Un anno di terrore firmato dai naziskin

Un anno di terrore firmato dai naziskin L'organi22azione aveva adesioni in tutta Italia e collegamenti con altri gruppi europei Un anno di terrore firmato dai naziskin Roma, raffica di arresti e di denunce ROMA. Quelle scritte minacciose sui muri, che apparivano sempre più spesso vicino ai commissariati romani, ai poliziotti non andavano proprio giù. Ma risalire agli autori era un rebus, ogni insulto portava la sigla «14/88». Finché un ispettore della Digos ha avuto l'ihuminazione: potrebbero essere i naziskin. Il 14 corrisponde al numero di parole che compongono lo slogan del movimento (la frase del filoso americano David Lane «Dobbiamo assicurare l'esistenza al nostro popolo e il futuro per i bambini bianchi»), l'8 si riferisce all'otta• - lettera dell'alfabeto inglese, l'h, z Alindi due volte h corrisponde al saluto nazista, «heil Hitler». E' l'aspetto più curioso dell'indagine denominata «Thor», condotta dalla Digos romana - diretta dal dottor Domenico Vulpiani - che ha portato alla luce una organizzazione, la «Hammer skin-heads Italia» che ha per simbolo due martelli (hammer) incrociati. Inchiesta che si è conclusa con nove ordini di arresto (di cui otto eseguiti) dodici obblighi di firma, 171 denunce e 90 perquisizioni. L'associazione di ispirazione razzista e antisemita - secondo gli inquirenti - ha adesioni in tutta Italia e collegamenti con vari Stati: Svizzera, Germania, Olanda, Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Spagna, Portogallo e Repubblica Ceca. La Digos, con indagini cominciate nel '97 dopo la profanazione di alcune tombe ebraiche del cimitero di Prima Porta, ha ricondotto numerosi episodi di violenza avvenuti sia a Roma che nel resto d'Italia e all'estero, alla «Hammer skin-heads Italia». Nove persone sono state raggiunte da ordini di custodia cautelare emessi dal gip Matilde Cammino su proposta dei sostituti procuratori Itali Ormanni e Pietro Saviotti. Otto - tre romani, un milanese, due di Latina e due di Tivoli - sono state poste agli arresti domiciliari. La nona persona ricercata si trova all'estero, a Londra, ed avrebbe finanziato economicamente i gruppi in Italia. Si tratta di Roberto Fiore, di 39 anni, il cui nome è apparso più volte in inchieste sui movimenti di estrema destra. Raggiunto telefonicamente a Londra, Fiore ha respinto le accuse, negando qualsiasi collegamento con «l'associazione culturale Hammerskin». I responsabili del gruppo a Roma, secondo gli investigatori, erano Tommaso Panaccione e Marco Francavia, rispettivamente di 20 e 21 anni. Sono stati posti agli arresti domiciliari anche Cristiano Romano, di 21 anni, di Roma, Daniele Iudicone e Massimo Perrone, di 20 e 28, di Latina, Giulio Moricone e Stefano De Angelis, di 20 e 25, di Tivoli (Roma); e Duilio Canù, di 29, di Milano. A Roma sono state chiuse complessivamente cinque sedi del movimento: una a via Tor de' Conti, alla Salita del Grillo, in pieno centro, le altre in zone periferiche come Primavalle, Tiburtino e Tuscolano. Una inchiesta è stata avviata anche dal tribunale dei minori. Nel corso delle perquisizioni avvenute nelle varie sedi degli «Hammer» e nelle abitazioni dei militanti è stato trovato numeroso materiale poi sequestrato: oggetti contundenti, coltelli, magliette e bomber con la scritta «Skin», fotografie di Hitler incorniciate e bandiere con il simbolo dell'organizzazione, due martelli incrociati su una croce uncinata. Gli agenti della Digos hanno trovato anche gli statuti, quello nazionale e quello europeo, che regolavano l'esistenza dell'organizzazione. Alcune re¬ gole precise che ciascun appartenente al gruppo doveva seguire: come quella di non fare uso di droghe, di tatuarsi, di rispettare la donna e di diffidare dell'Islamismo. Gli appartenenti all'«Hammer Skinhead Italia» si ispirano alle teorie del filosofo americano David Lane. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi in base alla legge 205 del 1993 (la legge Mancino) che vieta l'organizzazione di associazioni razziste. Secondo gli inquirenti l'organizzazione ha firmato oltre a numerosi episodi di violenza razzista anche atti di vandalismo come scritte antisemite sui muri e disordini nel corso di manifestazioni. Tra questi, il tentato omicidio di tre giovani studenti di sinistra avvenuto il 31 agosto del '97, le violenze su alcuni ragazzi che parteciparono il 30 settembre dello scorso anno alla manifestazione per ricordare la morte di Walter Rossi, l'aggressione il 6 ottobre del 1997 di alcuni giovani del liceo Russel di via Tuscolana e le scritte razziste contro la Digos datate 13 dicembre sempre dello scorso anno, jr. cri.] mx mimmi ®mu H^mmimm '#-^O^ÌlA^l1^Hv-r | -| ! | I—I— Assalto ad un mezzo blindato della polizia (5 feriti) !.. durante la manifestazione di Via Acca Larentia, quando gìurisèijb naziskin dò tutta Italia j ì \ * • * S 31 AGOSTO 1W7 jr4 irj T^fatò prhicid^ di estrema sinistra nella zona Prati \ Il j j j \ j ! | •■é'»ÌSOTÌ«Wllfc^d7-j •'••••f-'-i Profanazione della stele delie dònne martiri della J |. 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