A Napoli ancora tensione Scarcerati gli 11 disoccupati

A Napoli ancora tensione Scarcerati gli 11 disoccupati A Napoli ancora tensione Scarcerati gli 11 disoccupati NAPOLI. Padroni della piazza per un giorno intero, nonostante la pioggia incessante e le tensioni della vigilia. Disoccupati e lavoratori socialmente utili hanno presidiato Napoli rendendo visibile la rabbia e il malessere del popolo dei precari. In duemila hanno manifestato ieri per le strade della città, spostandosi dal centro al carcere di Poggioreale per reclamare la liberazione degli 11 fermati venerdì scorso durante gli incidenti alla Regione Campania. Il gip ha messo tutti fuori pur confermando i fermi, ma la decisione non ha stemperato la protesta, che è continuata fino a sera, senza tuttavia incidenti gravi con le forze dell'ordine. I cortei si sono intrecciati, separandosi per poi ricongiungersi davanti ai Palazzi, lasciando lungo la strada cassonetti in fiamme, rifiuti sull'asfalto, l'eco degli slogan e una scia di polemiche, a cominciare dalle accuse di violenza rivolte dai senza lavoro scarcerati alla polizia. La giornata si è aperta con due diversi presidi: davanti alla prefettu¬ ra sono confluiti almeno 600 lavoratori socialmente utili, mentre 1000 disoccupati hanno raggiunto Palazzo San Giacomo, sede del Comune da dove, in tempi diversi, si sono trasferiti in periferia per manifestare nei pressi del carcere di Poggioreale, al grido di «Liberi, liberi», «Voghamo lavoro ci danno polizia». L'attesa, con un blocco strada- le che ha paralizzato tutta la zona, si è protratta fino al pomeriggio, quando è giunta la decisione del Gip che ha confermato i fermi, disponendo tuttavia la scarcerazione degli 11 disoccupati. Per due dei sette accusati di tentativo di omicidio per aver scaraventato in strada un grosso vaso dalla finestra degli uffici della Regione, sono scattati gli ar- resti domiciliari. Gli altri cinque dovranno firmare tre volte la settimana in commissariato, mentre per i restanti quattro (tra i quali una donna) che devono rispondere di reati minori, la libertà non è condizionata da misure cautelari. E ima volta fuori, ad alimentare la polemica arrivano dichiarazioni di fuoco contro l'operato della pohzia: «Ci hanno massacrati. Ci hanno pestati a sangue», hanno ribadito i disoccupati fermati dopo gli incidenti. Accuse riprese da alcuni esponenti politici che si sono recati a Poggioreale: il vicepresidente della Commissione antimafia Niki Vendola, che invita a non rispondere al bisogno di lavoro con i manganelli, l'eurodeputato Emesto Caccavaie che parla di «uso della forza proditorio e protervo». Suonano critiche nei confronti degli enti locali, invece, le parole usate dal gip Isabella IaselÈ per motivare le sue decisioni. Il giudice definisce quella di venerdì uan «manifestazione degenerata», ma attribuisce il clima di tensione anche all'assenza «di un interlocutore che in qualità di rappresentante delle istituzioni accettasse di spiegare i programmi proposti in relazione all'assoluta mancanza di lavoro e allo stato di bisogno di chi è disoccupato da decenni». E da Poggioreale, dopo ore di blocco stradale con cassonetti in cendiati, una lunga fila di bus e tram fermi lungo la strada, la protesta si è nuovamente trasferita in centro. Un centinaio di manifestan ti del coordinamento «Forza lavoro disponibile» e dell'Udn (Unione disoccupati napoletani) si è diretto al la sede di Forza Italia nella Galleria Umberto e da qui alla Federazione di An, mentre il gruppo degli Lsu organizzati partiva in corteo da piazza del Gesù. L'appuntamento è ora in prefettura dov'è in programma un vertice con rappresentanti del governo, degli enti locali e dei sin dacati. Mariella Cirillo Il Comune presidiato Il prefetto convoca un supervertice Il sindaco di Napoli Antonio Bassolino alle prese con la rabbia dei disoccupati

Persone citate: Antonio Bassolino, Mariella Cirillo, Niki Vendola

Luoghi citati: Campania, Napoli