«Ma per ora non cambia nulla» di Raffaello Masci

«Ma per ora non cambia nulla» «Ma per ora non cambia nulla» Caianiello: prima deve intervenire il legislatore sentenza rivolta al legislatore, avendo la Corte rilevato che nel decreto ci sono aspetti in contrasto con la Costituzione e che quindi vanno modificati». Quindi, professore, nessuna conseguenza immediata per il paziente? «No, nessuna che scatti automaticamente. Ci saranno invece delle novità appena il le¬ gislatore avrà recepito con un altro provvedimento legislativo il senso della sentenza». Ci spieghi in parole semplici, per favore. «E' presto detto. Il decreto legge prevedeva che il farmaco potesse essere distribuito solo ad un ristretto numero di ammalati ammessi alle sperimentazioni. La Corte Costituzionale ha censurato questo criterio come discriminatorio e quindi incostituzionale. Se la cura si può somministrare, essa - dice la Corte - ha determinato obiettivamente una "speranza di vita". Allora si deve dare la possibilità a tutti coloro che abbiano assoluta necessità di potervi ricorrere, e quindi anche a quelli che non abbiano i mezzi per farvi fronte. Una censura che non vi sarebbe stata se il legislatore avesse stabilito, per esempio, che nessuno potesse utilizzare tale terapia fin tanto che non fosse stata sperimentata». E che cos'è invece che il legislatore non può fare ed ha fatto? «Non poteva dire: scelgo solo alcuni ammalati, gli altri si curino a proprie spese oppure aspettino la fine della sperimentazione, perché questo configura una disuguaglianza grave». Dunque, professore, se non ci sono conseguenze automatiche, che cosa accadrà ora della terapia Di Bella e della sperimentazione in corso? «Ora la parola torna al legislatore che dovrà rivedere gli aspetti discriminatori che la Corte ha individuato». Rimuovere simili disu- f;uaglianze potrebbe voer dire estendere la sperimentazione a tutti quelli che la richiedano, per esempio, ma questo comporterebbe un fortissimo aggravio della spesa sanitaria, non crede professore? «La Corte ha indicato ciò che nel precedente decreto era in contrasto con la Costituzione, ma non poteva suggerire un testo alternativo, perché questo spetta alla scelta discrezionale del legislatore, al quale ha indicato i precisi limiti soggettivi e oggettivi che devono essere osservati». Raffaello Masci «Il pronunciamento non fa decadere il decreto ma ordina modifiche»

Persone citate: Caianiello, Di Bella