Previti, nuovo conto svizzero di Paolo Colonnello

Previti, nuovo conto svizzero La replica dell'ex ministro: «Non sono affatto preoccupato» Previti, nuovo conto svizzero Sì di Zurigo, le carte a disposizione delpool MELANO. Si chiama «John Karl Imperus»: è un altro conto di Cesare Previti in Svizzera, acquisito nei giorni scorsi dai pm di Mani Pulite. I suoi estremi sono stati trasmessi in Italia su autorizzazione del Tribunale Federale elvetico con una decisione del 18 maggio, dopo che la stessa Corte aveva respinto un nuovo ricorso di Previti. La Corte ha confermato che potranno essere utilizzati anche per perseguire il reato di illecito finanziamento ai partiti. L'esistenza del nuovo conto era stata scoperta dai pm milanesi grazie a una procura rilasciata da Previti alla società fiduciaria ginevrina «Surveillance et Gestion Financière Sa», che figurava tra le carte delle precedenti rogatorie. Della società si parlò anche nella richiesta di arresto di Previti, respinta dalla Camera, indicando il fatto che la fiduciaria aveva restituito una serie di documenti all'onorevole e questo poteva costituire un tentativo d'inquinamento delle prove. «E' un mio vecchio conto estinto da tempo - ha detto ieri Previti -. A mio giudizio non ha nulla a che vedere con il percorso investigativo fin qui seguito. Non mi preoccupa affatto». Eppure nei mesi scorsi l'opposizione alla trasmissione di questi atti era stata dura. Previti aveva sostenuto che la procura dimostrava una particolare attenzione nei suoi confronti per la sua appartenenza a Forza Italia e che ciò era confermato dal no della Camera al suo arresto. Il Tribunale Federale svizzero invece ha rilevato che la decisione della Camera si limitava alla negata autorizzazione per l'arresto di un parlamentare. D «nuovo» conto di Previti andrà dunque a rinfoltire il già voluminoso fascicolo dell'istruttoria sulla vicenda Imi-Sir, giunta ormai a un passo dalla conclusione. Ieri il pm Ilda Boccassini ha terminato una serie d'interrogatori a Bellinzona riascoltando il dirigente della Sbt di Bellinzona, Dionigi Resinelli, che curò l'apertura dei conti nella sua banca dell'ex'gip Renato Squillante, e gli avvocati Molo e Bernasconi, entrambi fiduciari dell'ex giudice e dei suoi famigliari per i conti «Rowena» e «Forelia». Dovrà ripresentarsi invece l'avvocato Rubino Mensh, legale della famiglia Rovelli, l'uomo che ebbe l'incarico di versare, attraverso l'apertura di una società («Pitara trust»), la presunta tangente di 67 miliardi agli avvocati Previti, Pacifico e Acampora dopo la vittoria giudiziaria dei Rovelli contro l'Imi. Una causa che costò allo Stato 1000 miliardi: soldi che l'Imi intende ora rintracciare per un'eventuale futura richiesta di risarcimento. Ed è proprio per alcune domande rivolte dal pm Boccassini all'avvocato Mensh che gli avvocati elvetici del professionista e di Previti l'altro ieri si sono opposti chiedendo un rinvio. Opposizione ritirata poche ore dopo, quando si è scoperto che per la giurisprudenza elvetica, l'Imi, che in Italia figura al momento come semplice «parte lesa», è equiparata in Svizzera a una «parte civile» e quindi ha diritto di partecipare agli interrogatori. La scorsa settimana in procura era stata convocata Primarosa Battistella, vedova di Nino Rovelli, la donna però si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Méntre il figlio Felice Rovelli, dopo alcuni mesi in carcere e poi agli arresti domiciliari, ha riottenuto il passaporto ed è potuto tornare negli Usa. Paolo Colonnello L'ex ministro della Difesa Cesare Previti

Luoghi citati: Italia, Svizzera, Usa, Zurigo