce sfavorevole i tifosi del Betar e «macchiava» la reputazione del premier. Così sono scattate le sanzioni. Le relazioni fra il premier considerato un esperto di mass media - e la televisione di Stato sono sempre state movimentate. Nell'ottobre 1995 Netanyahu arringava la folla da un altro balcone quando un dimostrante di destra espose alle telecamere il fotomontaggio che mostrava Yitzhak Rabin con una divisa delle SS. Il leader del Likud spiegò poi di non aver visto il poster infame. E ieri sera due militari israeliani sono stati uccisi e altri tre feriti nei pressi della frontiera libano-israeliana nella zona occupata dallo Stato ebraico. L'azione non è stata rivendicata. Subito dopo l'attacco è entrata in azione l'artiglieria israeliana che ha diretto il fuoco contro basi di guerriglieri islamici nel Libano Sud. Aldo Baquis

Luoghi citati: Gerusalemme, Libano, Tel Aviv