Graziato, torna in carcere di Fabio Pozzo

Graziato, torna in carcere Savona, il decreto di Scalfaro gli riduceva la condanna di tre anni Graziato, torna in carcere Per un errore di interpretazione dei giudici SAVONA. Due giorni fa si era lasciato dietro le spalle la cella di Pianosa, per «grazia» ricevuta. Ieri è stato nuovamente arrestato. Perchè la prima interpretazione del decreto del presidente della Repubblica, quella che lo aveva fatto tornare uomo libero, non era stata appropriata. Cesare Giordano compie 34 anni tra pochi giorni. Sette anni fa, a Dego, in Val Bormida, nell'entroterra savonese, uccise con un colpo di pistola il padre Claudio. Dopo l'ennesimo litigio. I giornali parlarono, all'epoca, cU «padre padrone». Cesare, che faceva il carrozziere, venne capito dalla sua gente. Gli amici, tanti, organizzarono anche una raccolta di fondi, perchè potesse far fronte alle spese legali. Venne condannato a dieci an- ni di carcere. Sino a sabato scorso, ne aveva già scontati quattro. A Pianosa erano le 19 quando gli hanno detto che sarebbe tornato a casa, da uomo libero. «Stavo lavorando su un trattore. Sono arrivati e mi hanno consegnato il provvedimento. E' stata una sorpresa. Non ci speravo. Dopo che era stata respinta la prima istanza, non ci pensavo proprio più» ha avuto appena il tempo di raccontare sabato scorso Cesare, tra le braccia della madre Anna Palano, il fratello e la sorella. Una festa grande. Due giorni di libertà, di ine- briante libertà. Ieri pomeriggio, però, Cesare Giordano si è visto crollare di colpo il mondo addosso. Sono andati a riprenderlo, gli hanno rimesso le manette, lo hanno riportato in carcere, a Savona. «C'è stato un errore», gli hanno detto. Il suo difensore, l'avvocato Amedeo Caratti, non ha saputo dirgli nulla di più. «Non ho ricevuto alcun atto ufficiale. Solo l'ordinanza di carcerazione che mi ha consegnato al momento dell'arresto il mio cliente». Ma che è successo? Sabato scorso la procura di Savona ha ricevuto un fax dal ministero di Grazia e Giustizia, via Pianosa, che comunicava l'accoglimento da parte del presidente della Repubblica dell'istanza di Giordano e che riduceva la pena a tre anni. Spiega il sostituto procuratore Alberto Landolfi: «Abbiamo interpretato la decorrenza di tale pena a partire dall'inizio della detenzione. Giordano aveva già scontato quattro anni, quindi doveva essere scarcerato». Anzi, aveva scontanto un anno in più del dovuto. Continua il procuratore capo Vincenzo Scolastico: «Successivamente abbiamo ricevuto copia del decreto. Abbiamo riesaminato i contenuti del provvedimento e, dopo averli discussi collegialmente, abbiamo ritenuto che l'interpretazione doveva essere diversa da quella precedentemente assunta. Ovvero, che la riduzione a tre anni della pena doveva più propriamente decorrere dalla data del decreto, quella di sabato scorso. Giordano doveva scontare ancora quattro anni: ne avrebbe dovuto scontare altri tre». Insomma, uno sconto di un anno di pena. L'avvocato Caratti parla di buona fede dei magistrati. «Non potrei pensare diversamente, visto che la prima interpretazione è stata favorevole all'imputato. Certo, però, che l'agonia riservata al mio cliente non ha eguali. Era disperato, quando lo hanno arrestato. Si può immaginare, no? Era a Pianosa, stava lavorando, era in attesa dell'esito dell'istanza. Sapeva che potevano esserci buone prospettive. Poi l'hanno liberato e, dopo due giorni, gh hanno rimesso le manette. E' crollato». Continua il legale: «Andrò a parlare con i magistrati, mi farò consegnare il decreto, che ancora non mi è stato notificato. E presenterò subito un'istanza di affidamento in prova ai Servizi sociali. Mi auguro che alla luce di quanto accaduto venga discussa quanto prima possibile». Parole, speranze, che ieri però a casa Giordano non sono state commentate. «Quello che pen siamo ora lo teniamo per noi», ha detto il fratello del detenuto. Fabio Pozzo Due giorni fa era uscito da Pianosa «Così continua la sua lunga agonia in prigione» Cesare Giordano abbraccia la madre al suo arrivo dal carcere di Pianosa

Persone citate: Alberto Landolfi, Amedeo Caratti, Caratti, Cesare Giordano, Scalfaro, Vincenzo Scolastico

Luoghi citati: Dego, Savona