La Cia: imminente il test atomico pakistano di Andrea Di Robilant

La Cia: imminente il test atomico pakistano E per la prima volta Sonia Gandhi critica la scelta nucleare del governo nazionalista indiano La Cia: imminente il test atomico pakistano Islamabad: tirate a indovinare WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli Stati Uniti assicurano che il Pakistan sta per far esplodere una bomba nucleare. Islamabad risponde irritata che Washington non sa cosa dice e tira semplicemente a indovinare. Da 48 ore i due Paesi sono impegnati in una surreale partita di mosca cieca che ruota attorno alle intenzioni di Islamabad di procedere con i test nucleari in risposta alla sfida dell'India. Ha cominciato il Pentagono facendo filtrare ai giornalisti le conclusioni tratte dagli ultimi dati ottenuti dai servizi segreti: le fotografie scattate dai satelliti americani indicano che il Pakistan ha già completato tutte le procedure tecniche per un'esplosione sotterranea. Manca solo il via libera definitivo del governo, che potrebbe avvenire «nelle prossime ore». Perché rendere note al pubblico informazioni che in altre circostanze sarebbero considerate ultrasegrete? La prima - e per ora unica - spiegazione circolata a Washington è che dopo la brutta figura di due settimane fa, quando fu colta di sorpresa dai test indiani, la Cia voglia mettere le mani avanti, dichiarando ad alta voce di essere al corrente di ogni movimento nelle colline del Chagai, nel Pakistan occidentale, dove si prevede che avvenga il test. Il governo pachistano ha respinto seccamente le accuse: «Gli Stati Uniti non sono in possesso delle informazioni pertinenti. Al massimo le loro sono solo congetture intelligenti». Ma a Islamabad nessuno nega che tutto è ormai pronto per un'esplosione. E il premier Anwaz Sharif, l'uomo che dovrà decidere per il sì o per il no, continua a tenere il mondo sulle spine con frasi sibilline. Come quella detta ieri al premier giapponese Ryutaro Hashimoto, che lo esortava a non premere il bottone. «Sa, mi trovo in una posizione molto difficile», gli ha risposto Sharif. «E nelle condizioni attuali non credo che riuscirò a convincere l'opinione pubblica». Per gli analisti americani i preparativi sul terreno, i moniti pubblici di Sharif, hanno lo scopo di rafforzare la mano della delegazione pachistana in arrivo a Washington. Perché alla fine - su questo i pareri sono unanimi - la decisione di varcare o no la soglia nucleare dipenderà da quanto il Pakistan otterrà come contropartita (economica e militare) ad una sua rinuncia. • Ieri la Banca Mondiale ha confermato che, su richiesta degli Stati Uniti, ha bloccato prestiti all'India per 855 milioni di dollari destinati in larga parte a progetti di sviluppo. E la rapidità con cui è stato attuato il blocco, dicono gli americani, va anche intesa come un monito al Pakistan, uno dei principali beneficiari della Banca Mondiale. Le sanzioni americane (e quelle giapponesi, canadesi e australiane) avranno un impatto economico non irrilevante in India (l'annuncio della Banca Mondiale ha fatto fare uno scivolone alla rupia e perdere due punti alla Borsa di Bombay). E il loro impatto politico si fa già sentire, com'è emerso chiaramente nella seduta del Parlamento di ieri, in cui il governo nazionalista di Atal Behari Vajpayee è venuto sotto il tiro dei partiti di opposizione. Sonia Gandhi, leader del partito del Congresso, aveva lodato la decisione del governo di procedere con i test. Ma in aula ha fatto marcia indietro chiedendo polemicamente al premier come intendesse far fronte alle sanzioni. E sui motivi che hanno portato a far esplodere la bomba, la Gandhi ha aggiunto: «A meno che il governo non ci dica chiaramente le ragioni di questa decisione e rimuova ogni dubbio, noi non possiamo appoggiarlo». Il leader del partito comunista Indrajit Gupta ha ironizzato su una potenza nucleare «che non è capace di organizzare l'erogazione dell'acqua e dell'elettricità» nella sua capitale. Il premier Vajpayee ha risposto che il suo governo ha deciso di dispiegare l'arma atomica per difendersi dalla Cina e dal Pakistan. E che è pronto a negoziare un accordo con Islamabad in cui i due Paesi s'impegnerebbero a non usare per primi la bomba. Un ramoscello d'ulivo che in questo momento il Pakistan non è ancora pronto a contemplare. Andrea di Robilant m Manifestazione a Karachi in favore di una risposta pakistana ai test nucleari dei vicini indiani

Persone citate: Atal, Gandhi, Indrajit Gupta, Ryutaro Hashimoto, Sonia Gandhi