Tutti a lezione da Collina di Ro. He.

Tutti a lezione da Collina L'arbitro spiega ai difensori azzurri il segreto per non farsi espellere Tutti a lezione da Collina Maldini: proveremo contro la Svezia FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO A lezione da Collina. L'arbitro che ci rappresenterà in Francia ha spiegato ai tecnici e ai giocatori della Nazionale che cosa intende la Fifa per tackle from behind, un tipo di scorrettezza che, a cominciare dai Mondiali, comporterà l'espulsione secca. Innanzitutto, occhio alla dizione: tackle. Cioè entrata in scivolata. Non trattenuta, e neppure spinta. From behind: da dietro, alle spalle. Non frontalmente, né lateralmente. Collina ha posto due casi. Primo: intervento da dietro su un giocatore in possesso di palla. «Ammesso e non concesso che, da tergo, si tiri al pallone, chi lo sta giocando non può umanamente captarne l'intenzione, e allora basta un niente perché, toccata e/o spostata la palla, ne venga investito. Nello stesso tempo, l'autore non può frenarsi o cam¬ biare direzione. La Fifa è stata chiara. Solo palla, gamba e palla: espulsione. Sempre che, beninteso, l'intervento sia grave, violento. In altre parole, si vuole punire la colpa, non tanto o non solo il dolo. Non dimenticherò mai la collisione fra Conticchio e Ferrara in Lecce-Juventus. Era un frontale, e non era nemmeno fallo. Ferrara ci ha rimesso una gamba e i Mondiali. Evitare cozzi del genere: più che repressiva, la svolta di Blatter mi sembra preventiva». Secondo caso: tackle da dietro a palla lontana. «Un semplice sgambetto, e sarà "rosso". A prescindere dall'entità e dalla qualità dell'imboscata. Lo scopo mi pare trasparente: ridurre i falli inutili, privilegiare lo spettacolo, costringere chi difende ad "accompagnare" l'avversario senza abbatterlo». Su richiesta di Paolo Mddini, Collina ha illustrato come, ai fini della sanzione, la zona del campo non risulti influente. «Lo commette un difensore in area? Rigore ed espulsione: non si scappa. A maggior ragione, se viene compiuto in un settore smilitarizzato, l'arbitro sarà ancora più inflessibile». Qui è Rodi, qui bisogna saltare. E pazienza se il dettato blatteriano contribuirà a moltiplicare i simulatori, ad accentuare la discrezionalità dei direttori di gara. «I nostri istruttori sono stati chiari, insiste Collina. A loro non interessa che, così facendo, il mestiere dell'arbitro diventi più difficile». Complimenti. E Cesare Maldini? «Adesso ho le idee più chiare. Già nella partitella di venerdì e, soprattutto a Goteborg cori la Svezia, il 2 giugno, cercheremo di adeguarci allo spirito della legge». In un primo tempo, la lezione di Collina avrebbe dovuto essere surrogata da una videocassetta curata dalla Fifa. Come non detto. La teoria è una cosa, la pratica un'altra. Nel dubbio, da dietro, meglio passare con il «giallo» aggrappati alla maglia. [ro. he.]

Luoghi citati: Ferrara, Firenze, Francia, Lecce, Svezia