Fiat e Mediobanca escono dalla Snia di Marco Zatterin

Fiat e Mediobanca escono dalla Snia Opv entro giugno. Operazione da oltre mille miliardi. Il gruppo diventa una public company Fiat e Mediobanca escono dalla Snia Va sul mercato il 56% del capitale TORINO. Dopo oltre due anni di indiscrezioni e voci la Fiat scrive la parola <(fine» al tormentone Snia Bpd. Il gruppo guidato da Cesare Romiti ha deciso di vendere sul mercato D 45,8% della società a cui sinora hanno fatto capo le sue attività nei settori della chimica, delle fibre e della bioingegneria. L'operazione sarà condotta attraverso una offerta pubblica di vendita (Opv) in Italia e un collocamento sul mercato secondario presso investitori istituzionali. Per il Lingotto, che incasserà circa mille miliardi, si tratta di una scelta che conferma la strategia di concentrazione sul core business automobilistico. La Snia ha superato bene la fase della ristrutturazione e ora si appresta a diventare una società ad azionariato diffuso, una public company con tutti i prò e i contro delle circostanze, cioè la trasparenza e l'inevitabile scalabilità. E' un'operazione sul mercato e per il mercato, si sottolinea nei corridoi della Fiat. Sarà ceduto nel complesso il 56% del capitale ordinario della Snia Bpd attualmente nelle mani del gruppo di cui è anmnnistratore delegato Paolo Cantarella (via Sìdnd) e di Mediobanca (la Spafid ha il 10%). L'Opv, che vedrà come coordinatori lo stesso istituto di via Filodrammatici e la J.P. Morgan, è una primizia per l'Italia. ((Attraverso le modalità prescelte - afferma una nota del Lingotto - è possibile mantenere l'unità della società e assicurare tempi certi e trasparenza del disimpegno Fiat, a beneficio degli azionisti attuali e futuri». E' un'offerta perfetta per i fondi pensione, commentava ieri sera un addetto ai lavori. Proprio alcuni fondi americani sembravano essere arrivati nei giorni scorsi ad un passo dal chiudere l'affare. Ma nel quartier generale del Lingotto si è voluto evitare il rischio «spezzatino», lo smembramento delle attività. «La cessione di Snia avviene al termine di un importante processo di riorganizzazione - recita una nota della Fiat - che ha portato la società a concentrarsi sui propri punti di forza». Ecco i dati. La Snia Bpd è un gruppo che nel 1997 ha fatturato 2900 miliardi, producendo un risultato netto pari a 151 miliardi (erano 11 nel 1993). Nell'esercizio passato la redditività è stata del 5,6%, misura che nel primo trimestre del '98 è giunta al 5,9. Lo scorso anno il grup- po Snia ha concluso un riassetto incentrato sulla cessione delle presenze non strategiche: le transazioni più recenti sono state la dismissione del settore immunodiagnostici e delle quote Snia nelle due joint venture Rhòne Poulenc (Nylttìch e Novalis). Le aree di attività ritenute fonda¬ mentali sono risultate tre: bioingegneria (settore cardiovascolare ed emodialisi renali gestiti attaverso la Sorin Spa; il fatturato è cresciuto del 170% dal '90); chimica fine e agrichimica (Carfaro, con un fatturato cresciuto del 133% dal '90); fui tessili specializzati (un terzo del fatturato consolidato 1997, attività cresciuta del 73% dal 1990). Una nota rileva che <da struttura finanziaria è estremamente solida, con un patrimonio netto di 1700 miliardi ed una posizione debitoria netta di soli 107». Tutto questo sarà integralmente nelle mani del mercato entro giugno. Fiat e Mediobanca conserveranno ciascuno 1' 1% del capitale per favorire la stabilità degli assetti nella fase transitoria, ma l'intenzione è mantenere la quota per un periodo limitato di tempo. La struttura dell'Opv garantisce che il collocamento non crei un nucleo stabile, né faccia affermare uno o più azionisti di riferimento. Secondo il piano elaborato dalla Fiat, il primo giugno dovrebbe cominciare il roadshow per la promozione dell'offerta; a metà mese si dovrebbero conoscere le indicazioni per il prezzo massimo (lunedì il titolo ha chiuso a 2718 lire, ieri è stato sospeso, domani tutto regolare); verso il 22 partirà poi il collocamento vero e proprio. E poi? Entro la fine dell'anno un'assemblea straordinaria della Snia recepirà i dettami della legge sulla corporate governance e ridisegnerà i vertici. A quel punto, sottolinea un osservatore, comanderà chi si presenterà e voterà. Intanto sono positivi i primi commenti degli analisti. Secondo l'agenzia Radiocor, la cessione annunciata della Snia è considerata buona per Fiat, perché ribadisce la volontà del gruppo di concentrarsi nel core business, ne aumenta la disponibilità di cassa e potrebbe preludere a qualche mossa a sorpresa nei prossimi mesi. Incoraggiante anche il presidente di Federchimica, Venturini: «L'operazione è senz'altro positiva; ritengo che il gruppo potrà passare ad una fase di sviluppo che peraltro è definita da tempo». Marco Zatterin COSI1 VA SNIA BPD (LA CRESCITA DAL 1990 NELLE TRE PRINCIPALI AREE DI BUSINESS) 1000 fi MO .-700 ■U." a Qui accanto, il presidente della Fiat Cesare Romiti. A sinistra, l'amministratore delegato Paolo Cantarella Umberto Rosa amministratore delegato della Snia

Persone citate: Cesare Romiti, Paolo Cantarella, Poulenc, Umberto Rosa, Venturini

Luoghi citati: Italia, Torino