Bucci: tifosi ultimo sforzo di Angelo Caroli
Bucci: tifosi ultimo sforzo Il n. 1 invita la squadra a non sentirsi già in A Bucci: tifosi ultimo sforzo TORINO. I granata dosano i vocaboli con cautela ossessiva. Sanno che l'illusione non dà mai figli sinceri. E allora la mettono al bando. A cominciare da Bucci, il portierone che non vuol sentirsi chiamare saracinesca e che anzi ride sopra la definizione: «Piano con le parole, soprattutto dopo la fesseria che ho fatto a Castel di Sangro». E appunto la coscienza dei propri peccati e virtù consente al n° 1 torinista di svelare segreti e passioni di una «squadra che non ha finito di soffrire». Bucci ti guarda con occhi che pungono come spilh e sono mobili come palline di flipper. Butta lì la sua esperienza: «Quando siamo in stato di bisogno, veniamo fuori alla grande. A gasarci è lo stato di necessità. Lo abbiamo confermato nelle ultime due gare. Manca poco al traguardo e dobbiamo sudarcelo. Chi pensa che la A sia un bene dovuto rischia di essere fregato. Dobbiamo essere bravi a evitare cali di tensione, non sarebbe ammissibile, dunque carichiamoci per battere il Chievo. L'equilibrio ci ha aiutati, rimaniamo con i piedi per terra». Bucci, nel '93 con la Reggiana, ottenne la promozione. Ma fu un cammino meno difficoltoso rispetto a quello granata di oggi: la sua squadra fu aritmeticamente promossa a 4 domeniche dal termine. «Questa stagione rimarrà diversa da altre, abbiamo superato momenti difficili, li avremo ancora perché non è finita, ma nelle difficoltà tiriamo fuori il cuore. La chiave per leggere la nostra classifica la trovate nella partita di Marassi col Genoa, allora era la squadra in auge mentre noi venivamo dal ko interno col Pescara. E l'altra svolta c'è stata a Cagliari, dove, pur mandando giù un boccone amaro, siamo usciti con un punto e a testa alta. Con la consapevolezza di valere più di qualcosa». E i tifosi, il loro palpito sempre forte? «La gente granata mi colpisce. Ti carica in modo straordinario, non avevo mai visto tanti tifosi in trasferta, 5 mila persone ci hanno seguito facendoci sentire a casa nostra. Ho provato forti emozioni, eppure di stadi importanti ne ho visti passare... Al Toro c'è un'aria particolare, che ti coinvolge». Poco distante, assorto anch'egli per un'intervista ad altri colleghi, Bonomi ribadisce: «Entrando allo stadio è stato stupendo gridare assieme ai compagni di squadra: "Facciamolo per loro". Sì, i nostri tifosi sono fantastici, forse li ho conquistati per il mio modo di giocare. E loro danno la carica, sono il nostro uomo in più». Il notiziario registra intanto la presenza di Idris Toudre, attaccante Ventenne dell'As Kaloun di Guinea. "E' ih prova. Squalificato Fattori è utilizzabile Bonomi (sta smaltendo un malanno a una caviglia), contro il Chievo il Toro di Reja potrebbe schierarsi così: Bucci; Bonomi, Maltagliati, Cravero; Tricarico, Nunziata, Ficcadenti, Dorigo, Pusceddu; Ferrante, Lentini. Ieri ad Orbassano erano presenti anche Vidulich e Regis Milano. Stanno vicini alla squadra e tengono nel contempo gli occhi puntati sul mercato. Sanno infatti che, a prescindere dal suo valore attuale, la squadra va rafforzata. Perché la serie A è diventata una riserva difficile assai. Per tutti. Angelo Caroli «Mai ho visto tanti sostenitori ai seguito di una squadra per farla sentire a casa sua» Bucci: «Manca poco al traguardo ma occorre sudarcelo fino in fondo»
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