Vìa libera a super Unicredit

Vìa libera a super Unicredit Il nuovo polo formato da Credit, Crt e Cariverona promette una redditività del 20% nel 2001 Vìa libera a super Unicredit Per Bnl spunta l'asse Ina-Bilbao MILANO. A quaranta giorni dal primo annuncio, la nuova corazzata Unicredit con a bordo il Credito Italiano - che si autodefinisce «gruppo bancario federale multibusiness» - è pronta al decollo, con un piano industriale che ne delinea il futuro potenziale: un Roe (l'indice della redditività) consolidato superiore al 20% nel 2001, un utile netto che, sempre in tre anni, salirà da 1500 a 3200 miliardi, collocandosi ai primi posti del sistema creditizio italiano con attività per 280 mila miliardi. Un piano che punta a «creare valore per clienti, dipendenti, azionisti e comunità locali» e nuovi spunti di redditività «non ottenibili separatamente dalle singole banche». Nella holding operativa ci sarà il «governo unitario» delle singole banche federate. Nell'incontro di domenica a piazza Cordusio, i vertici di Credit, Cassa Risparmio Torino, Cariverona, Cassamarche e Rolo hanno discusso nei dettagli, ed approvato, questo piano nonché le linee dell'accordo che vedrà il Credito Italiano controllare il 59% del capitale della nuova holding capofila, mentre il restante 41% sarà nelle mani di Unicredito e degli azionisti di minoranza di Cariverona, ai quali verrà riservato un aumento di capitale del Credit. Contemporaneamente, la rete Credit verrà scorporata e conferita alla holding. E ieri il consiglio di amministrazione della Fondazione Crt presieduta da Andrea Comba ha approvato la distribuzione straordinaria di riserve di Unicredito agli azionisti. In base al progetto, in attesa di due diligence e autorizzazioni, si calcola che alle fondazioni azioniste di Unicredito (Crt, Cariverona, Cassamarca e Fondazione Cassa Trieste) andranno 2291 miliardi mentre 209 miliardi finiranno ai soci privati di Cariverona. Nel futuro gruppo il tetto azionario verrà fissato al 5 per cento, il consiglio di amministrazione sarà composto da un minimo di nove fino ad un massimo di 20 consiglieri, ci sarà il voto di lista per il collegio sindacale. Il nuovo polo genererà sinergie di integrazione già stimate in 1320 miliardi lordi, di cui 690 miliardi per maggiori ricavi, cosicché il rapporto costi/ricavi scenderà entro l'anno dal 66,4 al 61 per cento e al 46 in tre anni. Sarà primo per numero di sportelli (2500), avrà 36 mila dipendenti, una raccolta diretta superiore ai 200 mila miliardi, un risparmio gestito di 115 mila miliardi (sulla base dei dati di fine aprile), servirà 200 mila imprese e oltre quattro milioni di clienti privati. Secondo le stime, la sua capitalizzazione di Borsa oggi vale 46 mila miliardi, il patrimonio netto medio 12 mila miliardi, il rapporto sofferenze/impieghi è al 3,3%. Il piano industriale entra anche nel dettagli del futuro governo, e propone la separazione e la specializzazione delle funzioni di produzione e distribuzione. La holding avrà un management proveniente dalle diverse unità (la presidenza dovrebbe andare al presidente del Credit, Lucio Rondelli) e svolgerà funzioni di indirizzo, governo e supporto con interventi nella pianificazione e controllo di gestione, nella politica e strategia creditizia, nella politica del personale, nel marketing di prodotto, nel risk management, nell'asset e liabilities, nelle relazioni esterne. Non basta, la holding avrà il controllo sul bilancio e la contabilità, sul settore legale, sulle partecipazioni e l'auditing e le relazioni con gli investitori. Sarà, insomma, un'entità fortemente accentratrice, il cuore e il motore di un gruppo che si articolerà a valle nelle diverse reti bancarie dedicate alle funzioni operative, ognuna con il proprio nome. Entro ottobre, in parallelo con la conclusione dell'iter di fusione tra Credit e Unicredito che precederà la dismissione parziale di quote da parte delle fondazioni, verrà messo a punto un progetto operativo che entrerà nel dettaglio dell'integrazione delle varie attività. Valeria Sacchi NASCERÀ' UN GRUPPO DA 180 MILA MILIARDI ■ IL GRUPPO. L'aggregazione fra Credit e Unicredito formerà il primo gruppo bancario per utile netto (circa 950 miliardi nel '97) e per numero di sportelli (2500). Con oltre 280 mila miliardi sarà il secondo gruppo per totale attivo con una raccolta retta di oltre 200 mila miliardi ■ I CLIENTI. Le imprese servite saranno circa 200 mila, i clienti privati saranno oltre quattro milioni. Posizioni di primo piano sono già state ottenute nel leasing, credito al consumo e nelle carte di credito. I dipendenti sono oltre 36.000. ■ QUANTO VALE. La capitalizzazione di Borsa (stimando valori impliciti attuali alle azioni Unicredito) è a livelli record intorno ai 46 mila miliardi. Nel pro-forma '97 il margine di interesse si è posizionato a 6896 miliardi, il margine di intermediazione a 1 0.847 che, dedotti 4297 miliardi di spese per il personale e 221 7 di spese amministrative, portano il risultato di gestione a 4333 miliardi. In tre anni utile netto a quota 3200 miliardi Tetto azionario al 5%

Persone citate: Andrea Comba, Borsa, Fondazione Cassa Trieste, Lucio Rondelli, Mila Miliardi, Valeria Sacchi

Luoghi citati: Bilbao, Milano, Torino