Una commedia con thrilling di Filippo Ceccarelli

Una commedia con thrilling Una commedia con thrilling Neanche gli attori sanno come finirà IN AULA COME A TEATRO ROMA ILEMMA di fondo: dramma o commedia? Teatro o teatrino? Opera giullaresca o psicodramma con thrilling? Di tutto un po' e nemmeno è finita, la rappresentazione bicamerale. A tarda serata, poco prima delle 22, quando gb italiani cominciano a pensare al letto, gli stessi attori non sapevano come andrà a finire, hi attesa del «Compromesso Alto e Nobile», ha guadagnato punti la più modesta «Pausa Di Riflessione», eterna risorsa procedurale a disposizione delle più intorcinate turbolenze parlamentari. Solo che nessuno ci teneva a chiederla lui. Così, dopo tre ore di inutile magniloquenza, l'ideuzza del rinvio è una specie di multiproprietà Fini-D'Alema, con la collaborazione di Violante e il silenzioso ma trepido assenso del Cavaliere. Quindi solo sul congelamento della grana presidenzialistica, i leader si sono messi d'accordo. Tanto tuonò, insomma, che nemmeno due goccioline. Tutti a riflettere, adesso, come se finora avessero fatto altro. Per cui, dovendone riferire a caldo, e a secco, con i capigruppo che magari credono di aver evitato una figuraccia rinviando il tutto a martedì, ecco, si fa un po' fatica a dover prendere sul serio la giornata pseudo-campale delle riforme. E allora fa uno strano effetto la grazia con cui, dopo essersi fatto controllare il microfono da un commesso, un Berlusconi molto sobrio e perfino intenso ha assestato il proverbiale calcio al tavolo bicamerale - stando però bene attento a non rimanere più del dovuto con la gamba a mezz'aria. Così come si resta perlomeno interdetti al ricordo del dotto, sottilissimo e in fondo an che malinconico intervento di Fini, che pure non s'è risparmia' to un incongruo richiamo all'«eterogenesi dei fini», o dei Fini, chissà. Giochi di parole, comunque, destinati ad essere prontamente oscurati dalla raffica di citazioni, dai tenui sarcasmi e dalle risate di sopportazione di D'Alema, mai come oggi primo della classe. Rimasto fino a quel momento quasi rannicchiato al suo posto, in sospetta attività origamica, il presidente della Bicamerale ha parlato per ultimo lasciando non s'è capito quanto consapevolmente alimentare un'autentica suspense. Che farà? Che non farà? Li manda tutti a quel paese? Chiede il voto? E Fini che si torturava i capelli, e Berlusconi quasi in trance con l'evidenziatore arancione in mano. Gli dà o non gli dà la pausa di riflessione? Gliel'ha data. Per cui adesso magari sarà anche un bene per la democrazia, che è lenta e faticosa, ma intanto va senz'altro meglio per il teatro, o per il teatrino, tanto sono stati bravi tutti e tre a recitare, oltretutto in uno spazio artificiale dove nulla mai succede di concreto. E in questo la materia bicamerale, con le sue tecnicità indecifrabili e le sue spaventose monoto- nie, garantiva di per sé l'effetto più straniante, del tutto sganciato dalla vita reale e dai problemi - per un volta toccherà pure usare questa formula - dei cittadini. Nel frattempo, neanche a farlo apposta, in aula s'ingarbugliavano addirittura gli applausi, An non applaudiva Berlusconi, invece applaudiva Cossutta, che attaccava Violante, difeso da Marini, cui si doveva, intorno al- le 20,20, una preziosa citazione dalla Rerum Novarum, peraltro non esplicitamente menzionata, ma subito contestata da Butti glione e un auto-riconoscimento un po' sospetto sui «nostri lavori che sono guardati con più attenzione di quello che ritengono al cuni di noi». I più autolesionisti. Perché se avessero parlato solo i big, cioè D'Alema, Fini e Berlu sconi, lo spettacolo in aula sareb be stato quasi passabile. Invece è intervenuto un Casini penteco stale che evocava l'aleggiante «Spirito Costituente». E poi è stato il turno di Paissan, che se l'è presa con misteriosi consiglieri del Cavaliere, già responsabili di aver affossato socialisti e de. E poi Cossutta, che pure lui ha invitato un po' tutti a meditare. E poi Buttiglione, piccolo grande eroe della serata, che oltre ad es sersi diffuso sulla distinzione fra «compromesso verbale», «com promesso reale» e «Compromesso Alto e Nobile» (quello di prima) ha pure ingaggiato una tita nomachia di botta e risposta con l'onorevole Malgieri, di An. Quando s'è levato il dito am monitore di Cornino, capogruppo leghista, pronto a redarguire colleghi sulla mancata accetta zione di un «referendum preven tivo», la tensione era già molto calata. Quando, alle 20 e 30, è vo luto intervenire il pattista Bicoc chi, reclamante la Costituente, è calato un gelo surreale. Con D'Amico, di Rinnovamento, si sciolto anche il gelo. Mussi aveva la tosse. Cossiga ha telefonato in diretta a Berlusconi per compii mentarsi di una cosa che questi, alla fine della giostra, non ha più fatto. Teatro o teatrino che sia, il processo di privatizzazione della politica ha fatto ieri sera un bel passettino in avanti. Filippo Ceccarelli Tra destra e sinistra si ingarbugliano addirittura i battimani Giochi di parole raffica di citazioni e tenui sarcasmi A sinistra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi durante il suo intervento alla Camera A destra v. l'ex Capo dello Stato Francesco Cossiga