Vento di megafusioni anche in Belgio di F. Man.

Vento di megafusioni anche in Belgio Vento di megafusioni anche in Belgio AbnAmro vuole la Generale per20 mila miliardi BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il vento delle grandi fusioni bancarie spazza anche il cuore dell'Europa. La banca olandese Abn Amro ha lanciato ieri mattina una contro-Opa da oltre 20 mila miliardi di lire sulla Generale de Banque, il maggior istituto di credito belga, che solo due settimane fa aveva accettato ufficialmente l'offerta di acquisto presentata dal gruppo finanziario belga-olandese Fortis. Per la Abn Amro l'acquisizione della G-Banque, come viene chiamata in Belgio, consentirebbe un salto di dimensioni impressionante, consentendole di passare al primo posto tra le banche europee come massa amministrata. Allo stesso tempo per gli olandesi si tratta di un passo obbligato. Dopo che i rivali della Ing hanno acquistato la Banque Bruxelles Lambert, l'altro grande istituto belga, la Abn Amro è stata sconfitta nel tentativo di acquisire la france¬ se Cic deve adesso riguadagnare terreno, anche in vista dell'arrivo dell'Euro. Ma l'offerta assai appetitosa fatta agli azionisti della G-Banque - circa 1350 lire per ogni azione, tra contanti e titoli Abn Amro, un rialzo di oltre il 5% rispetto all'offerta Fortis - rischia di scontrarsi contro le paure di colonizzazione degli ambienti finanziari belgi. Nel progetto avanzato dagli olandesi, infatti, la G-Banque diverrebbe una subholding, specializzata nelle attività finanziarie europee, a fianco della quale ci sarebbe un'altra subholding destinata alle attività d'investimento con sede ad Amsterdam. E nella città olandese avrebbe sede anche la «testa» del gruppo, che dovrebbe chiamarsi AA Holding. E fonti della G-Banque sottolineano come nei piani olandesi, nonostante le promesse della Abn Amro, non sia prevista nessuna espansione della subholding belga nell'Est europeo ma si pensi solo a un consolidamento nelle posizioni geografiche che già occupa. Del resto il consiglio di amministrazione della G-Banque aveva già deciso il 12 maggio scorso di accettare l'offerta di Fortis rispetto a quella olandese anche perché essa garantiva l'indipendenza dell'istituto; e ieri la Société Generale de Belgique, che possiede il 30% della G-Banque, ha fatto sapere che andrà avanti con il trasferimento - già deciso - della sua quota del 29,2% di G-Banque a Fortis. Il primo offerente ha in effetti già raccolto il 35% della banca belga, ma gli olandesi potrebbero accontentarsi anche del restante 65%. Adesso i mercati aspettano le prossime mosse di Fortis, che ha tempo fino al 28 giugno per un'eventuale contro-Opa. E la battaglia potrebbe salire ai piani più alti del mondo finanziario europeo, influenzando le strategie del gruppo Suez, che già pos siede il 63,5% di Societé Generale de Belgique e che di recente ha lanciato un'Ops per arrivare al controllo totale. [f. man.]

Luoghi citati: Amsterdam, Belgio, Bruxelles, Europa