Prodi corre ai ripari sul Mezzogiorno
Prodi corre ai ripari sul Mezzogiorno II sindacato prepara la mobilitazione. Bersani apre a Fossa. Verso un maxicontralto d'area? Prodi corre ai ripari sul Mezzogiorno «Sarà convocato al più presto un tavolo quadrangolare» ROMA. Specialmente dopo i risultati dell'ultima tornata elettorale amministrativa, Prodi e i suoi alleati si sono ormai convinti della urgente necessità di «darsi una mossa» sul lavoro nel •Mezzogiorno. E al termine della riunione del coordinamento dell'Ulivo, Prodi ha sollecitato «la coesione» dei partner, annunciando che è stata raggiunta «una linea comune per il rilancio dell'occupazione nel Sud» e che il governo convocherà «al più presto» u tavolo quadrangolare con sindacati, imprese ed enti locali. Secondo quanto ha poi riferito il sindaco di Catania, Enzo Bianco (uno dei più attivi nel reclamare l'urgenza della riunione quadrangolare insieme con i colleghi Bassolino e Orlando), la convocazione dovrebbe avvenire entro il 20 giugno, il giorno scelto da Cgil, Cisl e Uil per la manifestazione nazionale di Roma. Questa è, insomma, la prima ri- sposta operativa del governo all'accresciuto «pressing» deciso dai sindacati. Infatti, Cofferati, D'Antoni e Larizza cominciano a essere incalzati dalla «base», che continua a non vedere risultati tangibili nella lotta alla disoccupazione nel Mezzogiorno a causa della lentezza d'intervento del governo. E sono pungolati anche dai loro colleghi dei metalmeccanici, che li spronano a essere meno prudenti verso il governo. E, per finire, i sindacati devono guardarsi dalla «concorrenza» che sul terreno dell'occupazione gli fa vigorosamente Rifondazione. La proclamata determinazione di Prodi sul lavoro ieri è stata suffragata da un coro di dichiarazioni dei suoi ministri. Treu, ricevuto per un'ora a Palazzo Chigi, ha confermato che si procederà «in tempi rapidi» alla convocazione del tavolo quadrangolare per rispondere al «segnale di preoccupazione» lanciato dai sindacati. E di fronte alla montante protesta dei disoccupati napoletani, Treu ha sollecitato il ministero del Bilancio ad accelerare l'attuazione dei contratti d'area. Il suo collega dell'Industria, Bersani, ha lisciato il pelo ai sindacati, apprezzandone «la reazione misurata», assicurando che il governo ascolterà «le sollecitazioni» di Cgil, Cisl e Uil. Ma ha ripetuto che non ci sono «ricette facili e risolutive in un colpo solo» per rilanciare l'occupazione al Sud, malgrado l'impegno del governo, disposto anche a introdurre «qualche elemento di novità» nelle sue iniziative. E' una porta socchiusa alla richiesta di Confindustria di estendere a tutto il Mezzogiorno la normativa e le facilitazioni di un maxicontratto d'area? Infine, Visco ha replicato al presidente degli industriali, Fossa, che la pressione fiscale sulle imprese è già stata ridotta. La giornata di ieri ha anche registrato un polemico duetto fra il leader della Cgil, Sergio Cofferati, e il vice-presidente di Confindustria, Carlo Callieri. Il sindacalista ha incitato dapprima il governo a ((fare di più» per organizzare lo sviluppo del Mezzogiorno cogliendo l'opportunità della ripresa in atto. Ma Cofferati ha contemporaneamente attaccato anche le imprese, accusate di «un egoismo di fondo», colpevoli di fare tanti gemellaggi al Sud ma pochi investimenti. Anche se oggi, asseiisce Cofferati, «hanno nel Mezzogoorno le stesse condizioni per investire dei tanto decantati Galles e Irlanda». A questa salva di accuse ha replicato secco Callieri sostenendo che (de imprese non sono egoiste, stanno investendo e fanno la loro parte. E' ora di finirla con queste accuse, è ora che tutti facciano la loro parte». Anche per il Sud, che «richiede condizioni europee». [p. pat.] Il presidente del Consiglio Romano Prodi Il leader della Cgil Cofferati A destra il ministro Bersani
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