«Tra 2 anni la rivoluzione»

«Tra 2 anni la rivoluzione» Il leader del Carroccio non drammatizza i risultati: ma al ballottaggio non andremo a votare «Tra 2 anni la rivoluzione» Bossi: il vero scontro sarà alle regionali MILANO. Onorevole Bossi, a parte Treviso, siete fuori dai ballottaggi in tutti i capoluoghi... «A me sembra che la Lega abbia tenuto. Sono un signore, se no direi che addirittura abbiamo preso un 20% in più di voti. Guardiamo in Lombardia, avevamo sette sindaci. Sei li abbiamo già dopo il primo turno, per altri quattro siamo al ballottaggio. Comunque non si può nascondere che queste elezioni erano difficili». Perché? «Perché in questo momento lo Stato è forte. Sta incassando dal punto di vista politico, l'entrata in Europa. E poi la Lega, nell'ultimo anno, ha lavorato per far crescere le strutture. Tra poco partoriremo il sistema padano, l'associazionismo... Le elezioni definitive, per noi, sono altre». Quali? «Mancano due anni alle regionali del 2000, dove la Lega vincerà in Lombardia, nel Veneto, in tutto il Nord. Mancano due anni a quando la Padania se ne andrà, a quando si vedrà il vero scontro, quello tra padani e Roma Polo e Roma Ulivo». In attesa, ai ballottaggi tra quindici giorni, dove non siete presenti per chi voterete? «Per nessuno. Noi diciamo ai nostri elettori che non devono andare a votare. La gente deve capire che Roma Ulivo e Roma Polo sono la stessa cosa. Uno è la vecchia de di sinistra che ha cambiato nome insieme al vecchio pei creatore della madre di tutte le tangenti, l'altro è il vecchio Caf. Non c'è differenza, anche se la gente fa fatica a capirlo». Non lo capisce, oppure non ci crede. «Si sono illusi, ancora una volta. Nei grandi Comuni dove c'è stata l'immigrazione certe cose è difficile capirle. Vivono qui, come se fosse la continuazione di casa loro. E allora gli va bene un sindaco che non fa niente, fosse pure un piccolo imprenditore messo in lista nel partito del mafioso». E quale sarebbe, il partito del mafioso? «Il Polo, Forza. Italia, Silvio Berlusconi. Io parlo chiaro». Stando ai risultati di oggi, sembra che il Polo si sia rafforzato. Lo ammette? «Nessuno può vincere al Nord alla lunga, ma se tu hai le tv... Da otto mesi noi siamo in apnea totale. La Rai, e quindi l'Ulivo, non ci chiama più. Per noi è più difficile trovare un professionista e fargli fare il sindaco. I nostri sono sindaci d'attacco, c'è dietro la storia della Lega, c'è la Padania...». Attendete tempi migliori? «Stiamo partorendo, la Lega ha in pancia tante cose. Ancora due anni, poi ci sarà la rivoluzione. Con tanti saluti ai mafiosi e agli amici dei mafiosi». La Lega è stata danneggiata dalle inchieste della magistratura? «Da chi?». Da Guido Papalia, il pm di Verona... «Hanno capito anche loro che non potevano usare l'apparato papaliescu. Gli hanno messo le redini, la museruola, perché oramai portava solo vantaggi a noi. Se il Nord capisce che lo attacchi, reagisce». Allora, useranno qualcosa d'altro? «Queste elezioni dicono una cosa sola, che siamo nella palude, che la società è ferma. Alla gente di queste elezioni non gliene frega niente. E' stata rincoglionita dalle tv e dalle canzonette. Poi hanno tolto di mezzo la politica e fatto sparire la Lega dal video». Però a Perno, provincia di Varese, insieme a Forza Italia avete vinto. «Alt! Quella era una lista civica. Noi non ci mettiamo insieme alla mafia romana. Lì c'era il problema dell'aeroporto della Malpensa, c'erano problemi locali specifici. La nostra non era un'operazione di potere, da quando siamo usciti dal governo lo abbiamo detto chiaramente: è per sempre». In Piemonte, ad Asti e Cuneo, siete in forte flessione. Come mai? «C'era un problema di candidati, ad Asti città siamo poi sempre stati deboli». Riassumendo la vostra filosofia: all'opposizione, mai più con il Polo. Giusto? «Anche se non si vede alla tv, noi facciamo opposizione tutti i giorni. Berlusconi poi è uno che nasce con la mafia romana, e la mafia romana gli fa fare quello che vuole. E' per quello che a D'Alema gli va benissimo». Quindi secondo lei la Bicamerale arriverà in porto e faranno pure la legge elettorale. «Certo che l'approveranno, è stato l'alibi proprio per fare la legge elettorale. Faranno cose, che nemmeno Pinochet aveva osato fare». Fabio Potetti «Hanno fatto sparire il Carroccio dalla tv e adesso la politica è in ribasso» Vi La delusione del leader della Lega Bossi dopo il voto di domenica

Persone citate: Berlusconi, D'alema, Fabio Potetti, Guido Papalia, Perno, Pinochet, Silvio Berlusconi