Rifondazione, è l'ora dei veleni di Antonella Rampino

Rifondazione, è l'ora dei veleni IL DUELLO INFINITO C ■ ROMA HI si fosse trovato a Cortona, al convegno organizzato da Rifondazione comunista sulla vita e l'opera di Togliatti lo scorso fine settimana, avrebbe assistito a una singolare scenetta. Il deputato Marco Rizzo, il suo assistente Gianfranco Pagliarulo, e il portavoce del partito Gianni Montesano, si scambiavano alcuni fogli di carta di formato epistolare, poi li sovrapponevano, e li guardavano hi controluce. Come si fa con due biglietti da diecimila, per vedere qual è il falso. E il falso, già individuato e smascherato nella sostanza, c'era anche nella forma. Perché le lettere che il terzetto esaminava erano di Armando Cossutta. Una con la firma autografa, originale, l'altra con la stessa firma, ma falsa. Proprio come se passata da uno scanner. Scanner, bugie e microchip: la lotta politica dentro Rifondazione, movimentisti bertinottiani e cossuttiani neo-istituzionalisti dall'altra, è ormai arrivata alla terza ondata tecnologica. Ed è anche da questa lotta, ormai scesa al livello dei caporalmaggiori, che dipendono gli equilibri della maggioranza, alla prova d'autunno. Il fermento e alimentato dai risultati delle ultime elezioni: buoni per l'ala Bertinotti, negativi secondo i cossuttiani, cose entrambe vere, a seconda eli come si accorpano i dati. E il bertinottiano Cervone, capo dell'ufficio elettorale, è accusato addirittura di averli manomessi, accorpandoli in maniera da evidenziare risultati positivi. L'amicizia tra Bertinotti e Cossutta? Sfumata, difficile vederli insieme se non nelle situazioni in cui è inevitabile, come accadeva a Carlo e Diana. Quel che è peggio, si va incrinando la fiducia: nelle stanze di viale del Ponclinico ormai, c'è disagio. Al punto di sospettare intercettazioni telefoniche, scatolette elettroniche che servono ad ascoltare i cellulari: Cossutta, abituato a respirare l'aria della Lubianka, con i suoi collabora- Rifondazione, è l'ora dei veleni E spuntano cmchecimici efalselettme tori ci scherza su. Ma resta il fatto che su un documento partito dal fax della direzione nazionale, e più precisamente dal settore «organizzazione» che fa capo all'ex cossuttiano Aurelio Crippa, con una procedura detta sicurfax nota solo ai dirigenti e ai funzionari, è stata falsificata la firma di Cossutta. La vicenda, assai complessa, riguarda una lettera riservata inviata da Cossutta. al partito di Cagliari nella quale, dichiarandosi d'accordo con Bertinotti, giudica inopportuna la nomina di Vicenzo Cappellani in un organismo regionale. Di quella lettera è stato fatto un «montaggio» su fotocopia, con firma falsa, aggiungendo alcune frasi nelle quali Cossutta si dice contrario all'entrare nelle giunte del centro-sinistra, mentre come è noto Cossutta la pensa in I maniera diametralmente oppo¬ sta. E poi, con biglietto d'accompagnamento anonimo, è stata inviata, alcune settimane più tardi, ma quando mancano pochi giorni alle elezioni locali, all'Ansa di Cagliari, che la cestina perché accompagnata da una lettera anonima, e all'Unione Sarda, che invece la pubblica. Per una volta, Cossutta perde davvero le staffe: scrive una sdegnata smentita all'Unione sarda, giornale che, pur essendo dell'amico Niki Grauso, ha una linea politica di centro-destra, e dunque nell'aj^oire sui comuni¬ sti ci sguazza. Poi, parla con Bertinotti, gli racconta tutto. Il segretario cade dalle nuvole, Cossutta pretende che se parli in una riunione di segreteria nazionale. «Quello che è accaduto è gravissimo: bisogna trovare il responsabile», ha detto Cossut¬ ta. Nella sala riunioni, attorno al tavolo ovale di cihegio, è calato un lungo silenzio. Poi Bertinotti ha proposto di far pubblicare dal quotidiano del partito, Liberazione, un comunicato di solidarietà in cui si «respinge con sdegno la provocatoria attribuzione al presidente del partito, Cossutta, di una falsa lettera indirizzata a un dirigente del partito della Sardegna, pubblicata su im quotidiano sardo e smentita immediatamente da Cossutta stesso». Ma questo non è bastato: ieri pomeriggio Cossutta ha dato mandato al proprio avvocato di sporgere denuncia. Il caso è aperto. La guerra potrebbe continuare, a meno di un congresso straordinario, fino al comitato centrale già convocato per il 4 e il 5 luglio. Si tratta, per i cossuttiani, di non arrivare alla conta, di non spaccare il partito. E, forse, non erano state solo le due grappe di Brunello appena delibate che facevano dire a Oliviero Diliberto, nello scorso weekend cortonese, «chissà se Rifondazione ci arriva intera, a luglio...». Antonella Rampino Un altro fronte fra Cossutta e Bertinotti i ■ SS ■ 'fy > pài. % Il presidente Armando Cossutta con il segretario Fausto Bertinotti

Luoghi citati: Brunello, Cagliari, Cortona, Roma, Sardegna