Riccione riscopre i legnatesi di Sergio Trombetta

Riccione riscopre i legnatesi Si apre «TT W» il più importante festival di video, con una curiosa sezione speciale Riccione riscopre i legnatesi Un omaggio allo spettacolo «travestilo» RICCIONE. Fossero ancora vive la Mabilia e la Teresa chissà come la prenderebbero. E' vero che il teatro dei Legnanesi, gli attori en travesti della più profonda provincia lombarda, è stato oggetto in quasi 50 anni di vita (cadono nel '99) delle più raffinate analisi, le più colte esegesi, le più snobistiche rivalutazioni; ha suscitato gli entusiami di intellettuali come Ennio Flaiano, Federico Fellini, Alberto Arbasino. Ma questa non si era ancora vista né sentita: «Gender in action». E' infatti con questo titolo che «Riccione TT W», il festival video più «avant garde» in programma da domani a domenica, definisce la sezione speciale di telelavori teatrali in cui colloca anche i loro spettacoli accanto a stelle di casa nostra come Paolo Poh, o gruppi gay-rock olandesi, o eroine della scena «en travesti» di Londra o Berlino. E accanto al «cross dressing» teatrale, come sempre «TT W» propone una panoramica delle migliori produzioni video internazionali di danza, teatro e opera dando voce ad autori come Jiri Kylian, Atom Egoyan, proponendo fumati su personaggi come Maria Callas o Luigi Nono. Ma per tornare ai Legnanesi, Febee Musazzi (Teresa) e Tony Barlocco (Mabilia) e compagni, hanno raccontato per decenni, attraverso la lente deformante del loro cortile di cascina lombarda, l'Italia che cambiava; cambiando anche loro, rendendo sempre più simili alla grande rivista i loro spettacoli di ringhiera. «Una storia nata fra cortile e oratorio», come ricorda Dante Barlocco, il fratello di Tony-Mabilia, che ha rilanciato l'avventura dei Legnanesi. Un'avventura, così vuole la leggenda, nata con attori tutti maschi perché le donne non erano gradite nell'oratorio di Legnano dove prendevano forma i primi spettacoli. Ricorda Dante Barlocco: «Nel '49 avevo 13 anni. Ma a partire dagli Anni 60 ho seguito la carriera di mio fratello da dietro le quinte come elettricista e datore luci». Poi, scomparse la Mabilia e la Teresa, nel '93 ha preso in mano la compagnia: «Era un rischio, ma bisognava andare avanti. Il primo nuovo spettacolo "Si va a ricominciare" è stato un successo. Poi sono venuti "Legnanesi Story", "La vita è un tram", "Stracci"». Dante Barlocco non recita: «Faccio il produttore. Gli spettacoli sono molto richiesti anche fuori dell'area lombarda: siamo appena stati a Lugano e Sanremo». E intanto, ben prima dell'iniziativa di Riccione, sono nati anche i video che rilanciano i vecchi spettacoli: «Li abbiamo realizzati utilizzando spezzoni fumati da cineamatori. La Rai - confessa Dante Barlocco - ha alcune belle registrazioni, ma è complicatissimo ottenere l'autorizzazione ad utilizzarle». Ed ora Riccione. Il Festival testimonierà della prima e seconda fase dei Legnanesi con «Lasciate che i pendolari vengano a me» e «Si va a ricominciare». Nella rassegna curata da Luca Scartini accanto a Mabuia, Teresa e Paolo Poh ci saranno l'«Hamlet» travestito di Celestino Coronado, le esibizioni del Kassero Gay Band & Ballet, Lily Savage cioè il top della scena «en travesti» inglese di oggi, Ninette (al secolo Nino Bruno) e Shrill Screams gruppo di teatro-danza agit-prop olandese. Sergio Trombetta I «legnanesi» Mabilia e Teresa