Grauso nega il ko: è solo l'inizio
Grauso nega il ko: è solo l'inizio Grauso nega il ko: è solo l'inizio Il Berlusconi sardo: aspetto le regionali CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO Nella sua villa da Paperone, accucciato sul bracciolo del divano bianco, i gomiti sulle ginocchia, camiciola azzurra, sigaretta accesa, rose bianche attorno, il mare in fondo, più che un candidato sindaco sembra un dandy svogliato. A fine mattina sa quel che basta: non sarà lui, Nicola Grauso, il sindaco di Cagliari. Dispiaciuto? «Affatto, sono molto contento. Lo sapevo da sempre che non sarei diventato sindaco». E allora perché candidarsi, perché fondare, con una decisione presa in ascensore, questo «Nuovo Movimento» che ricorda tanto, ma proprio tanto, l'avventura in politica del suo amico Berlusconi? «Calma. Questo è l'inizio di un percorso. L'ho detto anche a mia madre, che mi ha telefonato per dirmi "Niki, ma hai perso...". No mamma, e ti spiego perché». Per tentare di convincere i giornalisti, ha speso due ore. «Risultato straordinario!». Come candidato sindaco ha preso il 14,48 per cento dei voti. Come «Nuovo Movimento» il 7,70. Non male per un debutto, troppo poco per un trionfo. «Ma è l'inizio di un percorso...». Alt, già detto alla mamma. Piuttosto, dal salotto di Villa Grauso, le antenne cercano di captare l'andamento di questo voto. «Mi sa che siamo determinanti, purtroppo», dice lui e ride. Soltanto oggi si saprà se è davvero così, ma pare che Delogu sia stato eletto alla grande come sindaco e però senza una sua maggioranza di consiglieri: la sua coalizione ha preso il 49,24%, non basta. Ed ecco che Grauso, editore del quotidiano Unione Sarda e della tv Videolina, 47 anni, ciuffo grigie, gongola come un ragazzino: «Sembrerebbe che la coalizione Delogu da sola non ce la fa. In questo caso ci poniamo il problema, se non del governo della città, del nostro appoggio». E questo sì che sarebbe un successo straordinario, roba da far invidia alla Lega di Bossi. Al primo colpo, oplà, Grauso si scopre determinante. «Non mi interessano le poltrone - spiega dal divano - a Delogu ho già detto che al massimo accetterei l'assessorato al delirio...». Senza troppo esporsi, senza rischiare il conflitto d'interessi per il suo giornale e la sua tv, Nichi Grauso avrebbe il suo ruolo, e non da poco. «Fino a domenica mi accu¬ savano di essere il principale supportar di Delogu. Non è vero, ho soltanto detto che lo stimo per il suo rigore, la sua buona fede, la sua serietà. Se è confermato che non ha la maggioranza ('accusa nei miei confronti di diavoleria sarebbe giusta. Avrei fatto Bingo!: far eleggere l'avvocato Delogu mettendolo nelle condizioni di aver bisogno di me. Complimenti al diavolo». Ma è un paradosso, s'affretta a precisare. E di paradossi, in questa candidatura Grauso, nella nascita di «Nuovo Movimento», nel suo essere troppo simile al Cavalier Berlusconi, ce ne sono parecchi. Grauso che controlla l'informazione in Sardegna, ad esempio. «Ma cosa vuol dire? La disponibilità dei mezzi dipende dall'uso che se ne fa, uno può anche avere la pistola nel cassetto e non usarla. Io non ho mai attaccato nessuno». L'Unione Sar¬ da invece sì, e non ha avuto gioco difficile con una giunta regionale dell'Ulivo arrivata alla sesta crisi in tre anni. Grauso ohe stava a sinistra e s'è buttato a destra. «Falso. La parola imprenditore, l'essere definito il Berlusconi sardo ha fatto sì che mi volessero schiacciare a destra, ma io non sono assolutamente di destra». Grauso appoggiato da vecchi marpioni della politica: «In ogni coalizione ce n'è, e il nostro vecchio è meno vecchio di quello altrui». In campagna elettorale nessuno l'ha attaccata, dice un giornalista. «Prego? - si scalda lui -. Mi hanno dato del cocainomane, del Berlusconi sardo che scende in politica perché ha 150 miliardi di debiti! Sono 15 miliardi, e i crediti che ho sono tre volte i debiti!». Contando i voti, Grauso si definisce 1'«Antisistema». Gli piace. Come gli piace pensare alle regionali del giugno '99. «Candidarmi? Non lo so, davvero non lo so, ma saremo oggetto di seduzione...». E pure questa gli piace. Stare in consiglio comunale forse meno: «Si può fare politica in tanti modi...». Il suo è elettrico, da uno che di sé può dire senza punta d'ironia «mi sento potentissimo». Con Delogu senza maggioranza, Grauso sarà indispensabile e più potente di prima. «E' un risultato straordinario, no? L'inizio di un percorso...». Prossima tappa, per l'Antisistema determinante, le regionali '99. Giovanni Cerniti
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